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Miriam Celaya. Una discussa mediazione | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 3 | 20-07-2010 | explora, faresti bene a leggere il post senza nervosismi. Non sono io, infatti, che parlo di cambio di mentalità del governo cubano rispetto ai prigionieri politici, anche perchè restando immutate le leggi, oggettivamente non si può parlare di alcun cambio di mentalità.
E'il governo cubano che si venderà la liberazione dei 52 come un cambio di mentalità, se non dovesse centrare l'obiettivo della eliminazione della politica comune europea.
Se dovesse centrare questo obiettivo, che è certo, in caso contrario non si capirebbe perchè l'ue nel mese di giugno abbia posticipato a settembre la decisione sulla posizione comune, sapendo, perciò, che per la fine di settembre ci sarebbe stata la liberazione, non sarebbe nemmeno interessato a sbandierare il cambio di mentalità. nino | 20-07-2010 | Che il governo cubano possa «sbandierare davanti alla comunità internazionale il cambio di mentalità riguardo ai prigionieri politici» per “aver fatto uscire dal carcere chi non avrebbe mai dovuto entrarci” è una cosa che solo il 'nostro', serioso e calcolatore, Nino può arrivare a sostenere...
Cordialmente esplora | 19-07-2010 | Se il governo cubano riuscisse nell'intento di eliminare la posizione comune europea e i divieti dei viaggi degli americani sull'isola, la liberazione dei 52 come potrebbe essere vista come un sintomo di debolezza?
Se, invece ,non dovesse riuscire nell'intento, potrebbe sbandierare davanti alla comunità internazionale il cambio di mentalità riguardo ai prigionieri politici.
Nell'uno e nell'altro caso, la mossa al governo cubano procurerebbe dei vantaggi e non svantaggi.
Raul castro si è reso conto che l'immagine di cuba non esce bene a causa della detenzione dei prigionieri politici, che chiama, però, agenti al servizio degli usa, e perciò il suo intento è quello di liberarli tutti, ovviamente cercando di capitalizzare al massimo la mossa.
Si dice su el pais che, escludendo i 52, nelle carceri cubane sono presenti ancora tra i 40 e i 50 prigionieri politici pacifici, dunque il resto dei 115 sono da considerare violenti.
Quindi, se la liberazione dei 52, porterà i buoni frutti sperati, gli altri 40-50 potrebbero essere liberati nell'arco di qualche mese.
Se, invece, questi risultati non si dovessero conseguire, i restanti prigionieri politici pacifici sarebbero liberati nell'arco di uno-due anni.
E tutto ciò non per debolezza, ma soltanto per ottenere dei risultati politici favorevoli.
nb:
La chiesa cattolica è vista come interlocutrice solo perchè non mette in discussione il potere del pc cubano.
Siccome la stessa cosa non può dirsi per l'opposizione, è chiaro che mai ci sarà un tavolo attorno al quale siederanno i membri del partito e quelli dell'opposizione. nino | | 1 | |
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