Nuovo sondaggio - SS 38. Quattro corsie, dal Trivio a Cosio: soluzione accettabile? | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 3 | 16-12-2006 | Nei primi anni 70 mi sono recato spesso sul lago di Costanza, ricordo il dramma rappresentato dal passaggio dei Grigioni, un pezzetto di autostrada poi un pezzetto di statale per tornare ad un pezzetto di autostrada.
Non ho idea di quando sia finita questa sofferta autostrada ma oggi (dopo aver superato il tratto italiano) raggiungere il San Bernardino e' abbastanza agevole (ci vado raramente e potrei anche essere smentito).
Vorrei che la mia nipotina potesse fra una ventina di anni poter raggiungere in modo altrettanto agevole anche la nostra Valtellina.
E facciamolo questo benedetto pezzettino decoroso a quattro corsie, senza tante obiezioni, e poi andiamo avanti a realizzare quello che resta.
Attenzione pero' per chi parte da Milano il passaggio di Lecco e' assurdo, le gallerie fatte sono del tutto insufficienti (qui hanno progettato i fautori del sentierino da percorrere a dorso di mulo).
Vorrei chiedere a Voi che mi sembrate esperti, ma e' tanto assurdo pensare di raggiungere in autostrada la Valtellina percorrendo la Valsassina (come facevano nel 14xx i veneziani e poi i lanzichenechi), tutte le orribili gallerie ed i ponti realizzati sembra solo con l'intento di deturpare Lecco non si potevano proprio evitare?
Mi spiace dirlo ma tutti i personaggi che hanno operato per quelle realizzazioni non dovrebbero piu' progettare nulla, di danni ne hanno fatti troppi, se dobbiamo realizzare qualcosa cerchiamo di cambiare fornitori, se appare impossibile commissioniamo l'opera all'estero altrimenti continuera' ad essere piu' semplice raggiungere il Trentino che non la Valtellina. lui la plume | 16-12-2006 | Ogni tanto gli amministratori portano avanti soluzioni non condivise da buona parte della popolazione.
Se e' vero che:
Vi sono opere pubbliche sulle quali poco si puo' contestare: se si puo' dire che "sono brutte si ma indispensabili" l'amministratore deve andare avanti in modo spedito, vi e' una urgenza di fondo che "puo' ... talvolta" prevaricare il legittimo interesse di chi si trovera' a subire da questo intervento.
Per altre opere pubbliche la definizione "brutte ma indispensabili" non e' applicabile talvolta e' vera forse (dipende dal gusto personale) solo a meta' in questo caso la pretesa di poter prendere qualsiasi decisione in virtu' di un voto popolare dato per "amministrare" "nell'interesse della comunità con saggezza, saldezza morale ed onestà intellettuale" non e' condivisibile.
E' possibile certo operare ma dopo aver raggiunto l'opportuno consenso popolare.
Per ottenerlo basta poco: basta rendersi conto che il padrone e' il popolo e non chi amministra, basta in caso di dubbio chiedere nuovamente conferma, senza paure, se il padrone dice no si lascia perdere o si cerca di spiegare meglio il proprio pensiero.
Imporre in virtu' di una discutibile pretesa di essere stati nominati monarchi assoluti, operare in evidente contrasto con la volonta' degli amministrati cui non si ha il coraggio di chiedere il parere e' pratico ed efficiente ma rasenta la dittatura, penso che in casi simili dove "non esiste uno stato di necessita' impellente" sia meglio discutere, spiegare.
Un personaggio del secolo scorso "Charles de Gaulle" ha spesso operato in modo discutibile ma al primo dubbio indiceva un referendum popolare, senza porsi grossi traumi e paure, quando ha perso se ne e' andato a casa.
E' vero, in caso di referendum va' a votare solo chi e' convinto, ma non dimentichiamo mai che il popolo non ignora assolutamente il peso di una astensione: astenersi assume un significato preciso, una precisa volonta' di invalidare o confermare il testo in discussione agendo su una componente importante per definire il consenso "il quorum".
Cari "eletti" smettetela di ritenere immaturo l'elettore.
Tuttavia contestare qualsiasi azione portata avanti da una amministrazione non e' accettabile.
In questo caso, con questa amministrazione Visto il modo "vergognoso" con cui fino ad ora e' stata gestita la viabilita' nel tratto che congiunge Milano alla Valtellina Ben venga un cambio di rotta, tanto peggio di cosi' non si puo' fare.
lui la plume | 26-06-2006 | Non si può sprecare soldi nostri per fare solo 7 Km di strada quando e possibile realizzare uno stralcio del primo lotto che libera i paesi da Morbegno a Talamona dal 70% del traffico. Se si ferma a Cosio per Noi di Regoledo, così come Morbegno e Talamona, le cose si complicherebbero e i nostri Paesi sarebbero invivibili perchè ci trovemmo le macchine in tutte le viuzze e i prati coltivati. Facciamo la strada del BUON SENSO e non un'opera incompiuta dettata da megalomania. Sutti Dino Regoledo di Cosio |
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