03-04-2012 | Da più di dieci anni vado a Cuba ogni anno per motivi di famiglia. Vivo come i cubani, a casa dei miei consuoceri, ma purtroppo devo dire che questo articolo di Torreguitart
tocca argomenti molto reali. L'aspirazione ai consumi è molto forte tra i cubani come nel resto del mondo, solo che in loro si è creata una mentalità assistenzialistica. Dai parenti emigrati si aspettano regali, vestiti, medicine.
Il lavoro non è una priorità e rubano allo stato per rivendere o scambiare qualsiasi cosa. La corruzione è capillare e in pratica si va avanti a "favori". L'attitudine ad arrangiarsi è forse insita nel loro carattere, come dice la mia consuocera "ricordati che un cubano cade sempre in piedi". Con ciò riconosco che sono un po' simili agli italiani e non mi meraviglio più di tanto, nè mi sento di fare la moralista. Resta il fatto che il comunismo non ha migliorato le persone, anzi ha sviluppato
la tendenza a lavorare poco, sentirsi garantiti anche con quel poco che lo stato ti passa. Per gli extra ci si può sempre arrangiare.
fiore | 02-04-2012 | l'oppio dei popoli non è piu' la religione, dato che è stata sostituita nell'opulento occidente dal consumismo sfrenato.
La religione può, però, sempre essere utilizzata come istrumentum regni.
Questo sta facendo il governo di raùl castro, allo stesso modo di calderòn, rajoy etc etc.
nino |
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