Gentile signor Sindaco,
abito vicino alla stazione Fs Statuto. Alcuni giorni fa mi è stato recapitato in cassetta un avviso di raccomandata inusitata che mi invitata al ritiro ad un ufficio postale vicino l'ospedale di Careggi. Purtroppo l'ufficio apre alle 8:15 ed io sono in ufficio, vicino piazza San Marco, a partire dalle 7:30. Ho chiesto ad un'amica di andare col mio documento a ritirarla: un'operazione per cui sono servite un paio di ore (arrivare, parcheggiare, fare la fila, tornare e intasamenti vari della mobilità urbana).
La raccomandata di Equitalia mi invitava ad andare alla Casa Comunale, in una sconosciuta piazza tra il Duomo e Palazzo Vecchio per ritirare qualcosa che mi competeva. Casa comunale aperta anche il giovedì pomeriggio e, col mio cane, partendo dal mio ufficio vicino piazza San Marco ne ho approfittato per farmi una passeggiata e, per l'occasione, vedere anche i risultati della chiusura di piazza del Duomo, che conoscevo al momento solo per gli effetti su piazza San Marco.
Districandomi in un contesto ancora incatenato e con pavimentazione da urlo -piazza del Duomo- in cui le cosiddette sentinelle del bello avrebbero da fare rimostranze a iosa, sono giunto alla Casa Comunale. Una gentile usciera mi chiedeva cosa desideravo e mi indicava di andare al primo piano e di fare attenzione col cane perché... c'era un bambino (non ho commentato...). Fila breve e consegna della cartella: quattro fogli A4 di carta simil-cartoncino per Tarsu non pagata per 14 euro (poveri alberi....). Allo sportellista, che mi aveva fatto i complimenti per il mio bel cane, visto che non c'era ressa, chiedo se posso fare una domanda.
– Certo, dica?
Ed io – mi spiegate per quale motivo spedite un avviso...?
Vengo bruscamente interrotto e con voce scocciata: – Noi non spediamo nulla, consegniamo le cartelle e basta!?
– Ma siete la Casa Comunale o che? E l'avviso era di Equitalia per conto del Comune....?
Altra brusca interruzione con voce adirata: – Non è compito nostro sapere queste cose, vada nei luoghi giusti per informarsi...?
Ed io: – Mi immaginavo una risposta del genere...
Subito rimbeccato da un'altra sportellista che mi dice con voce anch'essa scocciata ed adirata perché mi levassi di torno: – Se vuole le do un numero di telefono...
Ed io: – anche questa risposta mi immaginavo...
La sportellista: – Ma allora se sa tutto perché ci chiede le cose??
Ed io: – per avere conferma e contezza che voi sappiate cosa e come state facendo questo servizio comunale....
Lo sportellista: – Noi non dobbiamo sapere niente...
Ho salutato, tra lo stupore silenzioso di altri cittadini presenti, e sono andato via.
La burocrazia, signor Sindaco, ha sempre una logica, come quella di un avviso che mi dice di andare lontano a prendere un avviso che mi dice di andare in un altro posto... Operazione che ha comportato due giorni di impegno e il coinvolgimento di piu' ùpersone: il Comune incarica Equitalia di dirmi di andare a prendere una cartella in Casa Comunale, Equitalia, come per il 90% dei cittadini, in casa non mi trova e mi lascia l'avviso di andare alle Poste a ritirare la sua raccomandata.... etc. etc.
Ma era così difficile affidare ad Equitalia non la consegna dell'avviso ma della cartella? La logica sarebbe solo quella di semplificare la vita di un cittadino e renderla meno onerosa per far fronte ai propri impegni amministrativi.
Grazie dell'attenzione
Vincenzo Donvito