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Sentenza Englaro. Le atroci menzogne di gerarchie vaticane senza misericordia
Intanto, quando possono, gli italiani si pronunciano e hanno le idee molto chiare…
 
Commenti presenti : 6 In questa pagina : da 1 a 6
   24-12-2008
Buon Natale anche a tutte le Eluane "sospese"

La vita è mia e la gestisco come voglio io.
La vita è un dono di Dio e quindi indisponibile.
Visione laica del libero arbitrio, e visione fideistica religiosa.
Ma c'è un'altra visione sulla quale nessuno si sofferma a considerare:
La Mente profonda dell'uomo.
Là dove il VERO LIBERO ARBITRIO non riconosce la volontà espressa dalla ragione del senso comune legata da mille condizionamenti sì che di veramente “libero” non c’è quasi niente.
Così, mentre l’Es e l’Io, nemici per antico destino, si contendono la sorte di ciò che non appartiene né alla ragione comune, né alla fede religiosa;
l’uomo del XXI secolo, anziché guardare all’Oriente che indica l’alba, il sorgere dell’Uomo Nuovo si pone ad occidente delle sue stesse possibilità che ne segna invece il tramonto per riscoprire l’eutanasia ed inventare il testamento biologico.
Che il Santo Natale illumini la mente degli uomini a bandire ogni forma di intervento che porti a determinarne volontariamente la fine.
Che questa speranza faccia il giro del mondo affinché non resti utopia!

michlangelo   
 
   18-11-2008
grazie al signor Doni di Genova.
patrizia garofalo
patrizia garofalo   
 
   18-11-2008
Caro direttore, un lettore di un noto quotidiano scrive: "L'unica colpa di Eluana è di essere simile ad un fiore che ha bisogno di acqua e di nutrimento per vivere". E si augura che sia fermata la "mano del carnefice". Riguardo a quest'ultima espressione, vorrei consigliargli, quando si affrontano temi così delicati e complessi, di evitare il ricorso a termini spietati ed offensivi. Ma vorrei anche fargli notare che quel poetico paragone gli dà più torto che ragione. Infatti, è più logico dire: "La colpa di coloro che si ostinano a tenere in vita il corpo di Eluana, è di considerarlo alla stregua di un fiore da annaffiare".
Teoricamente potrebbero "coltivare" quel fiore di carne e di ossa per sessanta anni ancora, o più. E il pensiero è piuttosto inquietante.

Attilio Doni
Genova

P.S. Il quotidiano è “Il Tempo”
Attilio Doni   
 
   17-11-2008
Pensieri in cerca di un titolo.

A coloro che mi mancano,
a chi resta per ritrovarsi a chi va per la stessa ragione,
a chi vive nel delirio di giorni disuguali e a chi si spegne nell'interminabile piattezza di un solo giorno,
ad ogni famiglia sana o malata, pura o corrotta,
ai martiri di ogni idea,
a tutti i miei fratelli,
ai miei genitori:
il cielo è di nebbia, leoni ruggiscono lontano ed e quasi notte.
Non vedo ma posso ascoltare tutto il fragore degli elementi scatenati dentro di me.
C'è che dopo tutto sono viva, ancora.
Ed ho un sogno negli occhi in questa ORA dilatata e non consumabile, dove ogni vicenda non presenta stati mobili ne precedenti ne successivi. Non evoluzioni ne medicine.
E qui è l'Immobilità Catartica , per una statua di sale in formazione: l’Unico possibile Atto che si costituisce e non è vicenda, che dal Nulla viene e in esso si compie, creandosi in virtù di quel che non mi è dato sapere
Da qui io vedo.
Nudi, i piedi nel fango e i capelli al cielo.
Occhi, per scrutare l'Insondabile, cercano lo spiraglio.
Braccia, per smuovere l'inamovibile, brancolano nella nebbia.
Sospesa nel vuoto, indifesa, persa nell’oscuro labirinto della sorte, là dove sono i confini della vita terrena, e dove l’oscuro mistero trasmuta i mali della carne in gioie supreme, ed esse gioie sciolgono la mente in Spirito che involar si deve quando il tempo è reso, non figlia ma Sorella, nella Luce”.
Rammentate : “QUANDO IL TEMPO E’ RESO”

michelangelo   
 
   17-11-2008
Ho molti dubbi che venga pubblicato in questo sito tutto pro eutanasia.

Eluana, la morte è in viaggio.

Prima della sentenza (13.11.2008, ore 12,00
Qualcuno sa dire se Eluana soffre?
Se ha mal di testa, dolori allo stomaco, vomito o se ha coscienza del dolore e delle sofferenze?
Nella stessa misura nessuno saprà mai dire se invece Eluana è serena, in pace, sogna, spera, prega.
Qualcuno sa dire se Eluana vuole vivere o vuole morire ora?
Che senso e che valore ha, lontano da questa realtà, che abbia preso una decisione dieci o venti anni fa?
E’ in coma permanente o in coma persistente?
C’è con assoluta certezza la totale e irreversibile assenza della coscienza?
C’è con assoluta certezza la totale e irreversibile assenza dell’inconscio e della funzione onirica?
Se non c’è: come fai padre, medico, giudice, UOMO a farla deliberatamente morire?
E intanto sono davanti alla tv in attesa, come penso voi, anche se con aspettative diverse.
Che la "mente profonda" dei giudici faccia arrivare la sua luce alle loro coscienze sottomesse alla ragion comune.

Dopo la sentenza (13.11.2008, ore 19,00)
La sentenza della cassazione è arrivata,
La luce non s’è accesa,
la ragione del senso comune è prevalsa,
il buio ha inghiottito la speranza
e la morte arriva sollecitata.

Vespa del senno del poi (14.11.2008, ore 1,30)
Se Bruno Vespa avesse anticipato di un giorno la trasmissione “porta a porta” sul caso Englaro, cosa che poteva fare benissimo, con gli stessi protagonisti e le medesime argomentazioni sulla CULTURA DELLA MORTE contro la CULTURA PER L’AMORE DELLA VITA, la sentenza della Cassazione SAREBBE POTUTA CAMBIARE

Mille commenti
Qualcuno ha scritto: “Ma la vicenda a questo punto andrebbe vissuta con più riservatezza familiare, mi rifiuto di assistere alla morbosità di contare gli ultimi respiri di questa ragazza in diretta televisiva”.
Rantoli vuoi dire!
Facciamo un semplice calcolo, basato su 16 respiri (o rantoli) mediamente al minuto.
16 x 60 = 960 in un’ora;
960 x 24 = 23.040 in un giorno;
23040 x 15 = 345.600 in 15 giorni
Io padre, caro qualcuno, mi suiciderei piuttosto che assistere a questa INUMANA tortura non prima di aver fatto, però, il mio “testamento biologico” che Trascrivo d'impulso.
Io Blanco Michelangelo, cardiopatico da 19 anni,
più volte rivascolarizzato, in terapia e sotto controllo permanente,
in piena facoltà di intendere e di volere,
chiedo che in caso di intervento chirurgico, cosa affatto improbabile,
di non voler essere operato dal prof. Umberto Veronesi né dal prof. Ignazio Marino,
cosa invece probabilissima per uno sconosciuto come me,
né da tutti i chirurgi favorevoli sia all’eutanasia che al testamento biologico.
Do invece pieno consenso in caso di morte all’espianto di tutti gli organi ad eccezione del cuore, ovviamente, e del cervello che non servirebbe a nessuno.



michelangelo   
 
   16-11-2008
grazie di questo articolo, grazie di cuore.
Anche a me era raramente capitato di assistere ad un massacro in diretta dell'amore di un padre e di una madre,della loro dignità difesa a costi che non hanno prezzo e non ne avranno, alla desacralizzazione della morte chiamata omicidio o indicata con parole non difformi, al chiasso, alle manifestazioni di chi arriva a voler vedere la povera ragazza come è ridotta ora togliendo anche il sorriso alle fotografie che ci sono rimaste,di chi giudica e non sa, non pensa e forse non ha mai pensato.L'altro da noi in questo caso, è stato più altro che mai.
Chi sarà a fianco di Peppino Englaro che ,pur vivo, ha lottato
per la dignità di sua figlia?

patrizia garofalo   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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