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Dai frammenti ai fondamenti. Il viaggio verso la metafisica nella poesia di Mario Luzi
di Alfredo Luzi* | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 1 | 22-06-2015 | Alfredo Luzi, studioso appassionato nonché professore ordinario di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata, offre ai lettori una pagina poco nota della letteratura italiana , quella della poetica del nuovo realismo metafisico e , più precisamente, il cammino del poeta Mario Luzi da una condizione esistenziale ad una dimensione ontologica attraverso la personale “ visione “ integrale e totalizzante della realtà. Un esempio, credo, dell’intima unione tra poesia e filosofia.
Il poeta Mario Luzi, innamorato delle cose e della realtà, le segue attraverso l’evolversi del tempo : non rinuncia a nulla e sa cogliere ogni particella che l’avvolge ( “ il frammento “ ), ogni sfumatura sempre attratto da quel “fantasma “ che la realtà nasconde.
Come il filosofo il poeta si dirige verso l’”essere” che si nasconde dietro le apparenze, si dirige verso l’assoluto ( “ il cammino dalla fisica alla metafisica “.)
E… il poeta, più rapidamente del filosofo, coglie l’unità dell’essere, così… “ flessibile che può piegarsi, dilatarsi… sparire, discendere fin nella carne e nel sangue, persino nei sogni “ … ( cfr. Maria Zambrano in Filosofia e Poesia )
Giuseppina Rando | | 1 | |
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