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Rosario Amico Roxas: Ora di religione obbligatoria? No grazie
 
Commenti presenti : 2 In questa pagina : da 1 a 2
   13-09-2009
Cara Carla,
il tuo non è un commento, bensì un articolato trattato teologico sulla figura di Cristo, e sul dovere della testimonianza che incombe su chi lo rappresenta (o lo rappresenterebbe).
La visione del quotidiano purtroppo ci sgomenta, anche nei piccoli e piccolissimi momenti, che assurgono a valori da esibire.
Mi riferiasco alle foto, ampiamente pubblicizzate e mostrate di quella Noemi Letizia al festival di venezia, dove si è re cata a raccogliere qualche fugace momento di popolarità e di visibilità. Del personaggio non può fregarmene di meno se non per ringraziare il Padreterno di non avermela imposta come figlia. Ma ciò che mi ha disgustato è l'esibizione di un crocifisso al collo, collocato nell'abbondante scollatura che serviva a propagandare la merce esposta, al miglior offerente.
Un crocifisso contornato di brillanti !
Ma la poverina non si rendeva conto di portare un simbolo, che in quelle condizioni diventava più un amuleto.
Un crocifisso senza Cristo, ma ricco degli opulenti brillanti!
Ecco a cosa è stato ridotto il simbolo stesso della Resurrezione, come magnificamente hai evidenziato; mi sarebbe piaciuto leggere un atto di censura da parte religiosa, magari non come condanna, ma un semplice richiamo al rispetto.
Ma Noemi è entrata di diritto nel laicissimo paradiso degli intoccabili.
Rosario Amico Roxas   
 
   10-09-2009
Sono d'accordo con Amico Roxas. E aggiungo: Non è un'ora di religione intesa come materia che dà garanzia di un buon cristiano nel senso spirituale e sociale. Anzi. Purtroppo il cristianesimo è stato declassato a livello materiale, asservito a puro esercizio di potere. Insegnato così (più che insegnato andrebbe trasmesso con l'esempio di vita) crea nel soggetto il senso di colpa per il deicidio, il crocefisso ne è la testimoninza, e dipendenza dalle gerarchie ecclesiastiche. Ma Cristo è sceso dalla croce insegnandoci che da una tragedia, da un grande dolore, si può rinascere e vivere, anche la religione, senza oppressioni e con l'animo più aperto disponibile, proprio come il Redentore dalle braccia aperte per accogliere tutti quelli che lo amano e ne seguono gli insegnamenti. Meno male che ci sono tanti umili sacerdoti e religiosi con i quali si può parlare di spiritualità, di sentimento religioso proprio alla ricerca di quella particella divina che il materialismo e il potere hanno occultato nella coscienza umana.
Carla Zironi   
 
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