25-06-2012 | Un racconto magnifico, davvero.
Alberto Figliolia | 23-06-2012 | Un flusso coscienziale che rimanda a Saramago! L'io narrante diventa somma di due voci; quella di due persone ai margini di una società che li vede " ultimi". Le parole confortano la reciproca fatica del vivere.
La scena ( perchè di filmico ha le caratteristiche dell'icasticità) del bicchiere-pallone è trattata con dolorosa ironia, sempre presente nei testi di Gratton. L'abbraccio del Redentore ai mortali crocifissi è di una stupefacente circolarità e riscatto.
Molto suggestivi anche gli ambienti ( umidi, sudati, vagheggianti ) entro i quali trovano spazio, silenzio e parole e complicità. patrizia garofalo |
|