|
Carlo Forin: Halloween - Antares | | Commenti presenti :
3 |
In questa pagina : da 1 a 3 | 01-11-2006 | Rispondo alla nota molto cortese di Gaetano Barbella. Umberto Sansoni è impegnato a dirigere coloro che studiano i 300.000 graffiti della Valcamonica. Comincia a credere (lo ha dichiarato al convegno di Pinerolo nell'ottobre del 2003) che bisogna arrivare ad una sintesi nuova (cioè a non ripetere: tizio ha detto che Caio ha detto...). Credo, da studioso di archeologia linguistica, che avrà bisogno di qualche parola antica per interpretare i suoi grafi. Intanto fa dichiarazioni come quelle che Lei riferisce: buone per tutto quello che si sa già (chi le fa nuove rischia).
C'è un problema vero, per fare un passo in avanti: l'ideologia, cioè quella cosa che fa ripetere 'Tizio ha detto che Caio ha detto che Sempronio ha detto, perciò, coerente con tutto ciò io dico...'.
Lei non slega i Suoi ragionamenti da questa catena.
Provi ad osservare il fenomeno dell'alzata eliaca di Antares ad un computer, col programma adatto che non so dirLe -perchè sono analfabeta in queste cose-: la stella sarà visibile per pochi secondi poco dopo il sorgere del sole l'11 novembre del 2270 a.C., nel mese dello Scorpione e ciò accade ogni 30 anni. Questa è la data buona per l'adozione dagli Accadi del nome AN TAR ISH, unione e separazione del Cielo e della Terra, ed era l'inizio dell'anno per gli Accadi (perchè Ishtar sostituisce Inanna sumera ed entra nel nome AN TAR ISH, nelle due ultime sillabe rovesciate).
Nel 500 a.C. i Celti fissavano il Capodanno con lo stesso sistema. Inoltre, nominavano i loro massimi dei allo stesso modo: Lugh, Taranis, Dagda, che si confrontano con LUGH, ANTARIS, DAGAN. Dagda era dio del grano e del latte come Dagan.
Non trova comico sostenere che in Irlanda e ad Ebla era normale chiamare il dio del grano e del latte allo stesso modo? Che è normale fissare l'inizio dell'anno osservando la levata eliaca della stessa stella, Antares, un meaculum che si perde nel cielo?
I grafi possono, forse, consentire questo; ma, il mio amico Giuseppe Brunod, studioso della rosa camuna non è d'accordo con Lei: sostiene che la svastica è nata proprio in Mesopotamia.
Anche lui è un'aporia come me: non accetta di ripetere le cose che dicono tutti, quando tutti ripetono cose false (ed è stato buttato fuori da gruppi di quei studiosi per non essere rimasto in fila).
L'ideologia, purtroppo, fatti tanti danni in politica, ne sta facendo altrettanti in Antichistica.
La saluto e La ringrazio del Suo garbo.
Carlo Carlo Forin | 31-10-2006 | Gentile Forin
Il 13 e 14 maggio 2006 si è tenuto a Brescia un convegno organizzato dal dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno Studi Preistorici il cui titolo era «Simboli nei milenni: attorno e dentro il Nodo di Salomone, le spirali, il cerchio, il labirinto». Tutto è partito dalla mostra itinerante e dalla successiva pubblicazione del volume «Il Nodo di Salomone», entrambe del 1998, che hanno approfondito la conoscenza di alcuni luoghi dove si può trovare raffigurato questo simbolo, che ha significato di alleanza, armonia e incontro degli opposti (due anelli di forma schiacciata e incatenati fra loro). Naturalmente si sta parlando di graffiti rupestri presenti in Valcaminica in modo eccezionale. Ecco ora vengo al dunque per rispondere alla sua perplessità sulla coincidenza di due fatti dei Sumeri e Celti che in modo autonomo sembra che abbiano conservato l’osservazione da lei rilevata sulla data del loro capodanno. La settimana prima del convegno suddetto il responsabile del Dipartimento organizzatore, dott. Umberto Sansoni, tra l’altro ha fatto questo commento rilasciato alla stampa: «Ci sono simboli che figurano in luoghi diversi e, quindi, in culture diverse, dall’Asia all’America, dall’Europa all’Oceania, senza che si possa risalire a un’origine unica in comune. Non c’è una linea genetica che li possa collegare: per questo motivo studiarli vuol dire studiare la profondità dell’animo umano» (Giornale di Brescia del 6 maggio 2006). Dal canto mio, ho impiegato molto del mio tempo per occuparmi di simili cose, per esempio l’interpretazione geometrica di disegni, fregi, immagini tratte dal mondo egizio (e non solo). Con il saggio «Alle radici dell’intelligenza matematica» indico una lettura in chiave geometrica razionale che può contribuire a dimostrare che la geometria è insita nelle cose dell'essere umano, anche d'arte, perché il loro uso anche inconsapevole è spontaneo, perché la geometria è insita nel comportamento umano pittorico, rappresentativo etc etc. Cordiali saluti, Gaetano Barbella Gaetano Barbella | 30-10-2006 | La levata eliaca indica la visione della stella poco dopo il sorgere del sole, non prima, come ho scritto per errore.
Un computer può mostrare che ciò avvenne il giorno 11 novembre del 2270 a.C., alle ore 7,06 per circa mezzo minuto, in Bassa Mesopotamia.
La correzione del mio errore mi consente di formulare questa domanda: è mai possibile che sia i Sumeri, che hanno inventato il nome scritto AN TAR ISH, sia i Celti, che l'hanno conservato nella forma di lettura TAR AN ISH, abbiano inventato autonomamente un'osservazione così raffinata per fissare allo stesso modo il Capodanno? Carlo Forin | | 1 | |
| Lascia un commento |
|
|