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Paolo Diodati. Due cuori e due capanne | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 10 | 28-02-2011 | Signor Mercacci il cd che sta cercando con le altre canzoni si titola " il cielo capovolto"
la saluto caramente
patrizia patrizia garofalo | 28-02-2011 | Complimenti, prof! A Radio 2 hanno fatto ascoltare a Vecchioni il pezzo che presentò a Sanremo nel 1988. Ha dovuto ammettere che quest'anno ha fatto un autoplagio. Autoplagio con ben altre sue otto canzoni!!! Pareva anche a me un po' troppo scontata... . Sto cercando però il pezzo da cui sono copiate tutte le nove... . Domenico Marcacci | 28-02-2011 | Cara Signora Isa e tutti quelli che, scrivendomi privatamente, hanno fatto questa stessa domanda: ma insomma, una moglie deve passare sopra ai tradimenti del marito? E lo stesso vale a parti invertite?
Sono tante le domande alle quali avrei dovuto rispondere (vedi articoli Occhio al contatore, Eppur si fonde, quello sui cambiamenti climatici, ecc…ecc…). Questa volta il ritardo nel rispondere è stato dovuto all’impossibilità di collegarmi avuta negli ultimi giorni. Non provo alcun imbarazzo per la domanda. Ecco la mia posizione: Forse il comandamento meno rispettato è da sempre “Non desiderare la donna (l’uomo) d’altri”. E mi si chiede se credo a una specie di regola a cui attenersi in caso di corna? E’ questione troppo strettamente personale: ognuno deve comportarsi in modo da stare il meno male possibile. Ma non voglio fermarmi qua.
Potrei sublimare il discorso con la lapidaria sintesi che Virgilio rese immortale nelle Bucoliche “Omnia vincit amor”. Questa tesi può essere tranquillamente sostenuta in via teorica. Ma scendiamo nella realtà dei tumulti sentimentali dei più e, in particolare, al caso per il quale, a sorpresa per qualcuno, ho inserito “E’ troppo tardi”.
Parafrasando la celebre (e fasulla) ricetta “una mela al giorno toglie il medico di torno”, appena sposato ho coniato il motto “tre volte al giorno (mattina, dopopranzo e dopocena), tolgono la concorrenza di torno”. Certamente meno celebre, spesso o quasi sempre altrettanto fasulla, ma come moltissime affermazioni-limite, con un germe di verità: se sei sempre vicino all’altro, spiritualmente e fisicamente, diminuisce il pericolo… di ritrovarsi estranei.
Credo che per la fine di un rapporto come quello che deve esserci stato tra Berlusconi e la Lario, come per la fine della maggior parte dei matrimoni d’amore, le responsabilità siano generalmente distribuite tra i due coniugi. Non credo che Berlusconi sia diventato improvvisamente quel mostro, addirittura malato, che la moglie ha avuto la cattiveria e il pessimo gusto di descrivere su La Repubblica, un quotidiano che si è distinto per il suo antiberlusconismo cosmico. Sapeva da sempre d’aver sposato un eccentrico, esuberante, gran seduttore (lo riconosce anche Fini) ma col quale si poteva fare la vita di una regina. Una volta che lui s’è dato alla politica, secondo me, è iniziato il percorso dell’allontanamento. Hillary Rodham, nonostante il clamore mondiale e relativi sarcasmi sulla stanza orale, sui ridicoli e pruriginosi distinguo clintoniani tra prova orale e prova scritta, ha saputo e sa tuttora essere la moglie del politico Bill Clinton. Veronica Lario, anche nel caso in cui avesse ragione (e non se ne hanno prove serie e certe) ha avuto una reazione davvero eccessiva.
Utopistico dire Omnia vincit Amor… . Esagerato dire con B. Auerbach: Amor che finir poté, non era Amore. Quindi, fuori da queste belle ideologie, chi non regge l’affronto e il dolore della corna, rompa pure. Ma c’è modo e modo di rompere… .
Il rompere passando dall’Amore all’Odio mascherato di perbenismo, ha dimostrato la coerenza tra il gelido sguardo della Lario (lo sguardo… specchio dell’anima…) e la sua gelida determinazione ad uccidere il marito. È stata lei a urlare per prima “Al mostro, al mostro!”
Per Marcacci: Come canzone per Sanremo è un buon pezzo. Anche grazie a una volpe come il coautore mai nominato Claudio Guidetti (già vincitore di un Festival). Ma non spariamo balle incredibili (svolta storica, strada indicata per gli altri, l'inizio della primavera…).
Italiani, popolo di... sparoni. Un vecchio come Vecchioni (che ha riconosciuto al testo “una certa paraculaggine”) sa benissimo che, nonostante tutti i problemi attuali, nessuna generazione è stata meglio delle nostre. Sapeste quante volte ho detto “Che fortuna non aver avuto 20 anni negli anni ’30 del secolo scorso…”).
Come canzone di per sé: musica banale e conformista secondo i canoni correnti (a cominciare dal semiparlato). Crescendo scontato: dopo un primo ascolto si può ricantare senza difficoltà… .Testo pieno di retorica (regalerei il mare? Ma suvvia, manda 100.000 euro o adotta un bambino orfano di guerra… .). Interpretazione: ottima. Peccato che la moglie sembra non aver seguito la saggia impostazione del simpatico marito.
Per ADM: non posso dilungarmi ulteriormente. Sono stato invitato da più parti alla manifestazione del 13 contro Berlusconi. Non ho mai votato Berlusconi, ma condivido chi ha criticato, da sinistra, le esagerazioni. Avrei partecipato alla manifestazione a patto di poter esibire il cartello "SILVIO, DOVE SEI? QUI E' PIENO DI GNOCCHE!" Paolo Diodati | 24-02-2011 | In realtà Gene Gnocchi ha detto che Chiamami ancora amore è una MEZZA ciofeca. Noi propendiamo per la ciofeca intera. E la moglie di Vecchioni non finisca di rovinarla con le sue dichiarazioni assurde. Come poesia d'amore E' troppo tardi sta su un altro livello... . Poeta ci si nasce, per sensibiltà e originalità. Non ci si diventa a furia di insegnare lettere. Daniel & Chiara | 23-02-2011 | Signor Marcacci, certe volte nella vita capita di non riuscire ad essere distaccati sufficientemente dall'autore. La canzone della quale mi chiede un parere, per il solo fatto di avere la voce e le modalità di Vecchioni, non mi consente un obiettivo giudizio critico. Quindi sì, per tanti motivi posso dire che mi è piaciuta tanto!
La saluto caramente
patrizia patrizia garofalo | 23-02-2011 | Visto che l'articolo termina con una poesia ritenuta bellissima da tutti quelli che l'hanno letta, mi piacerebbe conoscere il suo giudizio e magari quello della poetessa e scrittrice Garofalo sul testo che ha vinto il festival di San Remo. Io condivido quello di Gene Gnocchi: una ciofeca. Domenico Marcacci | 23-02-2011 | E no, caro prof! Aspetto ancora che risponda alla mia domanda che, credo, se la siano fatta in molti! Il suo silenzio dimostra un giustificato imbarazzo. Alessandro | 11-02-2011 | Credo che l'articolo piu correlato a questo sia Solitudine del Numero Uno, il miglior scritto dal punto di vista psicologico e umano che sia in circolazione. Io saro' con Ferrara, contro i parrucconi moralisti strabici (come ha scritto anche il prof). Rossella | 10-02-2011 | Se tutte le porcate riportate dai giornali, in particolare quello di De Benedetti, nemico mortale di Berlusconi... fossero vere. Che strano che il giornale di Murdoch, altro nemico mortale, per via del dominio televisivo, sia un altro che attacca volgarmente berlusconi e chi lo vota... .
La storia mi puzza, cara Isa. Simone | 09-02-2011 | Pur apprezzando come sempre il suo stile spumeggiante, questa volta mi lascia perplessa il messaggio. Tra l'altro questo messaggio chiarissimo viene dopo quell'articolo simpaticissimo che fu La solitudine del Numero Uno. Insomma, per lei, Veronica doveva passare su tutte le porcate del marito? Mi sembra davvero troppo.
La ringrazio se vorrà rispondermi. Isa Isa | | 1 | 2 | |
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