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Grazia Musumeci. Quando lo stato non c’è e comanda il terrore
 
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   20-05-2012
 
Roma, manifestazione al Pantheon: «Vigliacchi non abbiamo paura»
(Il Messaggero del 20 maggio 2012)
***
...e invece bisogna avere paura; paura della viltà che colpisce a tradimento, paura delle collusioni di vertice, paura dell'ignavia delle istituzioni, paura del futuro incerto, paura del passato trascurato e ignorato, e paura del presente che ci travolge.
La paura non è un difetto, lo è la viltà; la paura è un moto della coscienza che invita all'attenzione, alla sorveglianza, alla presa di coscienza.
Temo le persone che affermano di non aver paura, perché sono proprio quelle persone che trascurano il da farsi in attesa di manifestare la propria pretesa superiorità.
La paura è una parte intrinseca dell'umanità, come la gioia, la speranza.
La paura non irrigidisce il comportamento, ma suona la sveglia a tutte le migliori facoltà.
È l'ignoto che fa paura ed è nell'ignoto che agiscono i vili per stimolare il terrore, che non è nemmeno parente prossimo della paura; il terrore annichilisce e trasforma una folla di uomini in un branco di pecore, pronti a seguire il mandriano che promette di riportarli all'ovile, ma giunti in quello che ritenevano essere il posto sicuro, si accorgono, troppo tardi, di essere giunti nel mattatoio. Se avessero avuto paura e non si fossero arresi al terrore, avrebbero ragionato, avrebbe guardato negli occhi il mandriano ed avrebbero capito.
Ci vuole molto coraggio “...ad aver paura”, per essere pronti alla legittima reazione difensiva, per questo viene stimolato il terrore.

Rosario Amico Roxas   
 
   20-05-2012
Ancora una volta tocca agli uomini e alle donne, ai giovani studenti, che attendono e pretendono la loro vita di lavoro, alzare la testa. Non prevarrà la violenza, la paura non passerà nelle menti e nei cuori. Noi possiamo, noi dobbiamo vivere assieme la responsabilità di respingere una vile sacrilega violenza portata alla fonte fresca della nostra cultura, la nostra scuola e alle sue giovani intelligenze. Noi assieme siamo lo Stato, lo Stato che saprà reagire seppellendo con la sua giustizia nell’esecrazione i serpenti della paura, ma soprattutto aprendo finalmente uno squarcio di futuro per tutte le intelligenze, che la scuola e il lavoro sapranno donare al progresso del nostro Paese, per seppellire ogni paura. Se sapremo finalmente vivere assieme la responsabilità delle regole di libertà, giustizia, solidarietà, che un immenso sacrificio di popolo ci ha scolpito, confineremo nel buco che meritano serpi e scorpioni, che per l’ultima volta avranno cercato di avvelenare la vita di una democrazia.
   Noi tutti assieme a dire no.
Sen. Lionello Bertoldi   
 
   19-05-2012

La strage degli innocenti

È da stamattina, da quando ho appreso la notizia che ho voglia di esprimere il mio cordoglio, la mia solidarietà e il mio dolore per ciò che è accaduto nel modo più efferato che si potesse immaginare, ma solo ora riesco a coniare un pensiero e lo faccio con molta fatica. Mai si era arrivati a colpire una scuola, a tradire i giovani fino a procurarne la morte. È questo ciò che mi lacera nell’intimo e che acuisce in me lo sgomento per la violenza che si sta impadronendo del nostro paese, del timore che possa dilagare a dismisura e imbrigliarci in un lutto conglobante tutti senza rimedio, perché siamo indifesi, sempre più indifesi ed esposti senza argini verso chi vuole colpirci al cuore.
La scuola è il cuore di un paese che trova in essa l’humus per crescere in un rapporto educativo e formativo. Chi tocca la scuola ferisce tutti noi al cuore ma forse non sa quanto coraggio nutre i giovani che virgulti forti non si lasciano piegare. Mai come ora e le parole che abbiamo ascoltato lo dimostrano, i giovani piangono i morti e i feriti ma forti e coraggiosi chiedono a tutti noi di esserlo altrettanto, di unirci con responsabilità per poter sorreggere il paese e insieme loro.

annalanzetta.blogspot.com

Anna Lanzetta   
 
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