D., figlia prediletta del dottor Brabanzio, fugge di casa per amore di uno straniero di colore.
Il padre, venuto a conoscenza del fatto dalle malelingue, insieme ad altri suoi conoscenti si getta alla forsennata ricerca dello straniero…
Succede una strage…
Pensate che sia cronaca nera quotidiana?
Noo. È la trama di un’opera: l’Otello di William Shakespeare: scritta circa cinque secoli fa!
«Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in due e cercano una stanza ad uso cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché sono poco attraenti e selvatici sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali».
Si tratta di una dichiarazione di uno dei massimi esponenti della Lega lombarda?
Di un comune cittadino esasperato dalla presenza molesta di tanti stranieri?
Nooo. Si tratta della relazione dell’ottobre 1912 dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Stati Uniti d’America sugli Italiani!!!
Martina Simonini
(da 'l Gazetin, ottobre 2009)