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Aldabonazo en Trocadero 162
William Navarrete e Regina Ávila ricordano Lezama Lima | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 6 | 07-07-2008 | La rivalutazione di Lima è cosa recente. Paradiso venne pubblicato perchè i gerarchi non sapevano cosa c'era scritto dentro. Vogliamo negare l'esistenza dele UMAP? Vogliamo negare la persecuzione degli omosessuali? I processi di rettificazione procedono, vedo... A mio giudizio credo che lei stia facendo un vero e proprio lavoro. Il mio non è retribuito da nessuno. Non so il suo... Lo scrittore che lei chiama Zenel, in realtà si chiama Senel Paz. Gordiano Lupi | 04-07-2008 | Caro Lupi, lei ha scritto che Paradiso era il «primo romanzo omosessuale». Ho detto che è «considerato» un romanzo erotico, non che escluda l’omosessualità. Ho detto che il libro di Zenel è «considerato» il primo con tematica omosessuale grazie al film, non che sia il primo.
Secondo lei, il periodo brutto di Lezama cominciò con Paradiso. Si da il caso, però, che sia stato pubblicato dalla UNEAC con il consenso governativo, e – che io sappia – sia stato ristampato da Letras Cubanas in 1991, 1994 e 1998. Dei anni buoni – da me indicati –, due terzi sono posteriore a Paradiso, così come la metà del suo curriculum. Si da il caso che vari alti dirigenti e intellettuali della Rivoluzione siano gay.
Caro Lupi, i fatti le sono contro.
Ha… dimenticavo, nell’Oblò, commento, non faccio nessun lavoro; salvo che lei mi abbia assunto ed io non ne sappia niente.
Leonardo Mesa | 03-07-2008 | Il capitolo ottavo di Paradiso è un capitolo omosessuale. Non è il primo libro omosessuale. Ce ne sono stati altri prima che adesso non ricordo. Senel Paz ha fatto un gran lavoro con Fragola e cioccolato, molto meglio il film del racconto (tale è, non un romanzo) che in Italia è uscito per Giunti. Leggere per credere. Come Lista de espera è molto più bello e onirico il film rispetto al modesto racconto. Ottima opera anche questa, come è bello La vita è un fischio, pure se troppo sofisticato per i miei gusti. Tornando a Lima, lei mi cita solo il periodo positivo, da buon rivoluzionario, e omette i momenti critici. Fa il suo lavoro e la rispetto, ma la verità andrebbe detta tutta. I guai di Lima cominciano con il capitolo ottavo di Paradiso. Fidel non deve averlo mai letto, perchè non ce lo vedo a sorbirsi Paradiso, ma qualcuno glielo ha raccontato... e la cosa non gli piacque molto. A quel tempo Mariela era lontana da venire. Gordiano Lupi | 02-07-2008 | Caro Lupi, il libro Paradiso in Cuba non è considerato omosessuale se non erotico. La prima opera che si considera omosessuale è “Il lupo, il bosco e il uomo nuovo” di Zenel Paz, piccolo libro che il popolo cubano e gli editori stranieri hanno conosciuto grazie al film “Fragola e cioccolato”
Di certo Lezama Lima non era un attivista politico; in politica, era un conformista. Nonostante, dichiara nel 59 che la Rivoluzione è «l'incarnazione dell'immagine poetica nella storia». Lezama non ha avuto vita dura perché omosessuale o per disgiuntive politiche. Nei quasi 17 anni dentro la Rivoluzione, occupò gli incarichi di direttore della sezione di Letteratura del Consiglio Nazionale di Cultura e vice presidente dell’Unione Nazionale di Scrittori e Artisti di Cuba, e si ritirò per noti problemi di saluti. Curò i tre volumi di Antologia della Poesia cubana, vide pubblicati Dador, Confluenza, Paradiso, La quantità stregata, Poesie complete. A meno di un anno della sua scomparsa, pubblicarono Frammenti alla sua calamita e Oppiano Licario. Su di lui, ancora in vita, si pubblicò Intervista con Josè Lezama Lima, Cercando Lezama e Lettere di Lezama.
Caro Lupi, con questo curriculum, lei crede a quelli che dicono che la vita di Lezama era difficile dentro la Rivoluzione?
Lo certo è che visse e morì in Cuba rivoluzionaria, nonostante la sua sorella fossi emigrata, e le attraente proposte ricevute, secondo lui stesso dice. Si può discutere si era dentro o mezzo dentro, però obbiettivamente appartiene più ai cubani di Cuba che ai cubani di Miami. Tutto il resto è speculazione. Non è la Rivoluzione a riappropriarsi.
Leonardo Mesa | 02-07-2008 | Lezama Lima non era davvero con la Rivoluzione. Carpentier e Guillen sono due scrittori nel solco rivoluzionario. Lima ebbe vita dura con Castro, anche solo per il fatto che era omosessuale, ma soprattutto perchè era un uomo libero. Perchè negare l'evidenza? Adesso la Rivolzuione si è riappropriata di Lima, come si è riappropriata di Virgilio Pinera, ma lo fa con omissioni facili a scoprire, purtroppo... Gordiano Lupi | 01-07-2008 | Non ci sono dubbi che José Lezama Lima è uno degli scrittori più importati, però che sia il più importante, no; s’ignorano molti altri. In più, quando di cultura si dice, è usuale e corretto estendere il termine caraibico a tutte le zone bagnate del Mare Caraibico, La Florida inclusa. La ragione dell’ampliamento, oltre la geografia, si trovano nel ceppo socio culturale eclettico, che le accomuna.
In ogni caso, finalmente una rassegna biografica di uno scrittore rimasto in Cuba. Peccato che si pretenda straparlo della Rivoluzione. Coloro che non se ne vanno, li rubano.
Leonardo Mesa | | 1 | |
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