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A. Torreguitart. Primo Maggio a Cuba
Dialogo tra un cittadino e un rivoluzionario | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 9 | 05-06-2008 | In un panorama italiano dominato da veri giornalisti manipolatori che parlano di Cuba in televisione, mi prendo del manipolatore perchè scrivo ciò che penso di un regime che ho smesso di mitizzare dopo aver toccato con mano. A che pro manipolerei la realtà? Mi pagherebbe la Cia?
Gordiano Lupi Gordiano Lupi | 25-05-2008 | Signore Lupi, può odiare con tutte le sue forse Abel Prieto però poco importa, importa cosa pensano i cubani.
Non credo che lei non conosca la letteratura cubana. Non dico cose che non so. È stato lei a mettere in dubbio la mia capacità e conoscenza. La mia risposta fu semplice e innocua: se de complessità di stilo si parla, ho suggerito altri autori da farmi notare. Dopo di questo, non potrà negare che si deve citare un artista o uno scrittore sceglie di solito fra gli esuli; e per questo penso che per lei la cultura ha un colore ben preciso.
La prego, almeno una volta, di dedicare delle righe alle icone culturali rimaste fedeli alla Rivoluzione. Così renderebbe anche tributo a Tellusfolio un’eccellente piattaforma che lei usa spietatamente per manipolazioni politiche contro Cuba.
Leonardo Mesa | 24-05-2008 | Leonardo Mesa pensa che non conosca la letteratura cubana. Si vede che non mi conosce. Non leggo altro, da dieci anni a questa parte e apprezzo tutti gli scrittori che lui dice. Amo Carpentier, anche se è rimasto fedele alla rivoluzione. Nessuno meglio di lui ha saputo raccontare L'Avana (la città delle colonne) e chi narra la città più romantica del mondo deve fare conti con la sua prosa incantevole. Apprezzo perfino Cofino (L'ultima donna e la prossima battaglia) anche Vasquez Diaz (L'isola del Cundeamor), Enrique Oltuski (Pescando Recuerdos)... Amo Guillén. Volete uno più rivoluzionario di lui? Il poeta nazionale! Disprezzo l'Indio Naborì perchè è come il nostro Renzo Pezzani. Odio con tutto me stesso Abel Prieto perchè è noioso e incapace. Ho letto Paradiso e le poesie di Lima, ho letto parti della rivista Origines... E Virgilio Pinera dove lo mettiamo? La maledetta circostanza delle acque... Non dimentichiamo i contemporanei: Gutiérrez, Ena Lucia Portela, Leonardo Padura Fuentes, Reinaldo Arenas, Karla Suarez (Silenzi, La viaggiatrice)... Facciamo un passo indietro e troviamo un poeta straordinario come Heredia (leggete Il romanzo della mia vita di Fuentes che ve lo fa amare). In ogni caso lo stile di Cabrera Infante non è così leggero. Provi a rileggere L'Avana per un infante defunto. Poesia pura. Lasciamo perdere gli articoli anticastristi. Non mi interessano. Qui stiamo parlando di letteratura. E la letteratura non ha colore politico. Infante ha scritto anche The Lost City. Film poetico di Andy Garcia.. Potrei andare avanti tutta la notte a parlarle di letteratura cubana.
Gordiano Lupi Gordiano Lupi | 22-05-2008 | Mi scuso per il ritardo. Non scherzavo, quando dicevo di stare male.
Si nomina Cabrera Infante; scrittore, critico, traduttore, editore e addetto culturale di Cuba a Bruxelles (1962-1965). Bravo, senza dubbi; però perché lui. Cosa ha in comune con altri “nominati”? Semplice: l’avere abbandonato Cuba (verso Londra, 1965). Non, non… questo non basta: si deve anche dichiarare contro il governo cubano; rinnegare, attaccare. E chi non lo fa, si lo fanno fare. Questo è il caso di Cabrera, che fu molto misurato nel parlare esplicitamente dei suoi divari con il governo cubano e, a questo punto, furono altri “insoddisfatti” di lui a sparlare… per lui. “Così funziona per gli artisti e scrittori cubani: finche non se né vano, finché non sparlano, non sono mai esistiti.
Signore Lupi, se interessato agli scrittori cubani, permetta suggerirle anche Carpentier, Vitier, Fernández Retamar, Eliseo Diego e Lezama Lima; tutti con stili più complessi di quello del grande Cabrera Infante.
Massimo, non sempre gli occhi servono per vedere, ci vuole di più: “L’esenziale invisibile per gli occhi”- ricorda il Piccolo Principe.
Leonardo Mesa | 10-05-2008 | ci vogliono gli occhi per voler vedere... Massimo | 07-05-2008 | Il racontino è di una semplicità assoluta. Se avessi tradotto un pezzo di Cabrera Infante cosa sarebbe accaduto? Gordiano Lupi | 04-05-2008 | Caro Esplora, sarebbe gentile di farmi notare il contenitore? Penso sarò in grado di capirlo: oggi mi sono alzato meglio. Leonardo Mesa | 04-05-2008 | Il contenuto, caro Leonardo, è (talvolta, almeno) proprio il contenitore.
Non penso di sbagliare nel ritenere che, a parte il 'rivoluzionario', tutti gli altri questo racconto di Alejandro l'hanno capito benissimo.
Cordialmente esplora | 03-05-2008 | Eccolo… arrivato l’aggiornamento narrativo del mio compatriota Torreguitart. Questa volta l’ho letto e riletto e non ho trovato l’essenza; perciò, l’ho “ririletto” e non ho trovato il contenuto. Buhhhh! Secondo me, le aspirine di questi ultimi giorni mi hanno fatto male. Questa sera però… mi prenderò delle pilloline blu con rum… per vedere se mi raddrizzano… il cervello. Leonardo Mesa | | 1 | |
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