È da diverso tempo che con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) siamo mobilitati per impedire che l'emendamento presentato dal sen. Lucio Malan (foto) in commissione Affari Costituzionali sia approvato. Interrogazione parlamentare, lettere di contestazione e interventi su diversi media per impedire che, in dispregio di quanto stabilito anche in sede comunitaria, nel nostro ordinamento continuasse a sussistere il diritto dei call center a fare operazioni di telemarketing senza il consenso degli utenti dei servizi di telefonia.
Mobilitazione che ha dato evidentemente i suoi frutti: il sen. Malan ha deciso di ritirare l'emendamento presentato in commissione riservandosi, però, di ripresentarlo nella discussione in Aula.
Quindi, vittoria per ora, ma occorrerà stare attentissimi perché se l'emendamento dovesse essere ripresentato in Aula, ci sarebbero solo pochissimi minuti per proporre un sub-emendamento e tentare di scongiurarne l'approvazione.
Una cosa importante comunque è stata stabilita: non si può più impunemente violare le norme comunitarie e nazionali con continue proroghe. È stato così fino ad oggi con call center che sono entrati nelle case degli italiani a tutte le ore della giornata e così si rischiava di confermare e peggiorare con l'emendamento Malan. L'azione parlamentare e la mobilitazione dei cittadini, anche se al momento non siamo in grado di dire se sarà servita alla bisogna, sicuramente è riuscita a porre all'attenzione pubblica un fenomeno disastroso del nostro sistema sfascista istituzionale.
Donatella Poretti