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Gordiano Lupi. “The Cuban Wives”: un film da non vedere
 
Commenti presenti : 22 In questa pagina : da 1 a 10
   26-12-2012
Ma tu guarda che efficienza la Segurdad cubana. Arriva fino a qui? Non ha di meglio da fare? Oltre a finanziare i film di regime...
Gordiano Lupi   
 
   26-12-2012
Chissa\\\' perche\\\' solo i paesi e i regimi che fanno parte del circolo dello sviluppo, cioe\\\' accettano di scambiare merci con quasivogli paese - democratico o di regime - purche\\\' si adeguino alle regole del pensiero unico, il capitalismo, da certi personaggi come il sedicente critico che sa tutto del mondo e dei popoli, possono aspirare ad lessere recensiti e trattati senza preguidiz i, siano essi sotto dittatori o regimi d\\\' altri tempi...

Va bene anche la Cina, i regimi africani, od asiatici o quelli centroamericani, purche\\\' i loro delitti siano rimossi dalla sua e di altre teste che ragionano solo per categorie: male - bene , bianco - nero ...

E poi si dicono liberali....

Mi viene da ridere, io liberale lo sono stato dagli anni 70 e ho il cervello per vedere, guardare, giudicare e capite...

Ma lui preferisce gente che Obbedisce, crede e combatte...

Purche\\\' non facciano lavorare i neuroni , visto che i suoi sono super ed e\\\' in grado di stabilire a priori quel che va bene e quel che non va..

Io preferisco magari tornare da Cuba e senza pregiudizi parlare cogli amici dei pro e dei contro..
E poi un film non e\\\' la guerra santa, oddio, sta a vedere che mi prendero\\\' del marxista leninista da uno che magari sbava per i film dei suoi amici dei cinepanettoni.... EWWiWa Il capitalismo selvaggio !!!!
ccovini   
 
   24-12-2012
te ne eri fatto un problema, Patemazzo? Troppo sensibile! Per finirla qui, ti chiedo: se qualcuno s' installa in casa tua senza che tu l' abbia invitato: cosa pensi? Non è necessario che tu risponda. Buon Natale a te e a tutti quelli di Tellusfolio
marc   
 
   23-12-2012
Sul reato di spionaggio negli Usa consiglio del codice penale «Espionage and censorship», Tit. 37, Part. I, Cap. 18, principalmente le Sez. 793; 794.
Se precisa che per il reato di spionaggio è applicabile a «Chiunque, con il proposito di avere informazione sulla DEFENSA NAZIONALE con l’intenzione di usarla in pregiudizio degli Stati Uniti [all’interno] o a vantaggio di qualsiasi Paese straniero». Intendendo come pregiudizio al Governo degli Usa o a qualcosa «sotto suo controllo».

L’unico modo per fare rientrare i 5 dentro del reato di spionaggio sarebbe che le basi e le organizzazioni paramilitari o destabilizzanti con l’obbiettivo dichiarato di attuare contro Cuba appartenessero al Governo Usa… o qualcosa SOTTO SUO CONTROLLO. La domanda arriva da sola: sono esse organizzazioni, loro campi d’allenamento e loro azioni sotto il controllo del governo Usa? Uummnn!!!

Leonardo Mesa   
 
   23-12-2012
Vedo Marc che i tuoi sforzi producono scarsi risultati, a questo punto non è piu un problema mio. Se uno Stato civile scopre che stai controllando un'organizzazione terroristica non ti arresta, ti ringrazia! Ti dice niente la frase: " chiunque aiuti o dia ospitalità a un terrorista, è un terrorista" ?
Patemazzo Scatenoni   
 
   23-12-2012
Cerchiamo di fare un po di ordine \"COMPAGNI MIEI\".Soltanto la storia potrà dire come sono andate le cose quando fra qualche anno possano venire alla luce tutti gli elementi di quella specifica situazione,pur mettendo tutta la passione nessuno di noi può sapere fino in fondo quelche e successo.
Ora però visto che non siamo un organo di inchiesta qualificato ecc ecc. torniamo sull\'argomento centrale dell\'articolo e non ci arrampichiamo sugli specchi facendo gli eruditi,per carità “Compagno Mesa” si metta l’anima in pace se vuole gliela do per vinta “gli aeroplani erano in acque territoriali cubane e gli spie sono degli eroi incarcerati ingiustamente nelle viceré dell’impero” dopo di che torniamo alla questione domestica,mi spiego? sui paradossi fluttuanti dei porta voci del regime che girano in Europa prendendosi gli spazi pubblici che i meccanismi democratici mettono a disposizione per fare propaganda nessuno gli disturba quando invece in patria mettono in galera gli scomodi dissidenti, scrittori disobbedienti, censura artisti e cantanti facendo sparti acque ideologiche. Quindi della democrazia si prende quel che le conviene poi in casa propria fa il padrone cattivo. Voleva dire questo l’articolo di Lupi Compagno Mesa non si prenda cosi in serio, apra un po’ gli orizzonti ora che può si tolga definitivamente da dosso il fidel che ce in Lei, il “Pionerito destacado” che ripete gli slogan.
Il punto è:hanno o no diritto quelli che la pensano diversamente dal governo a Cuba di partecipare nella vita civile del proprio paese aldilà del profilo politico-filosofico-intellettuale?

Leggete un po’ questo passaggio:
“Os voy a referir una historia. Había una vez una República. Tenía su Constitución, sus leyes, sus libertades; Presidente, Congreso, Tribunales; todo el mundo podía reunirse, asociarse, hablar y escribir con entera libertad. El gobierno no satisfacía al pueblo, pero el pueblo podía cambiarlo y ya sólo faltaban unos días para hacerlo”. “Existía una opinión pública respetada y acatada, y todos los problemas de interés colectivo eran discutidos libremente. Había partidos políticos, horas doctrinales de radio, programas polémicos de televisión, actos públicos y en el pueblo palpitaba el entusiasmo. Este pueblo […] estaba orgulloso de su amor a la libertad y vivía engreído de que ella sería respetada como cosa sagrada…”.

Magari se il compagno Mesa e cosi gentile di fare la traduzione:

Sapete di chi sono queste parole? E si “cari compagni” sono niente popo di meno del “nostro Comandante en Jefe” nella aringa della Storia me Assolverà.

Pensate un po’ le stesse cose che chiedono oggi i dissidenti,lascio a voi ogni ragionamento,cosi per un po’ di compiti lidici…..a presto


Roberto Pereira   
 
   23-12-2012
Patemazzo, scusa la petulanza. Ricorrendo alla sana e pragmatica ignoranza contadina si può dire agli eroi: l' hai voluta la bicicletta? e mò pedala. E se prendi una buca e ti rompi il muso, non incazzarti col costruttore di biciclette.
marc   
 
   23-12-2012
Patemazzo io mi sforzo, e posso anche capire che quello che dici abbia anche un fondo di vero. Ma quando uno accetta di mettersi in una situazione di clandestinità e non sta alle regole,è ovvio che se lo beccano va a vedere il sole a scacchi. Non è un eroe, è uno sfigato. Turlupinato da chi lo manda in pasto ai leoni e poi ne fa un eroe perchè gli servono eroi per rimbambire il popolo
marc   
 
   23-12-2012
Caro Marc, si sforzi, non è un concetto difficile! E' come se la Colombia avesse mandato degli agenti negli USA per controllare-infiltrare i narcos che realizzano attentati a Bogotà. Quindi questi non realizzerebbero nessun azione di spionaggio nei confronti degli USA ma semplicemente nei confronti di quella organizzazione terroristica. E' chiaro il paragone? Riguardo ai 5 Eroi cubani vi è un complicazione ulteriore. Essi non potevano in alcun modo informare le agenzie di sicurezza statunitensi, le quali storicamente sono state in contatto con le organizzazioni terroristiche dell'esilio cubano di Miami.
Patemazzo Scatenoni   
 
   22-12-2012
"Fare, per se, spionaggio negli Usa NON è reato se prima s’informare agli Usa e si aspetta la loro autorizzazione. Per gli Usa NON c’è bisogno di «collaborazione in materia» di spionaggio fra stati; tanto che gli Usa concedono tale attività anche a entità non governative e perfino a singoli privati."Parola del professor compagnero Mesa. Se qualcuno ci ha capito qualcosa, cerchi di spiegarlo a noi poveracci. Per quello che ne so, nessuna azione di spionaggio è concordata fra stati: lo spionaggio, proprio per definizione, è fuori da ogni regola, chi lo fa sa che se lo beccano, nessuna legge lo difende; chi lo subisce se becca la spia come minimo la mette al gabbio. come hanno fatto gli usa con gli eroi cubani. Ma si sa, il concetto di eroismo per i Mesa a compagneros è questione assolutamente personale: eroi sono i 5 spioni, eroi i cacciatori sui mig che con missili e mitragliatrici hanno abbattuto 2 cessna disarmati fuori dallo spazio aereo cubano, dopo che uno di questi lo aveva violato forse per un minuto e forse per un miglio; eroe era il Che che è andato clandestino a cercare di scatenare guerriglie per mezzo mondo. Disgraziato quel paese che ha bisogno di eroi, diceva qualcuno qualche anno fa. Cuba gli eroi se li fa a bizzeffe. Mettiamoci pure il professor Mesa, che in esilio come Josè Martì difende eroicamente la sua rivoluzione. E non fa niente se porta i genitori a farsi curare in Europa: gli eroi sono sempre eroi, basta che lo dica Fidel

marc   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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