02-05-2013 | Dovremmo cambiare la visione della vita ed aprire le porte di una civiltà a tutt’oggi compromessa dal luogo comune che reprime e condanna duramente gli omosessuali che mi rifiuto di definire diversi; quella diversità troppo spesso rimarcata come anormalità e che la gente non vuol proprio capire che non esiste- Decisamente crudele non riconoscere che in fondo è solo una questione d\'amore, che eguaglia tutti con le stesse modalità e aspettative; ma emerge chiaramente come l\' ostacolo più grande da superare in Italia, fulcro della cristianità, è ancora il medioevo che si afferma anacronisticamente nella nostra società, modernizzata ma malata del deterioramento dei più elementari diritti, sui quali dovremmo costruire la convivenza civile come documento fondante delle relazioni umane attraverso cui passa la linea del progresso, e quindi un mondo più responsabile che purtroppo è invece destrutturato ed osteggiato da un senso comune di rifiuto,da un convincimento ottuso, cinico e oppressivo, prevalentemente diffuso dalla morale cattolica- Gli uomini o le donne che si amano lottano contro un muro di pregiudizi che con inspiegabile spietatezza li confina in nome di quell’ipocrisia e di quel perbenismo, ancora troppo spesso culminante in derisioni, minacce, persecuzioni, omofobia inaccettabili; il diritto alla propria identità sessuale, non può né deve appartenere se non che alla sfera individuale che rivendica la libertà del singolo con le sue pulsioni e i suoi sentimenti senza il gravame della repressione e dell\'intolleranza- Quando si parla di omosessualità, in realtà non si dà spazio ai sentimenti più profondi delle coppie omosessuali ma solo alla pesante ed ingiusta discriminazione che li condanna e li penalizza per definizione; essere omosessuali non è una scelta ma una “ naturale condizione, una presa d’atto” e tale non può essere condannata- Il concetto di amore non distingue gli amanti siano essi etero o gay o lesbo- Facciamo un esame di Coscienza, quella Vera, noi Esseri Perfetti!-
Ringrazio il Professor Enrico Marco Cipollini sempre attento alle forti tematiche della società, apprezzando naturalmente l’Opera e l’Autore recensiti dalla sua valente firma-
INVITO AD UNA BREVE LETTURA
III sec. a.C.
CALLIMACO, Epigrammi, 53
Se il bruto e bel Teocrito mi ha in odio,
odialo il doppio ed amalo se m\'ama:
per Ganimede dalla folta chioma,
fosti un tempo anche tu preso d\'amore,
Giove celeste:altro non voglio dire.
Gaio Valerio Catullo________________________________________
L\'omosessualità è semplicemente qualcosa che sta in tutti noi da sempre.
Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, 2004
Non c\'erano anormali quando l\'omosessualità era la norma.
Marcel Proust, Sodoma e Gomorra, 1921/22
Mi è sempre sembrata un po\' inutile la disapprovazione dell\'omosessualità. È come disapprovare la pioggia.
Francis Maude
Fintanto che l\'omosessualità resterà repressa, quello omosessuale sarà un problema riguardante tutti, dal momento che il desiderio gay è presente in ogni essere umano, è congenito, anche se attualmente, nella maggior parte dei casi, viene rimosso o quasi-rimosso.
Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, 1977
L\'omosessualità è sempre esistita ed esisterà sempre, consiste di amore e di vizio, di eros e di moda, di piacere e di colpa, di profondità e di futilità, tanto quanto le altre pulsioni dell\'animo e del corpo. Si può diffidarne, si può criticarla, ma solo una violenta e impaurita torsione dello sguardo sulle persone, sulla vita, sull\'eros, può arrivare addirittura a scacciare l\'amore omosessuale dalla \"natura umana\".
Michele Serra, su la Repubblica, 2007
La vita sarebbe stata senz\'altro migliore in un mondo dove il sesso venisse considerato come qualcosa di naturale e non spaventoso, e gli uomini potessero amare gli uomini naturalmente, secondo la loro inclinazione, proprio con la stessa naturalezza con cui amano le donne.
Gore Vidal, La statua di sale, 1948/65
Si può sperare che l\'omofobia diventi questo: un repertorio di innocui stereotipi che pochi imbecilli prendono sul serio, mentre tutti gli altri ci giocano.
Tommaso Giartosio, Perché non possiamo non dirci, 2004
francesca giustini | 30-04-2013 | Mio caro Enrico, leggo con vivo interesse quanto da te riportato e vorrei esprimere una mia semplice cosiderazione. Spesso mi è capitato di sentire che l'atto omosessuale è un atto contro natura e che questo rappresenta un'occasione di piacere momentaneo e disordinato. I pregiudizi presenti nella nostra società sono notevoli e numerosi e mi chiedo " Chi è l'uomo che può definire cosa sia giusto o cosa sbagliato e per imporre ed imporsi sugli altri?" Si parla tanto di promuovere la libertà e l'emancipazione dell'essere umano attraverso la conoscenza di sé e del mondo e allora com'è possibile che due persone omosessuali debbano ancora avere il timore di camminare mano nella mano? L'omosessualità non corrisponde solo ad una attrazione fisica e sessuale, ma esprime anche emotività ed affetto, direi con fermezza, che si traduce con il desiderio di amare. Anche nel mondo animale esistono comportamenti e pratiche omosessuali, ma solo nella specie umana coesistono omosessulità e omofobia. Penso.. non è forse il primo art. della Dichiarazione Universale dell'Uomo che dichiara che "Tutti gli uomini nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza??? e ancora l'omosessualità non è anche espressione del diritto alla realizzazione della propria personalità? Nel Cristianesimo stesso viene considerata un peccato, ma mi chiedo " Gesù si è davvero espresso direttamente al riguardo? non parlava questi di tolleranza, accettazione, amore per l'altro?? Credo che l'Amore non sia mai un peccato e che non ci sia niente di più bello al mondo del sentimento che possano provare due persone l'una verso l'altra, indipendentemente dal fatto che queste siano dello stesso sesso o di sesso opposto. Trovo triste che ancora oggi non esista e non sia riconosciuta la libertà di amare! Concludo ricordando Proust "Non c'erano anormali quando l'omosessuale era nella norma"...... de hoc satis e a presto Enrico. Daria Kar | 30-04-2013 |
Qui c'è il nesso, il dire, il tutto.
Che dire?
Grande opinione Enrico, libro da tenere in considerazione.
Un abbraccio
da Fernanda Besagno Fernanda Besagno | 30-04-2013 |
Caro Enrico, come sai io non sono sempre politically correct e non so dire in maniera edulcorata ciò che mi fa infuriare. Un uomo andato via giovane, 44 anni…come? In quali anni? Certo un tempo era più difficile dichiarare la propria omosessualità che altro non è se non affettività rivolta a chi si vuole. Suicidato dalla società e dai pregiudizi? Molto è cambiato o piuttosto “sembra” essere cambiato. La “gente” più facilmente pare accettare una sessualità incline ad un genere simile al proprio. Ma appunto “pare”, perchè dietro l’apparente accettazione ancora si celano Everest di pregiudizi, certo non apertamente dichiarati, ma sussurrati. Forse che il sussurro non nuoce, non duole? Siamo, sono maschere piene di cipria che se provi a soffiarla via trovi finzioni, vita borghese e “tanto rispettabile” salvo poi… I vizi privati e le pubbliche virtù, santi e puttane che non hanno l’onestà di confessarsi nemmeno con se stessi. Ma si confessano con il sacerdote che assolve, ego te absolvo, basta che ipocritamente non pecchi più…Se assolvesero se stessi prima che gli altri? Ce ne sarebbe un grande bisogno, un’esigenza il cui grido sale dal senso di pietas rivolto a tutti quei bambini abusati. Cara Chiesa, tralascia i peccati inventati come l’amore, tra uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna….per te l’amore in generale è peccato se indirizzato al piacere personale, lascia che l’amore sia amore, che viva in ogni sua forma e per ogni genere, e anche per semplice sesso, ché anche quello è talvolta gratificante. Moralisti d’accatto quelli che hanno indicato il delitto di Pasolini aut similia come delitti a sfondo omosessuale quando ben sappiamo che così non è. E moralisti d’accato i moralisti e basta, Che la coscienza illumini, anche se ne dubito, chi fa pestaggi a danno degli omosessuali, chi abusa i ogni modo di chiunque, omosessuale o no. E viva l’antica Grecia ché lo so che non esisteva l’omosessualità. Semplicemente si viveva. Possibilmente bene. Grazie Enrico e Antonio Seracini che con versi delicati ci ha raccontato una storia difficile che difficile non doveva e non dovrebbe essere.
Federica Bonzi |
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