30-11-2012 | Bello! Come sempre mi hai lasciato molto su cui riflettere .....
Grazie mille baci silvia petrucci | 24-11-2012 | "Solamente la cosa in sé (il noumeno kantiano, mutuato da Kant, meglio, perché in Kant il noumeno è il pensabile, il problematico) si sottrae al dominio della fatuità. È proprio tale carattere del mondo come molteplicità di apparenze, di fenomeni, che conduce il nostro Filosofo a cercare l’essenza del mondo stesso, la sua interiorità più profonda, donde il carattere “messianico”, salvifico della sua filosofia che si propone di salvare l’uomo dalla miseria di una esistenza infelice quanto misera e tribolata". Ho letto con interesse lo scritto di Enrico Marco Cipollini, con il quale le mie reminiscenze scolastiche non mi permettono di interagire dialetticamente e mi soffermerò dunque sul brano riportato per vicinanza al mio pensiero. Da oramai tanto tempo mi trovo ad essere assertrice di un nuovo antropocentrismo, che riporti l'uomo nella sua essenza all'attenzione del mondo, di questo mondo in cui la materialità, la vanitas sembrano inglobare tutto.La mente critica, il noumeno appunto, sembra aver lasciato troppo spazio al "fenomeno", all'apparenza. Da brava razionalista,questa abdicazione ad accettare senza cercare l'approfondimento, la ragione per cui qualcosa accade e in quale modo accade,non può che essermi lontana. Non amo i dogmi che sono per definizione acriticamente accettati, di alcuna natura, sociale, religiosa, scientifica,politica.Per questo, proprio hic te nunc,in questo periodo storico dominato dalla τεχνική,facciamo in modo che di non esserne sopraffatti, ma che sia al nostro servizio in ogni ambito. Solleviamo questo velo di Maya oramai non più orientale, ma globale e riscopriamo il noumeno,il pensiero, il λογοσ che è ciò che fa di noi uomini e non "fenomeni", apparenze. Grazie Enrico. Federica Bonzi | 24-11-2012 | Ti ringrazio Patrizia
Certo i problemi fondamentali sono sempre inquietanti
buona domenica
EMC enrico marco cipollini | 23-11-2012 | \" il cristianesimo, religione del cielo vuoto\" di Umberto Galimberti. Il testo è intensissimo ed inquietante e apre nuiove ipotesi sulla bontà di Dio.
A mio avviso è una lettura necessaria.
Bravo Marco, bello scritto!
ciao patrizia patrizia garofalo |
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