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Oggetto LIBERo. Il libro d'artista in Italia tra produzione e conservazione. Morgana Edizioni Firenze.
 
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   04-06-2007
Cara Anna, il convegno e la mostra "Oggetto LIBERo" sono stati due momenti importanti per fare il punto su un tema tutt´altro che assodato, anzi in piena fase di "storicizzazione". Moeglin-Delcroix, una delle maggiori esperte del "genere" dopo anni di tentativi di definizione ha dichiarato: "C´è forse bisogno, ancora una volta, di definire il libro d´artista? sono ormai vent´anni che mi sforzo di farlo, con scarso successo. Non che sia difficile elaborare una definizione soddisfacente… ma è come se il risultato non fosse mai stato acquisito… ad ogni mostra, ad ogni articolo, bisogna ricominciare incessantemente a dire ciò che il libro d´artista non è, piuttosto che dire ciò che è. Infatti il problema viene proprio dall´esterno… dal successo dell´espressione, favorito dalla genericità del termine "artista", che ha fatto sì che qualsiasi pubblicazione che riguardi da vicino o da lontano il rapporto dell´artista con il libro abbia progressivamente rivendicato questa denominazione»
Strettamente legati ai movimenti più sperimentali delle avanguardie letterarie e artistiche degli anni Sessanta e Settanta - Poesia concreta, Poesia visiva, Fluxus, Arte minimale e Arte concettuale, Arte povera - i libri d’artista hanno esplorato, in maniera estremamente inventiva, le possibilità del libro come medium artistico. A partire dal libro capostipite, "Twentysix Gasoline Stations", del 1963, dell’artista californiano Edward Ruscha, il libro d’artista è diventato uno tra i maggiori generi dell’arte contemporanea. L’Italia ha svolto un ruolo di primo piano nel suo riconoscimento. Il primo articolo apparso in proposito fu scritto da Germano Celant nel 1971 (“Book as artwork 1969-1970”, 1971). Nel 1972, è ancora in Italia che hanno luogo le prime due esposizioni internazionali di libri d’artista : una a Milano, a cura di Daniela Palazzoli, dal titolo «I denti del drago. Le trasformazioni della pagina e del libro», l’altra a Venezia per la 36e biennale, a cura di Renato Barilli e Daniela Palazzoli, dal titolo «Il libro come luogo di ricerca».
In effetti i libri d’artista come "luoghi di ricerca", sono state le prime opere a utilizzare le possibilità offerte dal libro moderno, stampato industrialmente, e a trasformarlo in un mezzo creativo autonomo. Si creò una profonda frattura con la precedente tradizione del «libro illustrato» o del «livre de peintre», in cui l’opera di un poeta era illustrata dalle incisioni di un artista ed era stampata a mano, in edizione estremamente limitata e per un ristretto numero di collezionisti.
Il libro d’artista, secondo la definizione ufficialmente accettata, è invece un’opera concepita fin dall’inizio per prendere la forma di un libro apparentemente ordinario, molto spesso stampato in offset e, se possibile, in un’edizione illimitata, proprio per distinguerlo dalla vastissima produzione compresa sotto le sigle più disparate di libro-oggetto, libro-opera, libri in calcografia.
Spero che i temi scaturiti dal convegno e dalla mostra "Oggetto LIBERo" aprano un vero dialogo di studio e di confronto a livello nazionale e internazionale. Inoltre, come hai potuto vedere, la sperimentazione in mostra degli studenti delle Accademie di Milano, Bologna, Venezia e Firenze ha mostrato elaborati veramente sorprendenti sia per la poetica che per l'uso dei materiali. Un caro saluto.
Alessandra Borsetti Venier   
 
   28-05-2007

Il fascino del libro, quale depositario della memoria storica dell'uomo, resta inalterato nel tempo ma nel tempo subisce trasformazioni nell'uso e nella struttura.
Stretto è il connubio tra la parola e l'immagine, l'una per narrare, l'altra per rappresentare in una sincronia di linguaggi interattivi che nel tempo hanno affinato i propri mezzi dando al libro una veste diversa nel carattere, nelle finalità, negli elementi compositivi, facendolo apprezzare per la sua unicità.
Siamo abituati a pensare al libro come al -Codice antico- opera degli amanuensi; al libro, impreziosito da oro e gemme, dato in dono a personaggi importanti; al libro di piccole dimensioni, così caro a Francesco Petrarca; al libro che raccoglie segreti, memorie individuali, di famiglia, di generazioni, di popoli; al libro tematico, al sussidiario; al libro di parole e di immagini, per leggere, sognare e creare, ma altro è il "libro d'artista" o il "libro oggetto"
Il libro contraddistingue epoche e con il progresso tecnologico e multimediale segna le tappe della sua evoluzione in unione con l'arte, staccandosi dal suo prototipo: l'artista dà un'impronta al libro a seconda del genere prescelto e dialoga con la scrittura, creando un nuovo oggetto -libero- nella costruzione che si veste di elementi semplici o sofisticati, a seconda della sua fantasia.
Il libro d'arte coniuga con perizia passato e presente e segna un elemento di continuità storico-culturale tra ciò che era e ciò che rappresenta: un oggetto prezioso, affidato alla perizia di artisti che in ogni tempo lo hanno reso unico con linee, forme, colori e materiali d'uso.
Il "libro oggetto" e il "libro d'artista" che si possono ammirare in occasione della mostra allestita presso l'Accademia di Belle arti e l'Archivio di Stato di Firenze, sono una risposta alla creatività dell'artista e uno stimolo alla fantasia e all'estro di tutti, ma specialmente dei giovani per orientarli verso la conoscenza e l'applicazione di un'arte che rende unico il soggetto operante.

Anna Lanzetta



Anna Lanzetta   
 
   21-05-2007
Adoro le vie infinite (in questo caso positive) dell' Internet! Ho visto - guardando le nuove presenze che riguardano il mio lavoro pubblicato su GOOGLE - e ho trovato l'annuncio su Tellusfolio di una rassegna sul libro d'arte! La Morgana Edizioni presenta... E voilá... Il mio nome collegato alla tua presentazione! Così colgo l'attimo e ti mando un saluto con l'invito di guardare il mio sito www.dermondaenetiger.com e - se vuoi - di scambiare le novitá creative da quando ho lasciato l'Italia per creare un gruppo d'arte qui a Berlino. Un abbraccio e a prestissimo.

Andrea Splisgar   
 
   21-05-2007
Sembra davvero una bella mostra, con esempi di alto livello storico che possono fornire una visione larga dell'oggetto "libro d'artista". Ma quello che è ancor più interessante è il convegno, perchè solo attraverso discussioni e confronti si può mettere a punto un'idea di documentazione e conservazione di un'oggetto così ricco di stimoli visivi, tattili e culturali ma pure delicato e "sfuggente". Infine il coinvolgimento delle Accademie è una chicca che completa il percorso comunicazione/educazione. Un saluto Franco

Franco Focardi   
 
   20-05-2007
Cara Fiorella,
ti ricordo anch'io con simpatia e sono sempre molto interessata al tuo lavoro. Mi mandi un po' di documentazione delle mostre che hai fatto? Sentiamoci presto e se vieni a Firenze fammelo sapere, così ci incontriamo. Il tempo che passa non conta molto se il percorso intrapreso ci permette di ritrovarci con rinnovato interesse reciproco, non credi?
Baci, Alessandra

ABV   
 
   20-05-2007
la mostra sembra affascinante, e un progetto frizzante...

vittoria   
 
   20-05-2007
Cara Alessandra, è vero, non ci siamo più viste né sentite, ma conservo ancora un piacevole ricordo del nostro incontro. Purtroppo ho trascurato i rapporti per le mostre che mi hanno tenuta occupata per due anni. Non so se hai avuto notizia della mia mostra al Vittoriano per l'anno mondiale del libro, promossa dal Comune di Roma con quello di Torino e lì ho presentato un libro installazione di m 7 x 1,50. Se può ancora interessarti il mio lavoro sentiamoci. Baci Fiorella

Fiorella Corsi   
 
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