Il 23 sono a Novara per una riunione di due commissioni congiunte sulla situazione economica, la crisi ecc. Non intendo fare una relazione ampia: si discute un mio documento presentato in forma di o.d.g. e un altro del Pd, la maggioranza preannuncia che ne presenterà uno proprio. La mia impressione è che abbiano paura: sono molto remissivi, cercano di inserire anche il discorso sui padroni (del resto in ciò favoriti dal documento del Pd, che è “equidistante”, pare impossibile, nemmeno la Dc campione di interclassismo lo era tanto). Sembra che non sappiano che fare. Sarebbe un buon segno, se noi sinistra o opposizione complessivamente avessimo un qualche punto significativo da proporre. Sembra invece che l'interclassismo domini e che si faccia di tutto per finire con un documento unico e tante grazie. Vedremo come sganciarci.
La sera vado a Romagnano, storico borgo della Valsesia, terra di vini e di Resistenza, alla riunione è presente e prende la parola con autorevole saggezza anche la figlia di Moscatelli, è emozionante. L'affluenza è notevole e l'iniziativa molto importante perché promossa da Prc e Pdci insieme. La cosa più sorprendente sono due o tre compagni sicuramente “comunisti surgelati”, generosamente fuori dal mondo, ma ammirevoli, simpatici: vorrebbero servito nel piatto il comunismo come lo immaginano loro, e sembra da alcune espressioni che gli piacerebbe anche un comunismo che avesse dei capi decisi e loro sarebbero pronti anche alla più rigorosa obbedienza, insomma nostalgia pura. Del resto però c'è anche un compagno che vorrebbe una alleanza col Pd, insomma i problemi ci sono tutti come ovunque.
Non so se le primarie del Pd ne chiariranno alcuni: la cosa più pericolosa è il tipo d'organizzazione che propongono, un modello plebiscitario, che non fa fare un passo avanti alla democrazia, anzi abbassa la democrazia rappresentativa lasciando correre l'illusione, anzi fomentandola, che la democrazia plebiscitaria sia la democrazia diretta, un bel guaio. Vincerà -speriamo- non Franceschini, che è un vero chierichetto. Le donne non esistono, se non come portatrici d'acqua. Un bel passo indietro, un bel pezzo di storia che minaccia di crollare.
Torna a galla anche la destra femminista (cosa diversa dall'emancipazione), cioè la Libreria delle Donne di Milano, ascoltata come sempre per il prestigio accumulato. So che i femminismi sono più dì uno e che il femminismo non è mai stato tutto di sinistra, ma io voglio essere una femminista di sinistra, la cosa deve essere chiara. Il Forum delle Donne del Prc farà bene a mettere la questione all'o.d.g.
Sabato mattina 24 arrivo a Milano e vado dritta a Palazzo Isimbardi, sede della provincia, in corso Monforte, nel cuore della Milano Belle époque, il trionfo della borghesia milanese colta, da Parini a Manzoni, i Verri, Beccaria, Pirelli, insomma un bel pezzo di storia italiana. A palazzo Isimbardi si tiene il convegno sull'attualità di Rosa Luxemburg. Un vero successo di pubblico, una affluenza molto superiore alla capienza della sala. E anche un livello molto alto di relazioni e dibattito, tutto sul filo del tempo misurato con severità tra elvetica e asburgica (del resto a Milano sono a casa loro). Coinvolgente lo scorrere della straordinaria avventura umana e politica di Rosa. Il tutto sarà raccolto in una pubblicazione alla quale rinvio.
Quando finisce, vado a Romano a casa di Rosangela, lì dormo e l'indomani ci facciamo una rimpatriata con Francesco, Giordano Titzi Enrico e Paolo e poi Davide e Fulvio. I giovani che erano stati presenti al convegno hanno molto apprezzato -tra gli altri- il discorso di Ferrero. Parto la domenica alle quattro del pomeriggio verso Bolzano, dove arrivo stanchissima per la tensione e la fatica accumulate, ma molto contenta e proprio come si scriveva nel “diario” quando ero bambina “stanca, ma felice” vado a dormire. Appunto.
Lidia Menapace