21-05-2011 | Mi sembra oltraggioso promuovere messaggi che provengono da radio Marti, è risaputo che viene finanziata da organizzazioni eversive controrivoluzionarie che non hanno scrupoli e giustificano se non complici di atti terroristici
contro una nazione sovrana.
Poi negare o non evidenziare che qualche cosa si sta muovendo in tema di riforme e puerile.
Troppo comodo far finta di niente ed insistere su riforme tipo viaggi all'estero, tutte le riforme che possono partorire a Cuba non saranno mai abbastanza per chi è sempre pronto a sparare a zero sul governo cubano. lucas | 18-05-2011 | già il fatto che la sanchez abbia potuto organizzare nel suo appartamento l'incontro, ovviamente politico, di cui ci informa nel post seguente, è indice del fatto che a cuba l'opposizione, pur non avendo grande agibilità, qualche piccola cosa può farla.
La libertà, però, di fondare partiti politici, sindacati etc a cuba, ancora per molto tempo, si tratta di lustri, non di mesi, non sarà possibile, almeno fino a quando il partito comunista si considererà l'avanguardia della società. nino | 18-05-2011 | Nino, alcune riformne economiche stanno arrivando. E siamo tutti contenti. Quello che manca è ancora, purtroppo, la libertà. Soprattutto su questo punto insiste Yoani, e non solo lei... non credo che sia una fervente ammiratrice del capitalismo selvaggio. Gordiano Lupi | 18-05-2011 | capisco che la sanchez sia considerata una santona, anche quando fa affermazioni che stridono con la realtà.
E'evidente, basta leggere i suoi vari post, che, nonostante le riforme si dispiegassero davanti ai suoi occhi, faceva finta di non vederle.
E non le vedeva, perchè non le considerava tali.
Per lei, infatti, dare in usufrutto le terre ai contadini non è da considerarsi una riforma, dare licenze ai cuentapropisti in 178 attività e permettere loro di assumere subordinati nemmeno, le case in proprietà ai cittadini dopo venti anni di affitto non ne parliamo.
La nostra eroina, ovviamente, si guarda bene dal dire esplicitamente cosa intenda per riforme, ma dalla lettura dei suoi post non è difficilissimo capire che voglia una privatizzazione di tutte le attività statali.
E'certo, perciò, in base a queste idee balzane, che gli interventi di sopra detti non possono essere considerati riforme.
Gli adepti della sanchez fanno bene a darle ragione su tutto, ci mancherebbe, ma non possono chiedere ad altri di chiudere gli occhi ed affidarsi a lei per capire la società cubana.
nino | 18-05-2011 | Sei tu, caro Nino, che fai finta di non vedere, e non capire soprattutto...
Yoani non ha negato queste 'timide aperture' – perché definirla 'grande riforma' servirà a dare enfasi, ma è davvero fuori luogo – ma ha semplicemente fatto notare che -necessariamente- ne richiedono altre, inevitabilmente debbono essere inserite e accompagnate in un contesto di liberalizzazioni e anche di libertà in tutti sensi (libertà di viaggiare, per esempio; libertà nella comunicazione etc.). L'aiuto dei parenti, come dici, potrebbe assumere dimensioni ben diverse qualora si potesse liberamente emigrare per lavoro, fare un gruzzolo altrove e poterlo poi impiegare sull'isola, uscire (e rientrare) liberamente, insomma, e senza dover 'pagar dazio', magari!, com'è previsto dai diritti fondamentali – giuridicamente riconosciuti a livello internazionale – di ogni persona.
Effettivamente, è lo stesso che sostengono anche quelli di 'Radio Martì' ed è lo stesso discorso anche per quanto riguarda fabbricare e vendere case: occorre quel 'minimo' quadro di libertà e di fiducia perché la 'riforma', piccola o grande che sia, possa realmente esplicare i suoi effetti benefici.
Cordialmente esplora | 17-05-2011 | c'è il lavoratore autonomo che riceve aiuti dai parenti e può ristrutturarsi un locale e chi questi aiuti non li ha e non può farlo.
Che fra poco le banche statali potranno concedere i prestiti ai cuentapropisti, perciò, è un'ottima notizia, così che molti riusciranno a ristrutturare un locale, dove vendere la propria mercanzia.
L'apertura al cuentapropismo è veramente una grande riforma, per tutto ciò che implica, ma quelli di radio marti non sono interessati e quindi continueranno a chiedere riforme economiche, facendo finta di non vederle.
Proprio come una nostra conoscente, che ogni giorno chiedeva riforme economiche, ma, quando queste sono arrivate, ha fatto finta di non vederle. nino |
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