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Pier Paolo Segneri. La scuola truccata | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 1 | 04-08-2008 | http://www.retescuole.net/contenuto?id=20080726200819
La scuola inceppata e i ragazzi indisciplinati.
di Vincenzo Pascuzzi
La scuola inceppata e i ragazzi indisciplinati.
«Basta entrare in un’aula in un giorno qualsiasi per rendersi conto che una scuola così non può formare giovani con autentiche prospettive professionali e sociali.» denuncia il prof. Stefano Tatullo in un recente articolo (*). E prosegue: «I motivi del deterioramento della scuola sono molteplici …. Uno su cui tutti sono d’accordo è la scarsa disciplina degli studenti, …»
Condivido il contenuto dell’articolo ma ritengo utili le osservazioni che seguono.
Indisciplina e ignoranza (non intesa in senso offensivo ma come oggettiva assenza di conoscenza o inadeguata conoscenza) sono fra loro collegate: ognuna causa e alimenta l’altra. Ma entrambe non vanno attribuite – almeno non esclusivamente – ai comportamenti dei ragazzi. Secondo me, sono anche prodotte dal sistema e dall’ambiente scuola. In altre parole, i ragazzi – magari non tutti, ma molti, troppi – hanno reazioni fisiologiche di rigetto, quasi di auto-difesa, nei confronti del servizio scolastico-educativo così come viene loro fornito o imposto.
Questa situazione, che è andata gradualmente peggiorando negli ultimi 2 o 3 decenni, ha preso avvio con il passaggio da una scuola elitaria, selettiva, dura e severa all’attuale scuola di massa, molto meno selettiva, soft e “dolce”. Mentre l’istruzione si espandeva numericamente, le regole severe, le procedure e i contenuti dichiarati della scuola restavano inalterati ma solo formalmente. Nei fatti, regole, procedure, contenuti reali cambiavano e si adattavamo ma senza un progetto, senza una verifica, senza una riprogettazione. Cioè nel modo peggiore e fingendo .
Attualmente la scuola è come sdoppiata: c’è una scuola dichiarata, descritta, raccontata, presunta ma finta e falsa e c’è una scuola vera e reale, molto diversa dalla prima. C’è la scuola dei POF, dell’”orientamento”, delle programmazioni annuali, delle riunioni per materia, per dipartimento, dei regolamenti (inapplicati) d’Istituto, degli adempimenti burocratici (le troppe carte) e c’è la scuola reale dei ragazzi che imparano poco, sono indisciplinati, maleducati, gravemente carenti di prerequisiti (poverini) ma già assuefatti alle promozioni dovute comunque e ad ogni costo. C’è la scuola che dovrebbe istruire, e lo fa molto poco, ma comunque certifica, anno dopo anno, con la promozione, e all’esame di Stato, con il diploma, l’istruzione falsamente acquisita. Ed è costretta a farlo. Poi i rapporti OCSE-PISA per i quindicenni e le denuncie dei Rettori delle Università per i 18-20enni testimoniano i fallimenti.
Una conferma importante della doppiezza della scuola, dell’esistenza di una scuola reale diversa da quella dichiarata si trova nella vicenda dell’OM 92 relativa ai debiti formativi. Emessa dall’ex ministro Fioroni, con le migliori intenzioni e forse anche con ingenuità e dilettantismo, l’OM 92 sta risultando, nei fatti, del tutto velleitaria e inefficace. Il sistema scuola la ha assorbita, metabolizzata e neutralizzata, non poteva fare altrimenti. I debiti, le insufficienze sono rimasti sostanzialmente tali. I corsi di recupero, sia invernali che estivi, sono stati una burletta. Tutti o quasi, ma un quasi al 99%, i ragazzi sospesi dal giudizio nello scrutinio di giugno sono promossi a luglio o lo saranno sicuramente ad agosto. Le scuole non possono fare altrimenti. Meglio hanno fatto le poche scuole che, direttamente a giugno, hanno o promosso o bocciato senza assegnare recuperi. Quelli che, fino all’anno scorso, erano i debiti non saldati risulteranno così recuperi falsamente conseguiti. Un po’ come negare una patologia alterando i risultati delle analisi cliniche. A chi giova questa situazione?
Inoltre viene taciuto un fatto importante e grave. Dopo l’abolizione dei programmi ministeriali, i contenuti realmente svolti, trattati e acquisiti dagli alunni si sono sempre più contratti, si sono dimezzati oppure ridotti alla metà della metà. Non è un’esagerazione. Moltissimi docenti lo confermano, delusi e rassegnati. Alcune materie, insegnate nel biennio delle scuole superiori e perciò propedeutiche, vengono del tutto trascurate. Le assenze alle lezioni poi possono raggiungere anche il 20-30%. Ci sono classi che si assentano a scacchiera: un giorno è presente metà classe, il giorno dopo l’altra metà. Quale didattica si può portare avanti?
C’è poi l’inadeguatezza delle strutture e delle attrezzature: dalle aule, alle palestre, ai laboratori, ai bagni, dai banchi , alle cattedre ai computer, che andrebbe documentata e descritta. Non ci sono rapporti OCSE ma l’Italia è sicuramente inadeguata e indietro.
La situazione descritta influisce sul comportamento dei ragazzi e sulla loro indisciplina.
La scuola è diventata una specie di tigre di carta oppure un cane che abbaia ma non morde.
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(*) “Altro che 7 in condotta, la scuola è da rifare”, pubblicato il 21 luglio 2008 su La Gazzetta del Mezzogiorno:
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=IRBSI&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Vincenzo Pascuzzi | | 1 | |
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