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Alessandra Borsetti Venier. Ai Weiwei, artista dissidente, arrestato
Perché non se ne parla? | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 5 | 14-06-2011 | Non bisogna scendere negli abissi della tortura e del carcere per poi elogiare la nostra libertà. Difendere a qualsiasi costo l'artista cinese è un dovere e sarà il desiderio di tutti ma anche morire perchè non si hanno soldi per mangiare, anche suicidarsi nei carceri è privazione di libertà.
Sotto un profilo, molto molto più camuffato la nostra non è libertà e lo sappiamo tutti.
E' una beffa portata agli estremi limiti dove il Parnaso persino, viene ad essere sporcato da esempi di bunga bunga durante colloqui che ben altro contenuto dovrebbero avere!
patrizia patriziagarofalo | 14-06-2011 | Ai Weiwei, una delle voci più importanti del web cinese, è ormai diventato una sorta di esempio di contrasto al governo.
Non è la prima volta che si cerca di metterlo a tacere con la violenza come quando divenne uno dei protagonisti della ricerca dell'esatto numero di bambini morti durante il terremoto del Sichuan nel 2008. Ricordo che venne picchiato, e operato d'urgenza in Germania. Mi rendo conto che non è facile per noi capire cosa significhi la censura a questi livelli ma dovrebbe farci capire ed apprezzare quanto valga la nostra libertà. Kurt | 13-06-2011 | Prendere una posizione attiva nei confronti di chi minaccia i diritti umani e la libertà di espressione è un dovere civile. Ecco perché è importante sottoscrivere la petizione. ABV ABV | 13-06-2011 | grazie per l'informazione.
ho sottoscritto l'appello. Ne hanno parlato qualche giorno fa in un approfondimento del 3.
patrizia patrizia garofalo | 13-06-2011 | Cara Alessandra sottoscrivo il pricipio della libertà d'opinione sempre e specialmente nell' Arte. Spero se ne parli perché ad un dissidente si può rispondere con le parole iniziando un colloquio costruttivo e non con gli arresti. liliana ugolini | | 1 | |
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