28-11-2012 | quante storie! Zucchero fa il suo mestiere e va dove lo porta la convenienza. Il fatto di coronare un sogno, sono le solite frasi standard degli agenti e degli uffici stampa.Per il resto, sempre HERMES LEON per president: vedi mai che se lo mettiamo al posto di Monti, trova lavoro per tutti marc | 26-11-2012 | Pereiras ha tutto il diritto di criticare il viaggio a Cuba di Zucchero, come Zucchero ha tutto il diritto di andare a Cuba. Noto, però, che Pereiras usufruisce del suo diritto ma pretende precluderle a Zucchero il suo. Non è un problema di opinione senonché di negazione.
Pereiras parla di cose «che usa il regime per vendere il paese ai turisti». Si sbaglia. Non ho modo diplomatico di dirlo. Mentre in tantissimi paesi – cui sistema sembra Pereiras non si mette a discutere – la proprietà e il grosso dei profitti vanno alle impresse straniere, in Cuba vanno allo stato cubano. Una significativa differenza che metterebbe in interdetto la sua affermazione. E se non è d’accordo non è che se la deve “vedere” con me se non con lo sbilancio fra il PIL e il PNL di tanti paesi.
Mi ha fatto ridere che a Pereiras gli chiedano SOLTANTO se è cubano perché bianco e come sta Fidel. Io sono bianco, figlio di figli di spagnoli, ma devo dire che a me gli italiani fanno molte altre domande; molto più significative, intelligenti e imbarazzanti. Forse però a me sono capitati italiani più arguti.
Devo pure dire a Pereiras che in Cuba c’è lo stesso regime socialista da quasi 45 anni ma che ci sono paesi che c’è l’hanno capitalista da centinai. Per non parlare dei tanti che ancora hanno monarchie o simili, che sono territori off-shore di vecchie (e attuali) metropoli. Domanda: Pereira, sei scomposto per esso?
Da tanti anni si critica al governo cubano per avere censurato – sbagliando di grosso – cantanti e altri artisti, cosa che sta ormai rettificando. Domanda faccio: è congruente che i critici di tale censura censurino artisti cui arte – buono o cattivo che sia – l’offrono a Cuba?
È bello che Olga Tañón abbia dovuto aspettare la scadenza di suoi contrati – che esplicitamente le negavano andare a Cuba – per stringere la mano dei cubani? Che Isa Robles abbia dovuto raccontare raccapriccianti persecuzioni «militari» quando fu a Cuba per ritornare al circolo televisivo gestito da Miami e da dove era stata tagliata? Che Veronica Castro abbia dovuto inventarsi altre tante cose perché gli spezzarono la sua stella nella strada degli artisti di Miami? Che Oscar de León, dopo avere baciato la terra cubana in onore a Benny Moré (non Fidel Castro), raccontò che era stato obbligato «con l’arme» dalla Sicurezza cubana dopo che a Miami spaccarono in strada i suoi dischi e lo tagliarono fuori del mercato da loro gestito?
Al di sopra tutto, Pereiras, critica la confusione fra governo cubano e i cubani; ma, purtroppo, cade lui stesso in essa: Zucchero è andato a cantare ai cubani. Nostri conterranei; suoi e miei. Nient’altro!
Pereiras, ha qualcosa contro?
Leonardo Mesa | 25-11-2012 | Ringrazio tutti coloro che hanno letto e anche a coloro che leggeranno in questi giorni le mie modeste impressioni sulla visita di Zucchero a cuba in questi giorni.Ringrazio altretanto a coloro che giustamente si cono spressi con le sue idee contro ò a favore del mio articolo,ognuno atraverso le propie sperienze personali, la sua storia di vita sprime le propie idee.
Voglio altresi far notare come in alcuni casi anche in alcuni commenti si intravedono i soliti luoghi comuni che nel mio articolo ho evidenziato.
E ben saputo che ogni generazione ha il sacrosanto diritto di vivere il suo tempo,lo fecero i barbudos al loro modo contestualizando gli anni 50 e tutto quel che sapiamo venne dopo in tutti questi anni.
Tutto quello che passa atraverso la propia sperienza personale non'è giusto ò sbagliato e semplicemente autentico, la nostra vita e quel che abbiamo vissuto in prima persona e tutto quello che abbiamo.
Non sono un esule, non sono un prigioniero politico,sono figlio di un cambatente di Angola,parenti deceduti per la "Rivoluzione" e la famiglia dispersa qua e la un cubano qualunque con una storia alle spalle ma,che negli ultimi 18 anni ho imparato che la verità assoluta non essiste, ho imparato con coraggio a rileggere la storia del mio paese e tutto quel che negli ultimi 50 anni e successo intorno a cuba.Ho imparato ad avaere l'ascolto attivo nei confronti di chi la pensa diversamente, ho imparato ad imparare spolgliandomi di tutte quelle paure che mi avevano inculcato.
L'embargo ò bloqueo come si voglia chiamare e una farsa e lo sanno tutti,inoltre e più che evidente che favoreggia più la nomenclatura del regime che agli stati uniti,storia rissaputa da quiuque.
Tutti i ragazzi e non che vogliono partecipare nella vita civica del loro paese hanno il diritto di farlo ora,questo e il loro momento, l'hanno fatto tutte le generazioni in ogni paese del mondo e semplicemente naturale.Nonsono stati vanditi i partiti di sinistra in Italia ne in nessun paese dell'Europa occidentale per i 70 anni che il "fantasma" del comunismo si agira per L'europa.
Zucchero e di fatto un anticonformista perche lui nella sua carriera e cresciuto,musicalmente e stato un rivoluzionario che ha fatto del cambiamiamento un'arte.Qui non centra la politica e solo questione etica.
Grazie a tutti Roberto Pereira | 25-11-2012 | Ho letto con attenzione l'interessante l'articolo d sul rocker italiano, il grande Zucchero Fornaciari, un mito, un grande della musica italiana, conosciuto in tutto il mondo anche per le collaborazioni con i più grandi del pianeta come Joe Cocker, Randy Jackson, Ray Charles, ecc. (Magistrali i suoi pezzi come: Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'azione cattolica, o anche Miserere, e così via).
A me piace che Zucchero rinverdisca il mito cubano e vorrei anche obiettare che il deficit di democrazia a Cuba potrebbe essere rapidamente colmato e avere il pieno rispetto dei diritti civili se terminasse l'embargo degli USA che impedisce la libera circolazione di merci, comprese quelle indispensabili come le medicine, e derrate alimentari, favorendo la borsa nera e l'emigrazione clandestina.
Perché non avere nostalgia per i barbudos di Castro e il Che che cacciarono dal paese Batista ed il suo regime corrotto filo USA e che respinsero la vergognosa operazione dello sbarco alla Baia dei porci organizzata dalla CIA? Ricordarsi del Cile di Pinochet, lì riuscirono. Luciano Martocchia | 25-11-2012 | FORSE è un profugo cubano, non lo conosco e come profugo probabilmente conosce sulla sua pelle il dolore di un sistema totalitario.
FORSE non sa di prima.......ma basta forse quel sentimento di forte afflizione che lo anima.
Zucchero corona un sogno che sostiene di aver avuto per 22 anni. E in tutto questo tempo, vissuto anche dall\'articolista , FORSE la sua vita non è stata sogno...o FORSE un sogno..andato a male. Mi sembra il minimo che una persona possa esprimere il suo disappunto patrizia garofalo | 25-11-2012 | Ritengo invece encomiabile il fatto che Zucchero abbia trasformato quella che in Italia era una volgarissima e banale canzonetta d'amore (molti cantavano "guanta na mela"!)nella sublime poesia di Josè Martì, riprendendone nella corretta traduzione quasi letterale le prime quattro strofe. Rimane solo il rammarico che non sia stata ripresa l'ultima strofa di questo sublime lamento (yo sè de un pensar profundo entre la pena sin nombre la esclavitud de los hombres es la gran pena del mundo).
Chi ha scritto l'articolo di sopra è sicuramente un profugo cubano non amante de los barbudos, che forse alla stregua dei nostalgici di Batista definisce "ferajdos y bandoleros". Non tiene conto di cos'era Cuba prima della rivoluzione castrista. Né considera che Cuba è da più di sessant'anni oggetto dell'embargo dettato dagli Stati Uniti. Il "regime" presenta sicuramente luci ed ombre, come molti dei paesi "democratici", non escluso il nostro, doveil solco tra smodata ricchezza di pochi e la povertà di molti (compreso il progressivo impoverirsi dei ceti medi) è assai profondo. Dove alcune caste (politici, giornalisti, magistrati) godono di privilegi inammissibili, mentre una larga fetta della popolazione è chiamata a sempre maggiori sacrifici. La brevità dello spazio per commentare quanto scritto da Pereira m'impone un'analisi sicuramente superficiale e di ciò mi scuso con chi leggerà queste poche righe, così come mi scuso a priori per eventuali errori nelle citazioni in ispagnolo. Roberto Clementi | 25-11-2012 | zucchero non è mai stato un anticonformista,vedo che l'ignoranza spazia anche in altri settori.
è un mediocre cantante che ha sempre scopiazzato(male)i classici del R&B,limitandosi a imitare(male),il vecchio leone joe cocker.
hermes leon |
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