| 09-04-2010 | YOANI ALLA TRIENNALE DI MILANO
(ANSA) - MILANO, 8 APR - La voce della blogger cubana Yoani Sanchez riecheggia alla Triennale di Milano, dopo diversi tentativi di collegarsi telefonicamente. «Mi scuso per i problemi, ma a Cuba» dice «ci sono sempre difficoltà tecnologiche».
Quanto basta per far esultare Riccardo Luna, direttore della rivista Wired Italia, che ha organizzato l'incontro: «Ci siamo riusciti. È la prima volta che Yoani interviene 'live' a un incontro». La lunga chiacchierata con l'autrice del blog Generacion Y è il primo di tre appuntamenti mensili che Wired ha organizzato in Triennale per lanciare la candidatura di Internet al Nobel per la Pace, progetto che ha trovato nella Sanchez una sostenitrice: «È un'idea azzardata ma mi piace perché se vincesse» dice «sarebbe un riconoscimento per ciascuno di noi».
«Il mio blog non è uno spazio individuale ma un'esperienza comunitaria da dove traspare la Cuba reale e in sofferenza», spiega la blogger a giornalisti e partecipanti, prima di raccontare le esperienze con la polizia sue e di chi critica il governo cubano. «Ciascuno di noi ha avuto problemi con la polizia» spiega insieme al marito, anche lui giornalista indipendente «dalle intimidazioni agli arresti arbitrari, fino alla violenza fisica». Quindi approfitta di una domanda per «chiarire alcune falsità che circolano su chi mi finanzia. Non servono soldi per gestire un blog con software libero. Pago la connessione una volta alla settimana, quando invio 5-6 post ad alcuni amici che poi li caricano sul blog uno al giorno. I soldi che guadagno li devo alle collaborazioni giornalistiche che ho ottenuto all'estero grazie al successo del blog». Al termine dell'incontro, la proiezione di un'intervista alla blogger realizzata da Current, tv ufficiale di Internet for Peace, che verrà trasmessa a settembre a sostegno dell'iniziativa.
(ANSA)
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