13-01-2011 | I lavoratori in conto proprio già esistono a Cuba, ma molti non sono e non vogliono essere in regola: mio figlio che è appena tornato da Cuba ha avuto necessità di farsi sistemare un callo a un piede ed è stato da una podologa che gli ha chiesto 20 euro, esattamente come in Italia, ma ovviamente in nero. I "tassisti" che ha ingaggiato nei vari spostamenti erano per la gran parte abusivi. Non è che per noi italiani questo comporti chissà quale scandalo (siamo maestri nell'abusivismo) tuttavia dimostra che chi può si arrangia e quando si parla di pagare tasse purtroppo salate, se si può, si evita. fiore | 13-01-2011 | lupi, dici che i cambiamenti in senso liberista dell'economia cubana non porteranno benefici.
Uno dei giornali della globalizzazione neoliberista, il wall street journal, però, in un articolo, pubblicato su cubanet, afferma che le riforme rauliste non possono essere considerate neoliberiste, dal momento che lo stato cubano non ha alcuna intenzione di eliminare la pianificazione.
Per cui è evidente, leggendo la bibbia del capitalismo, che nelle riforme intraprese dal governo cubano non c'è proprio nulla di liberista.
Se lo dice chi se ne intende, bisogna pure credergli!.
Il fatto, poi, che alcune attività da cuentapropista, introdotte alla fine di ottobre dello scorso anno, siano chiaramente insufficienti a far vivere decentemente una famiglia, non significa che questa insufficienza valga per tutte le attività legali.
Basta semplicemente che i cittadini cubani scelgano quelle piu'redditizie.
Se dai un'occhiata al nuevo herald on line di qualche giorno fa puoi leggere un articolo in cui si afferma che all'avana i ristoranti privati spuntano come funghi.
Questo significa che i cubani scelgono.
Che la libreta debba scomparire in un arco di tempo, possono essere 5-6 anni, è un fatto ribadito dal presidente cubano nella ultima sessione parlamentare della assemblea nazionale del potere popolare.
Questo,però, non significa che i prezzi dei beni alimentari potranno schizzare alle stelle, come è successo in tunisia ed algeria, dove sono state assassinate dalla polizia almeno 60 persone per la repressione delle proteste popolari, ed è bene ribadirlo, si applicano le misure consigliate dal fondo monetario internazionale e ben viste dal wall street journal: privatizzazione di imprese pubbliche e libertà di mercato anche sui prezzi dei beni di prima necessità.
nino |
|