31-07-2012 | Che fierezza quando non sono loro a mettere in galera chi esprime libere e pacifiche opinioni. O addirittura ad eliminarli fisicamente. Che fierezza. Che triste fierezza... massimo campo | 30-07-2012 | Lupi, questa, ammetto di non averla proprio capito: «dopo la testimonianza dello svedese mi pare indubbio che non sia un delitto di Stato». Un lapsus? O sei sulla macchina del tempo? Ti stai anticipando a quel che – analizzando i precedenti – avverrà? Sei fra gli “scelti” che già lo sanno? Imbarazzante, però! Ragiona! Ti stai facendo male da solo! Leonardo Mesa | 30-07-2012 | Lupi, Torreguitart ha scritto «non dicono una parola», no che non avevano riempito il giornale. Torreguitart ha mentito. Non è la prima volta.
Dai una ragione per la quale il Granma deva dedicarle le sue pagine a Payá. Dì quando i dissidenti hanno riempito le sue con i contrari, che non sia per denigrarli. Dì quando Payá, oltre le timide condanne contro il Blocco negli anni recenti, ha detto qualcosa di buono dei contrari. Dici se, nell’eventualità che se ne parlarli, si devano indicare anche i defetti di Payá. Il governo è stato più che rispettoso in questo momento luttuoso. Leonardo Mesa | 30-07-2012 | Leonardo, dopo la testimonianza dello svedese mi pare indubbio che non sia un delitto di Stato. Payà è morto per un maledetto incidente e la sua mancanza sarà negativa per tutti noi (io e te compresi) che vogliamo il bene di Cuba. Payà era un dissidente onesto e affidabile, uno equilibrato, a mio parere. La notizia è stata data è vero, ma tu sai le dimensioni della notizia e come è stata data? Se in Italia muore Bersani in un incidente stradale fanno il giornale su di lui... Gordiano Lupi | 29-07-2012 | Non è vero che il governo tacce. Il 23, il Granma, nella sua prima edizione dopo l’incidente, pubblica una breve nota informativa; il 28 altra, già diffusa il 27. Questa ultima nota occupò un’intera pagina, corredata da foto e grafici. Torreguitart, come è che non l’avevi letto? Tu che sempre ci racconti del vecchietto che sputacchia e vende i giornali sotto casa tua!
Payá non finì nell’Umap per andare a messa, se non come tanti altri per obbiezione all’uso delle armi. Payá però inasprì le relazioni con la Chiesa quando essa cominciò a trattare la liberazione dei carcerati. Payá sempre aveva criticato quelli arresti ma criticò le liberazioni. Contradittorio!
Il Progetto Varela fu ordinato, controllato e approvato dalla Sina. Il cambio della costituzione e la Primavera Nera non c’entrano con il Progetto se non con la scalata del governo Usa e della Sina. Il tutto come parte dell’operazione “Pentola sotto pressione”.
Torreguitart: non vuoi “sapere come si sono svolti i fatti” dell’incidente perché “resterà sempre […] dubbio”. Ti sei precipitato a perpetuare il dubbio – e con esso le accuse – sopra la verità. Bravo sei, ti sei “redimito”: altro che cane sciolto. Amico, tu stesso ti hai dato il morso in coda.
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