29-01-2012 | E' vero non lo dice proprio nessuno se non ognuno di noi davanti ad un doloroso percorso.
Il " corriere della sera" ha pubblicato una interessante intervista a Don Riboldi. patrizia garofalo | 29-01-2012 | Mi piace questa recensione di Vittorio Bellavite. Non ho visto lo spettacolo (tranne che quei pochissimi passaggi nel corso dell'ultima trasmissione di Lerner). Non so se dopo la descrizione di Vittorio Bellagamba avrò voglia di vederlo...
Non ho invece per nulla condiviso la recensione di Vito Mancuso su Repubblica del 26/01/2012.
Mi è sembrata sprezzante nei confronti dell'autore, come per segnare orgogliosamente dei confini. Le sue critiche prendono ovviamente le distanze da quelle stolte e ottuse degli integralisti-fascisti sostenuti dalla Curia, ma non per questo ci si deve necessariamente confondere con chi sostiene pregiudizialmente lo spettacolo proprio per il suo aspetto giudicato “blasfemo”... Il fatto è -scrive Mancuso- che dalla pièce è assente quella sorta di religiosità soggettiva rivendicata dall'autore.
Chi lo decide? I cristiani di base, di noi siamo Chiesa etc. etc., i soli fautori di una religiosità autentica nella quale non deve mettere il naso chi non ha fatto quei percorsi?
Ben altro tono quello di Vittorio Bellavite! Antonia Sani | 28-01-2012 | Qualcuno riesce a dire se il lancio di escrementi era previsto ma è stato tolto? A Parigi c'è stato? I cattolici, estremisti e no, non hanno voglia per natura di manifestare e Lo fanno solo in casi estremi.... antonio di ferrara | 27-01-2012 | Se una cosa simile l'avessero fatta contro l'Islam sarebbe sucesso il finimondo.
La Chiesa Cattolica doveva intervenire più duramente contro questo "spettacolo". Riccardo | 27-01-2012 | Non capisco proprio dove Bellavite abbia trovato queste "dure critiche" del Vaticano e dell Curia di Milano. Io ho letto solo una risposta privata della Segreteria di Stato a una lettera privata del padre Cavalcoli O.P., nella quale risposta si esprimeva, in termini generali e generici e senza entrare nel merito del singolo spettacolo, l'auspicio che i credenti sapessero rispondere in modo fermo ma pacato a ogni offesa al Volto di Cristo e in genere alle offese al proprio Credo. Che poi ognuno facesse le applicazioni concrete che riteneva.
Ho letto poi il comunicato della Curia milanese, affidato molto prudentemente a un ufficio interno, nel quale si esprimevano soffusamente delle riserve sullo spettacolo di Castellucci. Nemmeno si diceva che fosse blasfemo o no, ma che si sarebbero dovute tenere presenti le sensibilità dei credenti nell'allestire un simile spettacolo. E, soprattutto, ci si rivolgeva ai fedeli che protestavano invitandoli alla pacatezza e alla giusta misura. Direi che meno di così non ci si poteva aspettare.
Dal canto mio, ritengo che la piéce di Castellucci sia intanto molto brutta, una c...pazzesca, direbbe Fantozzi, e faccio questa citazione a buon diritto, vista l'ampia presenza fecale nello spettacolo.
E' lo spettacolo anche blasfemo? Penso di sì, almeno nella sua concezione originaria così ben illustrata dall'autore nei filmatini che girano sul web. Non c'è dubbio che la versione milanese sia stata ampiamente bonificata dai passaggi più scabrosi e nel complesso appaia non blasfemo (come ha spiegato Marina Corradi sull'Avvenire, anch'esso tacciato di virulenza da Bellavite, ma in realtà molto equilibrato e attento nell'analisi del testo che i suoi redattori sono andati a vedere insieme a Bellavite) , ma questo non potrebbe essere anche merito delle moderate proteste dei fedeli e dei vescovi? Arturo | 27-01-2012 | Un episodio che comporta molti importanti interrogativi e meno male che c'è chi se li pone (ringraziamo di cuore VItorio), mentre bisogna contrastare l'ondata di insofferenza e intolleranza, che potrebbe anche partire, oltre che dagli ultras cristiansti, anche dai laici di corta vista lidia menapace |
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