16-06-2010 | in questi ultimi giorni c'è un fortissimo contrasto tra i 74 e coloro che sono fuori dell'isola.
I 74, "dissidenti" residenti nell'isola, tra cui espinoza chepe, yoany sanchez, farinas etc, chiedono al congresso americano che permetta il viaggio a cuba degli americani, così che gli isolani possano godere del denaro portato dagli yanchee.
Questa richiesta non solo è contrastata dai cubani di miami, ma ve ne sono molti, tra cui la scrittrice zoè valdès, stabilitasi però in francia, che addirittura accusano i 74 di essere vendepatria.
Insomma, non solo c'è un legittimo scambio di opinioni, ma anche accuse velenose da parte di coloro i quali, accecati da un odio furibondo, non esitano a riversare sui 74 le stesse accuse che la stampa cubana fa alla opposizione tutta.
Il perchè è presto detto: se il congresso dovesse permettere i viaggi a cuba dei cittadini americani, i cubano americani di miami non solo vedrebbero in modo definitivo il loro sogno di tornare da vincitori finire nella polvere, ma perderebbero, probabilmente, le sovvenzioni che l'amministrazione americana da decenni versa nelle casse dei mass media, che trasmettono dal territorio della florida verso cuba.
Ecco quindi che una semplice proposta, che non ha niente di vincolante, si trasforma in un pericolo per tutti coloro che a miami hanno degli interessi da difendere.
E mentre un prigioniero politico, incarcerato da 7 anni, ha parole di tolleranza, ben sapendo che il suo opposto genera mostri, gente che sta a miami o a parigi in libertà è incavolata a morte con tutti coloro che non la pensano come lei. nino | 16-06-2010 | Sperare di unire gli uomini fuori e dentro l'isola
in una dimensione di connubio amoroso e condiviso in un ideale alto e scriverlo da una cella...offre la dimensione di un uomo di spessore da " gigante del dolore"
patrizia garofalo patrizia garofalo |
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