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Enrico Marco Cipollini. Un pensatore moderno della era industriale: Francis Bacon | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 3 | 19-08-2014 | Francis Bacon lo scopro col Professore Enrico Marco Cipollini perché non ricordo che mi fu trasmesso dai miei professori.Ho letto con tanto interesse questo articolo che trovo centrale nello spiegare l'evoluzione della Scienza e della tecnica staccandosi da ogni dogmatismo.Mi ha colpito questo passaggio "Egli esalta i progressi tecnici, le invenzioni e questo lo porta ad affermare che coloro che ci hanno preceduti sono stati “i bambini agli albori del mondo”. Noi, invece, che abbiamo ereditato l'esperienza dei tempi, siamo i veri vecchi, gli antichi." che rivela quanto ogni invenzione sia per se innovatrice e superabile. E aggiungerei che la scienza deve restare al servizio dell'umanità riprendendo questo suo passaggio "La nuova “logica” non deve essere “verbale” ma “operante”; deve dominare la Natura con il felice incontro della natura della mente con la natura delle cose".Leggendo è tornato a galla un libro che mi colpi' adolescente di Aldous Huxley "Le meilleur des mondes ". Quando il progresso esacerbato porta a scarificare i rapporti naturali e sociali purificando,isolando, distruggendo deve essere ripensato ad ogni costo e non secondo il potere deviante che scorda non solo il futuro ma anche il presente.Laura Klemm Klemm Laura | 15-08-2014 | Un`ottima sintesi del pensiero del filosofo inglese. Valeria Borgia | 14-08-2014 | ” Bacon non disprezza la tradizione ma il fanatismo” Questo mi colpisce più di ogni altra considerazione perché così attuale nel campo scientifico, filosofico, politico. Sulla politica sorvolo perché palese anche agli occhi più miopi Per il resto dovrò poggiare sui mie ricordi di antico e povero studio. Non so bene se è pertinente, ma ricordo del suo pensare la superstizione come potere della Chiesa sul popolo non acculturato, diciamolo bene, analfabeta. Ricordo il suo definirci “antichi” per la conoscenza accumulata nei secoli passati e che fanno nativi e moderni i nostri modelli “antichi” perché privi di esperienza. Ecco, l’esperire, nella scienza e nella natura.Egli ci rappresenta un articolato metodo incentrato in un processo di conoscenza della natura che possiamo definire scientifico dunque ripetibile, diversamente non c’è scienza scientifica. Solo pensiero,disputa, speculazione. Nella ripetizione la natura, la scienza e la loro osservazione trovano un dominio in applicazioni utili all’uomo.Questi sono i miei ricordi e non so se si sposano con la discettazione di Enrico Marco Cipollini, ma baconianamente sperimento. Grazie Enrico di farmi faticosamente precipitare nei ricordi più riposti della memoria. Che esperimento !!!
Federica Bonzi | | 1 | |
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