18-08-2011 | L'abolizione delle festività è un ulteriore attacco alle fondamenta della nostra democrazia.
Il 25 aprile non è contrattabile allo stesso modo del 1° maggio, queste date sono la nostra storia.
DIFENDIAMOLE! Valeriano Cisini | 18-08-2011 | NO ALL'ABOLIZIONE DELLE FESTIVITÀ CIVILI!
Nella manovra economica d’emergenza, presentata a ridosso del Ferragosto, il governo Berlusconi ha deliberato di accorpare tutte le feste civili nelle domeniche vicine alle rispettive ricorrenze. Con il pretesto dei patti concordatari con lo stato Vaticano, non sono toccate le festività religiose: palese intento di compiacere le gerarchie ecclesiastiche, soprattutto nell’eventualità di scadenze elettorali. In un sul colpo, nel silenzio delle opposizioni, si prospetta, di fatto, l’abolizione del 25 Aprile (festa della Liberazione dal nazifascismo), del I Maggio (festa internazionale dei Lavoratori) e del 2 Giugno (festa della Repubblica).
Che le suddette ricorrenze fossero mal sopportate dall’attuale maggioranza non è certo un mistero, basti pensare a come le istituzioni locali di centrodestra abbiano sabotato le celebrazioni del 25 Aprile a Viterbo negli ultimi anni. Puntualmente abbiamo denunciato questi atteggiamenti eversivi, perpetrati tra sfacciataggine e provocazioni condite con letture grossolane delle vicende storiche. Ciò che paventavamo, la sanzione istituzionale di questi propositi, è ora venuta in essere.
L’offensiva riguarda il mondo del lavoro e la memoria storica e civile del Paese. Il nostro Comitato provinciale Anpi chiama perciò tutte le associazioni, i partiti e i sindacati che si riconoscono nei basilari princìpi democratici ad una mobilitazione massiccia, sia d’opinione sia di manifestazioni pubbliche. Si tratta di provvedimenti di una compagine governativa che, proprio perché al tramonto, può dare i colpi di coda più micidiali. Non permettiamoglielo!
ANPI Cp Viterbo Silvio Antonini | 13-08-2011 | DEMENZIALE
Questa cosa – e leggeremo poi in 'Gazzetta Ufficiale' se il rimando è alla domenica o al lunedì, ma nulla cambia – è una vera scemenza.
Ci si augura che opposizione e persone sensate del centrodestra siano in grado di eliminarla nella conversione in legge.
25 aprile, 1° maggio e 2 giugno sono irrinunciabili. Salvo, e questo potrebbe essere n altro discorso, chiudere l'Italia e affidarci agli Stati Uniti d'Europa (con feste 'patrie' da stabilire con tutti gli altri cittadini europei).
Cordialmente esplora | 13-08-2011 | Caro Domenico, non è proprio così, su fb l’ANPI ha già postato alcune cose riguardanti proprio la ventilata soppressione del 25 aprile; sicuramente seguirà qualche comunicato ufficiale.
La segretaria CGIL Camusso si è già espressa riguardo al paventata iniziativa di Tremonti di procedere con la libertà di licenziamento come se fosse la panacea di tutti i problemi del paese. Sicuramente è un approfittare del momento per metter mano sullo Statuto dei lavoratori.
Perciò, come vedi, le associazioni sono vigili, e siccome le associazioni sono formate da noi stessi, sarà nostra cura impegnarvisi.
Ciao e buon ferragosto, forse per l’ultimo anno Monica Bancaro |
|