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Maria Lanciotti: Il dolore del papa per i morti di Kabul
 
Commenti presenti : 7 In questa pagina : da 1 a 7
   22-09-2009
non da oggi, caro Amico Roxas, il crocifisso viene usato come ornamento e segno opulento del potere, sempre la fabbrica dei crocifissi ha fatto affari d'oro.
anche in semplice buona fede, ingannati dalla destra (nell'accezione di scaltra,avveduta) malafede: cosa regalano i padrini per il battesimo o la cresima di un bambino? una bella catena d'oro col crocifisso da appendergli al collo per la vita come un guinzaglio o un collare antipulci.
E per il nostro elegantissimo clero i maestri orafi fanno miracoli, crocifissi da lasciarci gli occhi. e il senno.
maria lanciotti   
 
   21-09-2009
x Maria e Doriana

Ho visto una foto molto patinata, dove era immortalata Noemi, la sola, l'unica Noemi, truccatissima al Festival di Venezia (niente paura c'è chi paga le trasferte), pronta a raccogliere qualche briciola di visibilità.
Con l'odierno argomento non c'entrerebbe niente se la verginale Noemi, che si dichiara "orgogliosamente vergine... magari prionta a dimostrarlo !) non fosse ritratta con un crocifisso al collo, pendente dentro un'abbondante scollatura, per arricchire e nobilitare il panorama principale:un po' come si fa nei banchi del pesce fresco, ornando le triglie con prezzemolo in modo da stimolare gli acquirenti... la pubblicità è l'anima del commercio...papy docet. Quel crocifisso rappresentava l'opulenza, in quanto ornato di brillanti, quindi non era altro che due pezzi di oro bianco saldati insieme, giusto per reggere insieme quei brillanti.
Ho sempre considerato il crocifisso un simbolo per la cui descrizione ci hanno sbattuto la testa fior di teologi; ma oggi è stato trasformato nel simbolo del mercimonio di se stessi, permutati con i nuovi simboli dell'opulenza per la quale si sacrificano anche i valori più antichi.
Invio la foto a Claudio per valutare la possibilità di corredare questo mio commento con la foto.
Rosario Amico Roxas   
 
   21-09-2009
grazie del consiglio, cara Doriana, ma al collo porto solo la mia fede - la mia fede nella redenzione dell'uomo che prima o poi dovrà pure avvenire, e speriamo senza bisogno di un altro messia - e di grazie ne ricevo tante ogni giorno, ogni secondo che vivo, e per questo ringrazio la vita e chi me l'ha data.
vendono dalle parti degli unti dal signore i santini come figurine, basta cliccare qui, subito! ti ordinano dal sito (che ora mi sfugge) e la merce arriva puntuale a destinazione.
Altro che Madonna del Miracolo, qui ci vorrebbe Dio in persona con una buona ramazza di saggina a fare un po' di pulizia!
maria
maria lanciotti   
 
   21-09-2009
Cara Doriana,
non ho la mail del pontefice, mi limito a inviare la mia corrispondenza quotidiana a l'Osservatore Romano, dove c'è una grossa carpetta che contiene le mie, ormai, numerose mail.

Rosario Amico Roxas   
 
   21-09-2009
Voglio sperare caro Rosario, che tu questa lettera l'hai inviata anche al destinatario,ricordando la lettera di don Farinella a Berlusconi-Palazzo Chigi
nel caso
Sua Santità Benedetto XVI, Palazzo Apostolico, Città del Vaticano 00100
va bene credo... anche il cap generico di Roma
benedettoxvi@vatican.va
info@vaticano.com
m la vera magica ruota converge su
http://www.vatican.va/phome_it.htm
Se ti arrendi e passi alle Benedizioni Apostoliche, puoi chiamare
Elemosineria Apostolica: tel. +39.06.69883135, fax +39.06.69883132

quanto alla "nostra" Maria, onde evitare ogni pericolo, ne ha fatte di garbate affermazioni...consiglio "subito" come dal sito, l'acquisto della "Medaglia miracolosa della Madonna del Miracolo" da portare al collo, che così riceverà tante grazie...http://www.medaglia-miracolosa.it/

Grazie ad entrambi per la vostra ostinazione e mediazione con e verso il Paradiso.
Doriana Goracci   
 
   21-09-2009
e cosa dire - a proposito di bambini maltrattati e abusati e buttati come dadi su uno sporco tavolo di uno sporco gioco - di quel piccino di due anni figlio di uno dei sei caduti a kabul che è stato portato ad aspettare il padre in aeroporto che tornava chiuso in una bara col basco dei parà sulla testolina, e stamattina sempre in prima fila ha assistito a tutta la cerimonia dei funerali di stato mentre l'Italia intera si scioglieva in lacrime e i caduti nell'esercizio delle loro funzioni diventavano eroi, e quel piccolo di due anni - due anni! ma non avevamo le carte deontologiche, la carta di treviso, e la costituzione che fine ha fatto, e telefono azzurro esiste ancora? - con quel basco troppo grande per lui diventava il simbolo di un martirio da riscattare in qualche modo, magari seguendo le orme del padre sacrificato alla patria, agli interessi della patria, che però credeva a quel che faceva e lo faceva bene e con passione, ma era anche lui un dado, forse consapevole del suo ruolo e forse no, ma cosa cambia?
E allora uno si chiede sgomento e nauseato dove sta il senso comune, con quali occhi si guarda a questo mondo che rotola come un masso cieco schiacciando se stesso e chi vi sta sopra e tutto diventa un tritato rivoltante da spalmare sul pane quotidiano per assecondare e anzi promuovere un cannibalismo vorace e inestinguibile come il debito che l'umanità ha accumulato verso la propria coscienza e verso l'altrui diritto, e chi più paga sono proprio i minori e le persone deboli, quelli che dovrebbero essere tutelati protetti risarciti difesi e vengono issati invece sull'asta del sacrificio che non è una croce di legno ma una croce al valore e Cristo si è fermato tanto tempo fa a Eboli e chi in terra ne fa le veci quando chiama i bambini a sè mette paura, e allora non resta che pregare, e fervidamente pregare, come fa lei Rosario Amico Roxas, così autenticamente cristiano.
maria lanciotti   
 
   21-09-2009
Egr. sig. papa,
nel prendere atto del suo selettivo dolore, mi preme significarle che in Afghanistan muoiono migliaia di civili innocenti, magari di fede islamica, per cui valgono meno, diciamo dieci a uno, o non ci siamo, per prudenza mettiamo cento a uno così ci avviciniamo, per difetto, alla realtà.
Quegli altri morti, quelli che contiamo a centinaia contro uno, non hanno "radici cristiane", che hanno prodotto frutti eccellenti, come Marcello Pera, Magdi Allam, Berlusconi e compagnia bella. La mia partecipazione alla tragedia della guerra coinvolge indistintamente le vittime, accomunate da un medesimo destino deciso da altri.
Per lei, egr. sig. papa, quegli altri morti non meritano un pensiero, figuriamoci una giaculatoria, perchè quel Cristo, che lei ha identificato come un antesignano della economia di mercato (ricorda quell'ignobile presentazione scritta al libraccio di Pera "Perchè dobbiamo dirci cristiani" ?) li caccerebbe dal Paradiso, magari per far contento lei.
Probabilmente non avrà avuto il tempo di notare i bombardamenti in Iraq che colpivano le moschee il giorno della preghiera, i mercati all’ora di punta, gli ospedali, le scuole, i banchetti di nozze, gli autobus carichi di bambini che (colpevolmente ?) andavano a scuola.
Le sarà sfuggito l’olocausto dei bambini a gaza, bombardati impietosamente da uno dei più potenti eserciti del pianeta, con una potenza di fuoco esagerata per ammazzare bambini.
“Lasciate che i bambini vengano a me”, lo disse quel Cristo del quale vorrebbe dichiararsi il vicario; ma lei, egr. sig. papa, non lo ripeta…. Leggendo la reiterazione della lettera “Crimen sollicitationis” (quella per la quale un tribunale americano l’ha inquisita per ostacolo alla magistratura) suonerebbe più una minaccia che non quell’antica promessa.
Ci lasci amare il nostro Cristo, povero, mendico, oltraggiato, affamato, straccione, come lo è il Cristo della teologia della Liberazione che Lei ha condannato (per poter riabbracciare i negazionisti lefebvriani); quel Cristo consolatore che ha indicato gli ultimi come suoi figli prediletti; sappiamo benissimo quali sono i suoi figli prediletti, e non condividiamo…, ringraziando il Padreterno che lei non ha più il potere che i suoi predecessori, tramite l’Inquisizione, largamente usarono.


Rosario Amico Roxas   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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