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Abolire i privilegi fiscali degli enti ecclesiastici
Emendamento radicale alla manovra finanziaria | | | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 2 | | 27-08-2011 | È come, caro Piero, t'avessimo rinfacciato – quando ne hai parlato, qualche giorno fa, su queste pagine – che non è con gli 'sprechi del Quirinale' che si risolve il problema...
Quando un prestigioso esponente della Chiesa come Bagnasco la mette giù dura sugli evasori, è bene ci sia qualcuno a ricordargli che, forse, un 'piccolo esame di coscienza'... Non trovi?
Nessuno, e men che meno i Radicali (puoi facilmente verificarlo, Piero), vuol 'metter le mani' sui beni ecclesiastici. Ma se dietro opere pie e di carità si nascondono (anzi nemmeno, perché la cosa è talmente sfacciata!) attività commerciali e puro business, non mi sembra tanto scandaloso pretendere che vengano assoggettate al fisco. E non si tratta di 'dente avvelenato laicista': i Radicali chiedono la stessa cosa con la regolamentazione delle droghe, o della prostituzione, con la fine del finanziamento pubblico (dei partiti come delle chiese); hanno presentato proposte di legge per la soppressione delle comunità montane, per l'accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti... E una 'alternativa' ('complessiva', come dici tu) è da quando esistono che la propongono; ricorderai (forse, perché la loro cancellazione è condotta 'scientificamente') quando all'inizio degli anni '80 denunciavano le cifre del debito pubblico con i deputati radicali che entravano in parlamento con stampigliato in fronte le percentuali dello sfacelo.
Se continui a tenerti informato (senza aspettare che qualcuno te lo venga a riferire, mi raccomando!) sul dibattito per la conversione in legge del d-l 'anticrisi', potrai verificare, caro Piero, che quello contro l'evasione di ICI e IRES non è l'unico 'emendamento radicale'...
Enea Sansi
| | 26-08-2011 | la fonte radicale che riporta l'idea di voler tassare i beni e le attività della chiesa cattolica in Italia è come uno struzzo che vuol nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere la realtà. cari amici radicali vi debbo dire che questa idea di voler metterev le mani sui beni ecclesiastici non risolverebbemai la questione. e il voler - da parte vs - prendere alla chiesa cattolica non risolve il problema. assolutamente e lo sapete pure voi. sono daccordo sullo scarnificare al massimo l'esenzione dei beni ecclesiastici relativi al culto e attiità collaterali e tassare regolarmente quelle 'commerciali', però non mi dite che queste idee potrebbero rtisolvere i problemi del'economia italiani, perchè altrimenti mi sembrate sciocchi e dei bambini che credono alla favole che si raccontano da soli per stare tranquilli che il lupo è lì e va cacciato via. invece di chiedere questo cercate di fare una proposta alternativa di come governare la fisvcalità e l'economia italiana, come gestire la cosa pubblica, i ministeri, gli enti locali, i patrimoni dei ricchi e di coloro che soprattutot evadono evadono ed evadono pari a circa 300 milioni di euro!! allora la vs proposta avrbbe senso... ma lo sporgere sempre il dente avvelenato della polemica antivcatolica e laicista non giova nè a vboi nè all'Italia perchè non risolve il problema di un sistema economico-mondiale e soprattuto europeo in crisi e dal quale obbiamo uscirne fuori tutti e insieme altrimenti sarà una crisi ancora più grave di quella nata nel 2008 e di quella americana. saluti cordiali piero cappelli
Piero Cappelli
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