21-05-2016 | Sono assolutamente felice e condivido con autentica soddisfazione la gioia che provo nel vedere i versi di Silvia Comoglio che, da sempre, ho sentito consoni e preposti al pentagramma, trasposti in musica: era inevitabile che un artista musicale ne venisse ispirato, e mi solletica non poco il fatto che l'opera di entrambi sia approdata a Tellusfolio: una rivista e uno spazio di confronto umano e culturale che trovo estremamente interessante, spiraglio di democrazia e apertura mentale raro a trovarsi, oggi, e che non ho mai smesso di stimare e consultare, da quando vi approdai ed ebbi modo di apprezzarne l'umanità e la consistenza.
Trovo inoltre magnifico il lavoro, e perfetta l'indicazione che l'autore musicale, Gian Paolo Guerini, ha scelto come sottotitolo, poi che le parole di Silvia permettono di sentire una squisita e delicatissima vicinanza a colui/lei che se ne lascia sfiorare e, nel contempo, proiettano e lanciano altissimi, senza perderli di vista, proprio come fossero aquiloni, le nostre attese più sottili, i desideri più profondi, le istanze che, con le nostre sole forze umane possono apparire irraggiungibili. I tuoi versi, Silvia, pur nella loro altissima levatura, sanno farsi prossimi e accompagnare dappresso chi li legge, dare spazio per immergevisi e poi condurre e sostenere in volo, senza rischio di caduta. Così trasposti, in note altissime, essi diventano visibilmente il vertice del dire, mentre in quei bassi, mirabilmente posti a specchio colgo, come riflessa in uno rivolo d'acqua purissima, la profondità già attraversata che li sostiene e fa leggeri.
E, in pura trasparenza, si lascia scandagliare.
Complimenti vivissimi a entrambi, parole e musica per palati esigenti, assetati di bellezza in senso assoluto.
Ivana Cenci
Ivana Cenci | | 1 | |
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