11-12-2009 | Caro Lorenzo,
sul punto 2 forse (spero) tu sei troppo duro con Obama, come io sono stato troppo indulgente (sì, "alta" è eccessivo).
Sul punto 1, con l'opposizione a Hitler tempestiva, dall'inizio, continuativa, politica e nonviolenta, intendevo anche riferirmi - volendo tenermi nella massima brevità - alla resistenza nonviolenta tedesca, che ci fu, che è troppo poco conosciuta, anche se fu sopraffatta dal consenso e dalla paura di tanti.
Incassiamo le sconfitte, e avanti. "Disperati, noi speriamo" (e lavoriamo, anche per la povera Italia minacciata!).
Grazie! Ciao, Enrico Peyretti | 11-12-2009 | SUL DISCORSO DI OBAMA A OSLO
Grazie Enrico della bella riflessione.
Due cose.
1. Vorrei sapere come mai non hai considerato la nonviolenza contro Hitler, che secondo me poteva benissimo funzionare, magari in tempi lunghi (non sto a citare cosa ha consigliato Gandhi agli inglesi ecc., ne saprai certo più di me). Cioè: il rimedio con Hitler secondo me poteva venire anche dopo a livello di noncollaborazione e sabotaggio (per non parlare del tirannicidio, altra ipotesi da considerare).
2. Condivido quel che hai scritto, che come sempre aggiunge qualcosa a quel che so in termini di nozioni e ragionamento. Su una cosa non concordo: la sfida di Obama non è "alta" per me, e non si distingue dal comune "volgare guerrafondismo". Continuo a credere che tu e altri giudichiate ciò che Obama fa e dice con un occhio di riguardo (pregiudizio, se vuoi), come a dire che se le stesse cose le dicesse o facesse un altro sareste più duri nei giudizi.
Secondo me, Obama ha dimostrato di essere un guerrafondaio come tutti quelli che disapproviamo se non disprezziamo, e il paragone che ha fatto tra la risposta armata a Hitler che invade l'Europa e la guerra all'Afghanistan per un unico attentato posto in essere da terroristi (che non sono i talebani e che si sa chi ha in passato finanziato ecc.), è davvero volgare e rivoltante. Lorenzo Galbiati |
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