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Assegnato a Piergiorgio Odifreddi l'«Asino d'oro 2009»
 
Commenti presenti : 10 In questa pagina : da 1 a 10
   13-09-2010
Caro Simone,
sia per l’articolo “7 volte 7” che per “La formula dell’evoluzione”, entrambi pubblicati su Le Scienze, ho invitato più volte Odifreddi a trovare almeno un'altra persona che difendesse i suoi inammissibili errori.
Fino al marzo del 2007 le garantisco che non avevo mai sentito nominare Odifreddi. Lessi per puro caso il suo “Sette volte sette”, credo quasi imbattibile per quantità e gravità di errori. Credendo di fare cosa utile, scrissi una lettera, civilissima, a Le Scienze. Il comportamento dei direttori, Marco Cattaneo ed Enrico Bellone, mi fecero scoprire “la politica” seguita dalla direzione e da Odifreddi.

Lei è la prima persona che tenta di difendere, e lo fa civilmente, le intenzioni che Odifreddi avrebbe avuto nello scrivere l’articolo a cui fa riferimento.
Lei potrà anche avere ragione nel ricostruire le intenzioni. Ma quello che conta, ne converrà, è quello che ha scritto e, soprattutto, quello che ha successivamente scritto nel blog del fisico giornalista Andrea Macco. Quello che Odifreddi ha cominciato a dire dopo il mio articolo “La fintascienza di Odifreddi”, sono solo pezze che non possono modificare le parole scritte nell’articolo, spot pubblicitario per il suo libro su Darwin. Lì attacca, tanto per cambiare, Zichichi, dandogli dell’ignorantone: l’unico al mondo a non sapere che la formula dell’evoluzione esiste da più di un secolo. L’unico a non conoscere la formula dell'evoluzione sarebbe stato l'ignorantone Zichichi. Lo scherno per Zichichi e il titolo altisonante non ammettono altre interpretazioni.
Quattro docenti universitari di genetica (due ordinari) e una pletora di studiosi esperti in genetica, hanno dimostrato in modo irrefutabile che è invece Odifreddi l’unico al mondo che s’è sbilanciato, in uno dei suoi attacchi di rabbia e d’euforia, a ritenere che tale formula esista e da più di un secolo. Badi bene, non che esistano espressioni matematiche usate in genetica. Ma che esista una formula che spieghi l’evoluzione.
Immediatamente dopo la pubblicazione della bufala, vrebbe potuto correggere il tiro, come saggiamente ha fatto lei con il suo garbato intervento. Avrebbe potuto ammettere che il titolo, per far colpo, aveva sintetizzato ed estremizzato il suo pensiero. Avrebbe potuto ammettere che la sua vis polemica, il suo odio ingiustificato per Zichichi (perché di origine politico-religiosa, argomenti a cui sono totalmente insensibile, di fronte alle verità scientifiche) gli aveva fatto sferrare un attacco inutile. Poteva, insomma, ammorbidire la sua posizione. Invece mi ha lanciato, sul Blog di Macco, una sfida pubblica, condita con i suoi usuali e monotoni insulti. Sfida che s’è conclusa con un plebiscito per assegnargli l’Asino d’oro (lui ha proposto che fosse dato a me ed io ho accettato di mettermi tra i “papabili”).
Odifreddi, per sembrare coltissimo e sintetico, ama a volte scrivere in modo che, a distanza di tempo, nemmeno lui capirebbe quello che ha scritto (potrei fare subito una simpatica prova). Le faccio una domanda: perché e per chi scrive un divulgatore scientifico?
Non le viene il dubbio che se nessuno ha difeso il contenuto dei due articoli (lei, ripeto, è il primo. E ho il dubbio che lei possa essere Odifreddi stesso) la conclusione più ovvia è che si tratti di due articoli infelici? Due articoli che un direttore serio e competente avrebbe dovuto, per decenza, cestinare?

Paolo Diodati   
 
   09-09-2010
Personalmente credo che quando Odifreddi si riferisce alla legge di H-W come "formula dell'evoluzionismo" non intenda affatto ridurre l'evoluzionismo a quella semplice formuletta ma solo proporla come esempio delle presenza della matematica nella teoria dell'evoluzione. In fondo credo che anche Zichichi, dicendo che l'evoluzione non ha un'equazione (o qualcosa del genere) intenda dire che l'evoluzionismo non si basa su alcun principio matematico. Ciò non è vero, e bisogna dirlo. Poiché, la "matematica dell'evoluzionismo" è in genere alquanto complessa, la legge di H-W è senz'altro l'esempio migliore da proporre ad un pubblico "medio". Odifreddi naturalmente sa che c'è dell'altro, e credo di averlo notato in questo video: http://www.youtube.com/watch?v=DIOtTMht0AI
Non si può pensare che uno come lui ritenga che la legge di H-W possa in alcun modo dare alcuna spiegazione universale dell’evoluzione, per citare uno dei quattro commenti.
Invito infatti a rileggere il motivo per il quale, secondo me, egli ha etichettato la legge di H-W come "formula dell'evoluzionismo".
simone   
 
   05-08-2010
Sono la stessa Paola di prima, mi scuso se per errore è venuto fuori il nick Elena della mia collega di ufficio.
Vorrei aggiungere che è l'ora che Odifreddi smetta di essere un uomo che cavalca l'onda del successo con le sue vendite. Di queste quante sono scientifiche? Quasi nessuna, perche infatti i libri che hanno successo sono quelli contro la religione e il cristianesimo in modo particolare. Quelli scientifici non li legge nessuno, basta chiedere a Odifreddi quanti siano in media gli studenti che seguono i suoi corsi... Insomma l'asino d'oro ha messo in luce un fatto che era noto ed è questo se non si fosse capito che Odifreddi dal punto di vista scientifico non e' un luminare!!!
Paola

Paola   
 
   04-08-2010
Bella iniziativa! Deve essere bella anche la composizione Sarmel e Dio di cui ho letto le prime strofe nel blog di Andrea Macco. Perche non ne fate un DVD da vendere un po' come Odifreddi fa con i suoi spettacoli?
Paola
Elena   
 
   21-06-2010
Caro Marcacci, lei ha perfettamente ragione. Le due attenuanti (i miei crescenti impegni di lavoro e le domande e "polemiche" in quest'area, numericamente diminuite) non giustificano il mio ritardo. Devo ringraziare, inoltre, chi è stato così gentile da segnalarmi privatamente l'inadempienza. Le osservazioni-domande che avete posto sono pertinentissime. A tal punto che sto cercando di coinvolgere Massimo Piattelli Palmarini e un addetto ai lavori sui sistemi complessi. Il libro "L'errore di Darwin" dimostra in modo indiscutibile quello che scrissi immediatamente dopo aver letto "La formula dell'evoluzione". Tra darwinisti seri, tra scienziati seri e non tra tuttologi orecchianti e tifosi, pur restando nel solco darwinista, gli studi devono continuare, affinando sempre più le armi della ricerca. Alla luce del dibattito suscitato da Piattelli-Palmarini & C, la fantomatica formula dell'evoluzione di Odifreddi non può essere etichettata da tutto il mondo scientifico serio, che come una delle più riuscite "odifreddure".
L'altro problema sollevato, quello delle proprietà emergenti dai sistemi complessi è, dal mio punto di vista, ancora più importante e affascinante, perché di natura più generale. Quale prospettiva apre la consapevolezza che la vita e quindi l'evoluzione, siano sistemi e processi complessi? Eccola: che noi, parte del processo e quindi interni ad esso, pur potendo studiare tutte le parti del sistema. avremmo preclusa la possibilità di arrivare alla conoscenza dei meccanismi ultimi che segnano la strada seguita dall'evoluzione. Perché questa strada, sarebbe la proprietà emergente. Proprietà non posseduta da nessun componente del sistema, ma emergente dall'unione delle singole parti. Proprio come la nostra autocoscienza. Gli specialisti possono sapere tutto sul funzionamento delle singole parti del cervello. Ma nessuno può dire "l'autocoscienza sta in questo gruppo di cellule". L'autocoscienza è, appunto, la proprietà emergente. Non sta in una parte, ma nasce dalla collaborazione. Le proprietà del cervello sono maggiori della somma delle proprietà delle parti che lo compongono. Così le proprietà dell'evoluzionismo, potrebbero essere maggiori della somma delle proprietà comportamentali delle parti che sono soggette all'evoluzionismo.
Ma per fare considerazioni simili, non si può avere un cervello e una lingua che sanno usare solo la roncola. Mi riferisco, ovviamente, a Odifreddi e a chi gli permette di pubblicare fesserie, rifiutando poi, sistematicamente, di pubblicare rettifiche o critiche.
Mi scuso con la Direzione per la lunghezza, ma... "avevo da recuperare...".
Paolo Diodati   
 
   18-06-2010
Scusi la franchezza, prof, ma da un bel pezzo lei trascura completamente chi, come me, predilige le tematiche scientifiche. Credo sia anche una mancanza di rispetto per tutti noi. La risposta al quesito postole quasi due mesi fa, sui contatori dei consumi d'acqua, chissà quanti lettori interessa. Ora le chiedo: cosa ne pensa del caso sollevato da Massimo Piattelli Palmarini col libro "l'errore di Darwin"? La prego, non ci deluda ulteriormente.
Domenico Marcacci   
 
   13-06-2010
Esatto, Alessandro. Le proprietà emergenti non possono essere spiegate mediante le proprietà dei componenti del sistema. Uno degli aspetti più grossolani dell'errore di Odifreddi è proprio nell'ignorare completamente questa catteristica dei sistemi complessi. E il sistema vita è certamente uno dei più complessi, se non il più complesso. Per uno che ha fatto della logica il suo cavallo di battaglia è un errore "bestiale". mi chiedo perché Odifreddi, dopo essere intervenuto a valanga sul blog di Macco, non venga a insultare anche noi, che stiamo aggiungendo altre "caracche" da 90 alle bordate che Diodati iniziò a dargli subito dopo la pubblicazione del suo articolo sballato.
Domenico Marcacci   
 
   10-06-2010
I commenti, caro Alessandro, vengono tutti e sempre pubblicati purché – e questo da sempre – nel rispetto di quelle poche e semplici 'regolette' esplicitate nel form d'inserimento degli stessi, tra le quali la seguente: «Non verranno accettate espressioni offensive...». Valutazione (e quindi, certo, anche possibili errori) a cura della direzione.
Se poi il commentatore lasciasse sempre un corretto recapito di posta elettronica (di cui assicuriamo un uso corretto ed esclusivo a ciò finalizzato) potrebbe venire direttamente informato della ragione per cui una sua nota non venisse pubblicata.
Con un caro saluto
la Direzione   
 
   09-06-2010
Sperando di non essere cestinato per l'ennesima volta (ma perchè solo alcuni mesi fa mi si pubblicavano tutti i commenti?) faccio notare a Marcacci che se legge i numerosissimi interventi sull'argomento nel blog del giornalista fisico Andrea Macco la complessità è stata tirata in ballo. Addirittura lo fu sin dal primo articolo con cui il prof Diodati demolì su Affaritaliani lo scritto del premiato. Ma forse lei da esperto o cultore, forse si riferisce alle proprietà emergenti nei sistemi complessi. E qui ci vorrebbe veramente un esperto. Alla sua domanda aggiungo un'osservazione che mi sembra della massima importanza. Sui giornali di destra e di sinistra si sta facendo un gran baccano sul libro "L'errore di Darwin". Chi più, chi meno, tutti sostengono che pur restando un pilastro, il darwinismo nudo e crudo, con la sua semplice selezione naturale, non spiega l'evoluzione. Odifreddi fa quindi la figura del superficialotto ignorante al limite del delirio, con quella formuletta che gli ha fruttato un altro premio.
Alessandro, chimico organico   
 
   07-06-2010
Caro prof, ineccepibili le motivazioni e le dichiarazioni dei 4 superesperti, che dovrebbero calmare il premiato, dopo gli insulti che ha distribuito a destra e a manca e soprattutto a lei. Le chiedo, tuttavia, come studioso e appassionato dei sistemi complessi: perché nessuno ha messo in risalto la più grossolana contraddizione dell'assurda pretesa di Odifreddi e cioè il voler ridurre a striminzita formuletta il più complesso dei sistemi complessi che conosciamo?
Domenico Marcacci   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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