09-06-2006 | noi radicali non ci siamo mai arresi all'emarginazione decretata da tutta la partitocrazia e in special modo dal clero catto cattolico e dalla continua sua perfidia....,e perenne sua, scomunica. non smettendo mai di lavorare per il bene del paese italia., (e il bene del mondo intero)la nostra testardaggine non a permesso un nostro sviluppo per mancanza di politica terra terra popolare,associandoci con i socialisti...(democratici) noi radicali possiamo aquisire quella politica terra terra delle forze lavoratrici italiane., per finalmente arrivare alle masse lavoratrici trascurate., dagli intellettuali radicali. queste due forze si completano se non si rimane impigliati dentro alle politiche sbagliate del fu socialismo del passato craxiano.....,che a abbandonato la retta via del socialismo per prendere quella degli affari personali sue,,, e di altri gruppi in seno al partito ed esterni al partito socialista non certo per il bene d'ell'italia ma unicamente per i beni personali.
si possono fare grandi cose insieme socialisti e radicali come ambire di governare il paese italia., perche., basta smussare qualche angolo per lavorare insieme per fare grande la rosa radicale e il pugno socialista. piu presto facciamo questo rodaggio piu presto la rosa nel pugno ne trarra beneficio. ARMACHEDON Armando crocicchio | 07-06-2006 | Sono d'accordo sulla seconda strada da seguire. L'esperienza delle elezioni comunali (ero candidata nella Rosa nel Pugno)mi ha offerto possibilità di riflessione sul campo. Non provengo dal partito socialista, non sono radicale, sono iscritta all'Associazione Coscioni, mi sono trovataa fare il sandwich tra radicali e socialisti. Il mio desiderio di appartenere ad un partito che non ripercorresse vecchie strade per ora mi sembra sospeso tra la terra e il cielo. Il mio augurio per voi e per me e per altri é che presto si arrivi ad una soluzione adeguata alle nuove aspettative di coloro che hanno aderito alla nascita della RnP. maria romana Capretti |
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