29-05-2011 | le manovre non sono per niente strane.
Se si vuole aumentare la produttività e permettere allo stato di continuare a detenere le grandi imprese ovvero i mezzi di produzione, queste sono le riforme adatte.
L'esperienza ha insegnato che, se si gonfiano smisuratamente i posti nelle aziende tutte statali, alla fine si produce pochissimo, poichè si è obbligati, per impedire che la inflazione uccida completamente la economia, a tenere i salari bassi e, conseguentemente, gli impiegati poco interessati alla proprietà pubblica.
Spostando, invece, i lavoratori dagli uffici ai lavori produttivi, sia pubblici che privati, ed aumentando il salario in ragione della produttività, ecco che nell'arco di alcuni anni si vedranno aumenti di salario generalizzato, accompagnato da aumento di produzione, con pochi rischi di alta inflazione
Il tutto, ovviamente, deve essere fatto con saggezza e gradualità.
Non si può spostare, infatti,una grande moltitudine di lavoratori in sei mesi o in un anno senza provocare grandissime tensioni sociali.
Perciò il governo cubano ha stabilito un periodo di 5 anni per effettuare questa operazione.
La opposizione chiede riforme piu'radicali.
Quali?
Le stesse, dato che si guarda bene dall'esplicitarle, messe in atto nell'europa dell'est dopo la caduta del socialismo realizzato e in america latina negli anni 90.
nino | 26-05-2011 | certo che è stato sincero,caro lupi.
capisco la sua delusione,lei che tifa per la rivolta sociale,per la carneficina...ah quanto sarebbero belli i carri armati per le strade del'avana e che spasso qualche annetto di guerra civile.già vi vedo lei,famiglia e quel vecchio(in tutti i sensi)amico di vecchioni a brindare con la bava alla bocca,(stile santanchè).ed invece..nessuna protesta di piazza,nessun movimento studentesco,niente di niente.
vuoi vedere che questi cubani non sono poi così scontenti?
che delusione!! marcello |
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