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Vetrina/ Federica Bonzi. R-esisto
Con nota di Enrico Marco Cipollini | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 10 | 05-08-2017 | Caro Enrico, grazie per aver riproposto questa mia poesia, attuale ancora e sempre. Il rito collettivo delle partenze " obbligate ", il prendersi del tempo che solo apparentemente è diverso da quello che viviamo a casa, ci piomba invece in una realtà pur sempre ripetitiva e quasi più angosciante perché in qualche modo imposta. Grazie ancora Prof. ! Federica Bonzi | 14-08-2014 | Il ritardo della gratitudine è voluto per lasciare "tempo", percezione diversa per ciascuno. Ora mi sembra finalmente il tempo di ringraziare tutti ed ognuno per la partecipazione e sono contenta che questo miei versi, che abbiano o no valore ( ma voi mi avete ampiamente compensata ), hanno dato luogo ad un confronto. Il confronto è pane. Federica Bonzi | 09-08-2014 | Non sono bravo come Enrico Marco Cipollini né ho la sua profonda cultura che lo rende capace di risalire agli antichi e di citare riferimenti filosofici così profondi. Leggo la tua poesia con gli occhi rivolti all’oggi…all’attimo che cerchi di cogliere, allo scontento delle menti pensanti di fronte alla vita che non riescono ad accettare per come essa si presenta e ci presenta la quotidianità, fatta di quelle estreme leggerezze che riesci a ben denunciare… e che ci coinvolgono in quella r-esistenza che alla fine ci dona, almeno spero, quella lucidità necessaria per “essere” e non solo per “vivere” ove vivere dovesse mai significare “accettare” le regole non scritte ma dettate dalla moderna-età in cui tutto è attimo che fugge e se non riesci a “fare” e a scopiazzare gli altri non ti senti abbastanza “donna” né abbastanza “uomo”… E’ da questo che inizia il nulla, il deserto senza oasi, il rincorrere ciò che non abbiamo e il non essere mai soddisfatti di quello che invece “siamo” e riusciamo ad “essere”… “Tutti partiti a cercare ciò che non sanno…” Immagine perfetta del non-senso che guida il mondo ! Qui è il nostro dolore interiore… saper “vedere” oltre … ma è il destino dei poeti veri ! italo zingoni | 07-08-2014 | Il vuoto di un'estate priva di senso quando maggiormente risalta, nell'ossessione della ricerca dello stordimento ad ogni costo, ancora più accentuato rispetto alla quotidianità, la precarietà dell'essere. Metafora e manifesto di vita. Colgo nella tua riflessione, nel tuo r-esistere fuori dal coro una scintilla di positività, una conoscenza dell'essenziale cui poter guardare con occhio disincantato, sì, ma con la serenità di chi non cerca appigli fuori di sé. Una malinconia che fa compagnia ! Così, anche per me. Un abbraccio. Stefania Minnucci | 07-08-2014 | Ognuno di noi adatta a se stesso situazioni ed atmosfere che rimandano al proprio vissuto. E' in questo il miracolo che la poesia genera ogni volta. Noi, parziali critici, adombriamo solo delle ipotesi ,il resto è in quella sospensione del tempo in uno scenario che può essere tutto o niente e dentro il quale Federica Bonzi esprime una quotidianità che, proprio perchè tale, è foriera di mille voli. patrizia garofalo | 07-08-2014 | Mi ricorda atmosfere lontane...brava come sempre. Chiara Carone | 06-08-2014 | <> Concettuale, un'angoscia esistenziale (la più severa, senza possibltà alcuna di riscatto): << Tutti partiti/a cercare/ciò che non sanno/storditi di inizi/vecchi dolcetti scartati/ Di solito già succhiati>>. Eppure l'esistenza umana è intenzionalmente protesa verso il superamento dell'oggettività che la circonda e la comprime perchè realizzarsi per l'essere significa trascendersi, oltrepassare il limite costituito dal <> (Sartre) . Il nulla non è l'antitesi dell'essere: è piuttosto la sua contraddizione, che si manifesta immediatamente nella forma della negazione, che l'uomo ha la possibiltà di compiere nei confronti dell'essere. La rottura fra l'esistente e l'essere si costruisce dunque su un'incrinatura molto fragile (sempre Sartre, "La nausea"), l'essere umano è nella sfera della negazione perchè l'essere che lo fonda gli è ostile. Desideroso di sceglere la propria vita, l'uomo fa l'esperienza della <>, ma questa libertà è a sua volta annientatrice. La libertà è il rifiuto di farsi determinare in modo assoluto. E ancora: L'angoscia è la possibilità della libertà; soltanto quest'angoscia ha la capacità di formare assolutamente, in quanto distrugge tutte le finitezze scoprendo tutte le loro illusioni (Kierkegaard). Federica non cerca e/o non vuole trovare -a me sfugge-(non so se volutamente, ovvero per un compiacimento tutto "culturale") di risolvere intimamente e quindi poeticamente, questa sua resistenza all'"esistenza". Eppure, Esistere è il solo modo di Essere!
Achille Bonifacio | 06-08-2014 | Cara Patrizia,
leggo il tuo degno commento all'opera della nuova entrata(nn uso l'inglese)che è FEDERICA BONZI. MI TROVI PERFETTAMENTE IN ACCORDO
ciao
EMC emc | 06-08-2014 | "essere il nemico" del filosofo Flavio Ermini, signora è un testo che spinge toglierci di dosso l'omologato, il consueto, e apre a ipotesi di luce voluta, cercata dentro di noi per noi e per i nostri figli. In vista quindi di una società dove la parola torni ad avere il senso che abbiamo voluto toglierle. Perchè, ed in questo caso mi riferisco ad un bello scritto di Moca su Tellus dobbiamo prendere atto che anche tutti noi siamo in qualche modo attori protagonisti di sconfitte e vittorie.
saluti cari
patrizia patrizia garofalo | 06-08-2014 | Melanconia di città o ...forse no, in un\'estate che non è estate. .
Cose semplici , quotidiane, fermano riflessioni semplici e vere..
Solo la poesia può diventare una cartolina da spedire agli amici già partiti. .
Dolcissima Fede..
💗 bacio Rita De Nisco | | 1 | 2 | |
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