Francesco Pullia. Animalismo e vegetarianesimo, il nuovo possibile | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 1 | 24-04-2010 | è uno scritto meraviglioso, denota uno spessore umano inconsueto. L'uomo si definisce sempre nel rapporto con "l'altro da sè", diversamente è solo sagoma da definire in un "medioevo prossimo venturo". Non sono riuscita ad entrare al mattatoio di Testaccio a Roma , ora adibito a mostre perchè sentivo ancora il peso e le grida delle sofferenze, umiliazioni e lacerazioni che lì erano state inflitte. Così come ogni Pasqua avverto nel sacrificio dell'agnello la dissacrazione di quanto andrebbe rispettato e sentito a noi simile e compagno nel mondo.
Le macellerie andrebbero oscurate almeno per chi sceglie di non mangiare carne , purtroppo tutti ci passiamo davanti e il sangue sparso testimonia la fine dell'amore, del rispetto, della gratitudine. Io non ho mai voluto dormire e sostare nelle fattorie-agriturismo dove allevano animali per poi cibarsene." il silenzio degli innocenti" è stato un film nel quale non sono riuscita a scindere finzione e realtà.....forse è solo realtà quell'orrore che ancora mi coglie. Grazie ancora di una scrittura così fortemente vera e dolorante.
Patrizia Garofalo Patrizia Garofalo |
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