08-04-2011 | lo sanno anche i bambini che portare telefoni satellitari a Cuba è reato, a parti inverse negli Usa gli avrebbero dato 30 anni per cospirazione o terrorismo.
Spero proprio che rimanga a lungo in carcere. lucas | 07-04-2011 | Ti ringrazio di sorvolare sui miei difettacci.
Io, però, mi scuserai, non sorvolerò sui tuoi.
Avresti fatto meglio a leggerla l'intervista, dove la nostra eroina dice testualmente che "le riforme graduali non ci sono state".
Sono anni che non vede riforme economiche, in realtà se uno ha difetti di vista mica è colpa sua, e continua a ripetere il solito ritornello.
Tu credi, invece, che si riferisca a quelle politiche?.
Anche in questo campo, però, basta non avere gli occhi chiusi, ci sono state, seppure timidamente.
Quasi tutti i prigionieri politici,infatti, sono stati liberati a partire dal luglio 2010.
La nostra eroina aspirerebbe, legittimamente, a vivere in una società diversa da quella cubana.
Ma ciò non è possibile, ahilei, per i rapporti di forza che le sono decisamente contrari.
Bisogna che abbia pazienza, forse fra 40-50 anni potrà realizzare i suoi sogni.
nino | 07-04-2011 | Per pura cortesia, Nino, avevo sorvolato sul tuo strabismo.
Nell'intervista che stiamo commentando, infatti, Yoani non nega affatto le 'riforme' economiche. Al contrario, lei ritiene (realisticamente o no, sarà la storia a dircelo) che queste ne reclamino necessariamente altre; tanto è vero che – afferma l'intervistata – «Raúl Castro (che lo sa bene) teme il momento in cui dovrà ampliare le riforme». E la metafora della serratura è al riguardo assai efficace, mi pare.
Ritenere che diritti umani e civili nulla abbiano a che fare con il sistema economico, con la sua riforma e il suo sviluppo, è una vecchissima idea che, pur apparendo a prima vista sensata, ha ricevuto e continua a ricevere sonore e incessanti smentite.
Cordialmente esplora | 07-04-2011 | ah, dimenticavo che mai ho affermato che la sanchez e coloro che ne scrivono i peana siano dei venduti.
Ti piace raccontare sciocchezze, eh?
Venduti a chi? Alle potenze occidentali?
La sanchez scrive per vari giornali, dunque fa semplicemente il suo lavoro.
Potrebbe,però, essere piu'distaccata, come per esempio chepe, che non è uno favorevole al governo cubano, ma, nonostante ciò, racconta quel che accade nel campo economico, non smettendo di criticare e non ripetendo il noioso ritornello che nulla succede, perchè forse, essendo uno studioso di economia,ha piu'interesse a raccontare che a negare l'evidenza. nino | 07-04-2011 | esplora, sei un genio!.Pensavo che nessuno se ne sarebbe accorto.
Ogni mese,infatti, vado a roma.
Non all'ambasciata, ma con l'addetto ci vediamo a trastevere, così che mi consegna intorno ai 5000 euro mensili.
E'una buona somma per scrivere qui ciò che vogliono i cubani, non credi?
Dal momento che tu sei piu'libero di me, non essendo pagato da nessuno,ma sarà poi vero? perchè non mi dici se a cuba ci sono o meno le riforme economiche?, evitando di ripetere, mi raccomando, come un disco rotto sia le frasette della sanchez che le scoperte investigative sul sottoscritto.
nino | 07-04-2011 | Il paese 'reale' di cui parla Nino, dev'essere come il 'socialismo reale' di sovietica memoria o la 'democrazia reale' del nostro sessantennio partitocratico.
Il 'disco rotto', se mai, è proprio il suo 'realismo' (stavo per dire: cinismo) con il quale quotidianamente traduce in italiano linea e propaganda della dittatura castrista, col ripetitivo ritornello di “venduti” per chiunque semplicemente esprima un'opinione diversa.
Applicando il suo realistico ragionamento alla sua perseveranza, verrebbe spontaneo dubitare che il sostentamento, invece, a lui provenga direttamente dall'Ambasciata caraibica... Ma poiché io preferisco partire da un personale profondo convincimento, e altrettanto mi pare si faccia solitamente su questo giornale, son disposto a concedere che anche Nino muova da tale limpida sincerità. Non disperando che prima o poi anche lui possa fare altrettanto con Yoani, con Gordiano etc.
Cordialmente esplora | 07-04-2011 | la sanchez continua a ripetere che nel paese non ci sono riforme economiche graduali, quando anche i muri di cuba sanno il contrario.
E'evidente che parla una lingua completamente diversa da quella del paese reale.
A furia di ripetere che è tutto immobile, da proprio l'impressione netta di un disco rotto.
Ma è comunque doveroso ripetere una vecchia canzoncina, se ciò serve a scrivere articoli utili a portare a casa il sostentamento quotidiano. nino |
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