Primarosa Pia. Sul finanziamento ai partiti
Piccola riflessione, probabilmente inutile
 
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   11-04-2012
ASSORDANTE STRIDORE
 
Assordante stridore tra l'avere ed il ri-dare del c.d. "rimborso elettorale" ai partiti.
 
L'odierno rumoroso muoversi della fauna politica alla ricerca del gattopardesco sistema di "sacrificare" qualche granello del loro monte di euro incassati dai loro partiti al fine di tacitare l'indignazione popolare, stride con l'assoluto Silenzio registrato nelle varie fasi per l'accumulo delle considerevoli ricchezze finanziarie.
 
L'immenso silenzio registrato nel:
 
1999. Il salto da 200 a 800 lire. LEGGE 3 giugno 1999, n. 157. su G.U. n. 129 del 4 giugno 1999.
Attenzione all'art. 6. In caso di scioglimento anticipato del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi e' interrotto.
 
2002. Il salto mortale da 200 lire a 1 Euro. LEGGE 26 luglio 2002, n.156 Gazzetta Ufficiale N. 176 del 29 Luglio 2002. Sancito l'effetto retroattivo.
 
2006. Il salto paradisiaco da 1 Euro a 5 Euro. Decreto “milleproroghe” varato il 23 febbraio 2006.
Passa l' emendamento infilato (da chi?) che stabilisce che
«in caso di scioglimento anticipato del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati il versamento delle quote annuali dei relativi rimborsi è comunque effettuato».
 
Fino al 1999, i rimborsi elettorali dei partiti erano stabiliti in 200 lire per residente.
Dalle politiche del 2001, quelle 200 lire dovevano “volare” ad 800 lire (mentre precipitavano i salari dei lavoratori).
L'1.1.2002 arriva l'EURO che cambia a 1.936,27 lire.
Silenziosamente e precipitevolissimevolmente, la fauna politica - la stessa di oggi - in tempi rapidi, realizza il rimborso di 1 EURO con effetto retroattivo, cioè dal 2001. Pertanto, diventano “onorevoli astronauti”: da 200 lire “volano” a 1 EURO (cioè 2mila lire).
(Il ceto medio del commercio trasferirà nel mercato lo scambio di 1 EURO con millelire.)
La classe dei poveri sempre più poveri vedrà dimezzarsi il potere d'acquisto del loro reddito.
Il “credito” di 5 euro, rateizzato in 5 rate annuali “disuguali”, ha trovato l'immediata applicazione con lo scioglimento anticipato della XIV Legislatura.
Pertanto, nel 2008, 2009 e 2010 i soldi del finanziamento pubblico ai partiti per la legislatura defunta si sono sommati ai soldi del finanziamento pubblico del 2008, 2009 e 2010 previsto per la XV Legislatura (in corso, a rischio scioglimento e, quindi, scatterebbe lo strumento del “rimborso raddoppiato”).
 
Sostenne Giorgio Napolitano: «Coloro che fanno politica concretamente, a qualsiasi schieramento appartengano, devono compiere uno sforzo per comprendere le ragioni della disaffezione, del disincanto verso la politica e per gettare un ponte di comunicazione e di dialogo con le nuove generazioni ».
 
Parole. Parole. Parole.
 

Vito De Russis   
 
   10-04-2012
..oibò, che lenin avesse capito, anche, di quel che sarebbe successo in italia molti decenni dopo il suo passaggio in quel di cavriago dove imparò la ns lingua e dove ancora troneggia il suo busto (copia) in piazza e originale nel palazzo comunale?

Sì, mi piace come ipotizzato da A Caputo ma: sino a che non saremo educati ad essere cittadini, e non sudditi come ora, la vedo difficile anche così.
Certo è meglio che non avere forme organizzate.
… scappo ma non ho resistito
 
Angela Persici   
 
   10-04-2012
Credo che si debba riflettere seriamente sulla crisi della c.d. Democrazia rappresentativa che sempre meno consente agli esclusi, sempre più numerosi, di partecipare e di concorrere a deliberare.
Anche, sulla crisi del sistema parlamentare, nel tempo dell'astensione di massa e del cinismo arraffone delle caste politiche sopravvissute, che sempre più rappresentano prevalentemente se stesse.
Anche sui modi e contenuti della democrazia repubblicana e sul ruolo dei partiti politici, di cui Duccio Galimberti, in un progetto di costituzione del 1942 giunse ad ipotizzare il superamento.

Quanto al finanziamento pubblico, diretto e indiretto che sia, credo che sia meglio - ma l'attuale classe politica non lo farà - sopprimerlo in qualunque forma.
Piuttosto, come giunse a ipotizzare il Lenin del 1905 se non erro, sia lo Stato a predisporre appositi spazi logistici, con relativi strumenti di comunicazione, mettendoli a disposizione di partiti minimamente rappresentativi e non autoreferenziali, stabilendo un tetto al finanziamento privato e solo privato, sempre nominativo e reso pubblico e trasparente, facendo intervenire un'Autorità indipendente, con poteri ispettivi permanenti, che potrebbe essere l'Ombudsman- difensore civico per controllare preventivamente il rispetto delle regole, in primis la destinazione e l'utilizzo dei fondi per finalità di partito (Montecarlo e Lega, ma anche Luisi e Penati docent)...

Tante altre cose sarebbero da aggiungere a questa mia, che ho scritto a braccio e certo non in forma apodittica.

Antonio Caputo   
 
   10-04-2012
“Un riccastro apre il suo borsellino?” (per “fare” politica)
Benissimo, Angela, che s'accomodi!
Così, una vota tanto 'dà'; invece di 'prendere', com'è solito fare...
L'importante è che tutto avvenga alla luce del sole; e allora ciascuno si potrà regolare.
Cordialmente

esplora   
 
   10-04-2012
Non ho ricette alternative all’attuale sistema e nemmeno, volendolo, alla tua proposta. C’è poi, pendente, un referendum popolare che avrebbe chiuso i giochi ma siamo in Italia, paese di tanti Pulcinella

Una cosa però, il solito rospo: ha e aveva un senso quando istituirono il finanziamento pubblico e trasparente ai cittadini che organizzandosi per formare un partito ecc ecc ecc

Se non c’è/ci fosse stata questa via, chi potrebbe permettersi di “fare” politica, mantenere sedi/sezioni ecc ecc ecc? Un riccastro che apre il suo borsellino? ….mah

Francamente non saprei uscirne quindi vi leggo e come te, PP, non mi fido per nulla dell’eventuale espressione di questo parlamento che, ricordiamolo quando soffriamo, ha ancora la stessa maggioranza dell’aprile 2011. E stessa opposizione ma, ovviamente, opposizione=minoranza.

Abbracci

Angela Persici
Angela Persici   
 
   10-04-2012
cara PP,
credo che troppi abbiano rubato, per dirsi ignari.
L'azzeramento, oltre che dei patrimoni, dovrebbe essere anche di questi oligarchi corrotti e autoreferenziati.
La Democrazia intesa come possibilità di ciascuno di contare per il suo voto non esiste più da tempo, e la vergogna più grande è che è stata uccisa proprio da chi ha chiesto voti per difenderla.
Maurizio Fava   
 

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