09-07-2010 | si deve dare atto che farinas è un uomo coraggioso, dal momento che sono poche le persone che, rischiando la vita, fanno uno sciopero della fame e della sete per ben 135 giorni, anche se controllati al meglio da un'equipe medica. Il suo, poi, era uno sciopero della fame e della sete, per una richiesta sacrosanta:la liberazione dei prigionieri di coscienza in non buone condizione di salute.
Il governo cubano, grazie alla chiesa cattolica e alla spagna, ha promesso la liberazione di ben 52 prigionieri politici non per accontentarlo, ovviamente, ma per ottenere in cambio almeno due vantaggi: la cancellazione della posizione comune europea, certa a questo punto al 99,9%, e i viaggi dei cittadini americani a cuba, non sicurissimi, ma probabili.Da questa vicenda, perciò, a uscire bene sono certamente: farinas, la chiesa cattolica, la spagna e il governo cubano. Non ne escono al meglio, anzi decisamente acciaccati tutti coloro che non vogliono cancellare la posizione comune europea e i divieti dei viaggi a cuba da parte dei nordamericani.
Basti leggere il blog della zoè valdès in cui farinas è considerato ironicamente un eroe, poichè, dopo 135 giorni di sciopero della fame e della sete, ha avuto la forza di scrivere un articolo per il giornale spagnolo "el mundo". In realtà la valdès si sbaglia , dal momento che su el mundo non c'è alcun articolo di farinas, ma soltanto una pagina del suo ultimo libro, scritto prima dello sciopero della fame. nino |
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