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Vetrina/ Francesca Giustini. Così che ti ho perduta
 
Commenti presenti : 5 In questa pagina : da 1 a 5
   26-10-2012
Ringrazio con sincero trasporto tutti voi- La vostra empatia traspare da ogni parola sensibilmente pensata che mi coinvolge emotivamente, perpetuando una emozionalità affettiva mai sopita e tutta racchiusa in questa poesia dedicata a mia madre, e scritta in una notte in cui, diversi anni dopo la sua perdita, sentendola spiritualmente vicinissima a me, ho aperto il mio cuore liberandolo di tutte quelle lacrime che non avevano ancora trovato il loro pianto-

Francesca Giustini   
 
   24-10-2012
Penso non ci sia nulla da aggiungere.... catturata in un momento d'amore puro e sincero... struggente.
Antonella Ronzulli   
 
   24-10-2012
il dolore, il rimpianto, il non-comunicarsi, i dissapori,l'affetto immenso...le immagini nitide e un dialogo con la madre che nn c'è più. Le taciute incomprensioni, il guardarsi negli occhi, il confontro generazionale, il duro lavoro di una donna che , sembra, nn abbia vissuto senza gioia, ricurva su ago e filo....E i sensi di colpa quasi ovvi... in una poesia pulita,senza sbavature, degna d'antologia con stilemi e immagine efficaci, dirompente nella sua sommesa iquietudine commista a dolcezza. Che dirti, Franci? Commovente
Enrico Marco Cipollini
enrico marco cipollini   
 
   23-10-2012
MAMMA

La parola sentimento
perde il suo significato
abbarbicata al cuore
vive d'eterno amore.

Dovevo ancora venire al mondo
ma sapevo che m'avrebbe amato
non come un qualsiasi uomo
ma come il suo futuro.

Non ha goduto la sua giovinezza
la spensierata età del dir una cosa
e farne mille, lei era già mamma
ed io,non ero una bambola.

Dicono tutti che gli assomiglio,
mentre rido,mentre sbadiglio
io dico che il sangue non è acqua,
si vede che son suo figlio.

Possiamo litigare,scontrarsi
a volte fino piangere ma con un gesto
una parola di conforto
ritorna il sereno e dimentichiamo chi aveva torto.

Dicono che il mio poetare è un dono
il dono me l'ha fatto mia madre
è da li ch'io ho preso il cuore
e l'arte del comunicare.

Lei non scrive poesie,legge gli sguardi
io come lei vedo,leggo oltre e capisco,
che mamma non si nasce,
lo si diventa con il sudore.

Ora sono cresciuto,non son più
un bambino,ma resto così nel letto,
in posizione fetale a ricordar inconsciamente
l'amor che mi lega a mia madre.

Lo devo a lei se son cresciuto onesto,
lo devo a lei se quando scrivo mi travesto,
proprio come ora:poeta per un sentimento
più duro del cemento.

Indissolubile amore
tra figlio e genitore,
ti voglio bene mamma,
e ,per un volta... lasciatelo dire.


Tuo figlio
Matteo Crosera
tratto dal mio primo libro «L'Anima Vola e Fuori c'è Traffico»

Una poesia la tua,scritta con sapienza e pazienza,cultura e profondo amore,è una bellissima poesia mi è piaciuta molto,descrive appieno tua madre.Francesca,lei ne sarebbe fiera ,sono sicuro.Ho voluto lasciarti la mia,come a dire ch'io non posso eguagliare l'inarrivabile ,magari un giorno....
Con tutta la mia stima,
Matteo Crosera
matteo crosera   
 
   23-10-2012
Cara Francesca,mia sorella cara, per me non è difficile comprendere e scrivere di questa poesia. Io conoscevo tua madre ed era proprio così come ne hai scritto. Una donna combattiva, che non si è ritratta e non si è fatta prostrare dalle prove che la vita le ha riservato.Una donna che ha speso l'esistenza tra ago,fili ma anche con la bellezza che sapeva creare con mani abilissime. Una donna che ha cresciuto la sua bambina da sola fino a farne la donna che sei.Una donna severa, sì, ma piena anche di una sua tenerezza che si esprimeva nella concretezza più che nella platealità dei gesti. Una donna piena di buon senso e di umanità.Una donna che ha accolto me, figlia di un'altra donna, con naturalezza, gentilezza, come fossi un'altra figlia, tanto che come tale spesso mi presentava alle persone.Per questo e per altro,piccoli e grandi dettagli che solo io ricordo e conservo nel cuore, per l'aiuto che mi ha dato in momenti difficilissimi della mia vita in cui è stata disposta a scegliere me rispetto a nostro padre, io non posso che ricordarla con amore filiale. Ciao,Lorenza
Federica Bonzi   
 
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