Giovanna Mulas (Nuoro, 06/05/1969)
Scrittrice, poetessa, pittrice.
Dal 1998 ad oggi ha pubblicato: Passaggi per L'anima (romanzo), La Musa (novella), Le lettere e le Arti (saggio), Barchette di Carta (racconti), Canticum Praesagum (poesie), Dei Versi (poesie), Come le foglie (poesie), La stanza degli Specchi (romanzo), Il tempo di un'estate (romanzo), Il rumore degli Alberi (racconti), Lughe de Chelu -e jenna de bentu- (romanzo), Mater Doloris (romanzo), Delle trascorse stagioni (romanzo), Racconti fantastici d'amore e di morte (racconti), Domo del Viento ( romanzo), Penelope che parlava alle Pietre (saggio), l'isola degli angeli silenti e fate ribelli (racconti), Acta est Fabula (romanzo), Caronte (romanzo), A silent Refuge (poesia) e altri.
Suoi racconti sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, inglese.
Critica letteraria per riviste specializzate e prefazioni, sceneggiatura, saggistica.
58 Primi Premi Letterari vinti, nazionali ed esteri; gli ultimi: Premio alla Carriera, Base NATO, Napoli 2001, Premio alla Cultura, Roma 2002, Premio alla Cultura, New York 2003, Premio alla Cultura, Roma.
Ha ottenuto le Nominations at the Nobel Committel of the Svedish Academy Stockolm.
Conferenziere, pluriaccademica, socio dell'Istituto Italiano di cultura, Presidente onorario dell'associazione culturale Carpe Diem, Bonn.
Presidente dell'Associazione culturale Arte & Letteratura, direttore delle pubblicazioni di letteratura on line, consigliate UNESCO, Isola Nera (in lingua italiana) e Isola Nera (in limba sarda).
Membro dell'ASLAI, socio del Circulo Internacional de Literatura Vanguardista y Postmoderna, membro del Consiglio direttivo della Giornalisti Specializzati Associati.
Alcune poesie di Giovanna Mulas
IL SONNO
Se quel canto
Di vento, ha di note
Imbastiti i guanciali e
I riposi, d’angoli
E menti
Legati, abbracciati
Consumati da amplessi infiniti
Gli smarriti, sui guadi
Struggenti
Io, affonderò i sonni
E i sensi miei cari, quando
Nell’ore passate
Più bella e più arcana
La voce tua (amara)
Cullerà la mia voce.
Da: Dei Versi, 1998
IRIDATO
È nuova la luna
benedetta, lontana
ma muore, ch’è spenta. E
dolore, mio,
rammenta quell’anno
sul ciglio le luci cangiavano iridio,
la vita (travaglia)
sorgeva, appariva
e celava.
Solo quel volto, Amore
ecco, mi giova
(brame e brame e brame …)
d’AnimAccende.
LUNGOMARE
Facciata al lungomare
Le nubi vorrei
Tempestose e cineree
Mirare, mirare
Migrare
In rene irte, di pini
Gl’ardenti infranti
Silenzi e grevi
Tramonti nei venti
Tumultuosi, agitati e arcuati
Scorgo il baciare
E l’amplesso di onde, rocce
Gridato frinire
Ai monti ignari.
(Torre Grande, agosto 1997, passato il tramonto e il tempo, l’amore… VolerevalereGridare, LIBERA! al mare.)
Dalla silloge Come Le Foglie, ALI, 1998
MALINCONIE
Rammento le ore
Dal timore pulite
E libere, e vere
Di accordi lasciati
Timori nei voli
Laggiù, scorgo i punti
Gli oscuri, i Bacchi più mesti
Malinconici graffi
Nel frusciar dè ventagli e
Chimere sospinte COME
LE domande mie, estreme
Stremate, AmarImpotenti
Riarse; le FOGLIE furenti.
Dalla silloge Come le Foglie, ALI, 1998
BURATTINO DI CARTA
Seduto davanti alla tv
a ingrassare di notizia
guerra o pace che t'importa?
Così ti viene data.
Sentimi dentro
Sentimi, fuoco:
ho visto brillare negl'occhi
arditi di medaglie
al valore
mille croci e mille
distese lungo
la Collina di Farfalle.
Ho visto bambini, ad est
dopo gli scoppi
Di macinasangue
Pieghe di mani, e cristalli,
e piedi, mura distrutte e piaghe d'infami,
latte rosso sul fiume
secco.
E sentimi dentro
(ho sentito gridare)
tu, sentimi fuoco
imbecilli, vili parlare
piene le pancie
di Cola ed hot-dog
agnelli latrare
ai Banchetti di Pace.
Per i venti che soffiano
Tra pareti senza finestra
ho visto i miei figli morire
altri figli scivolare
Su uno sputo capitale.
Sentimi
Dentro
Tu, sentimi
Fuoco.
Grida con me.
Presentazione di Dannati,
l'ultimo romanzo di Giovanna Mulas
DANNATI
Iris4 Edizioni, 2009
Ore 10,51.
Una fermata, un pullman, persone che salgono... E' realmente un autobus? O il Titanic, come lo immagina Luigi. Forse una stanza pervasa dall'odore d'erba di campo? Secondo Francesca e Maria Pia.
E perché mai Mrs Scholl sente odore di dopobarba del marito mentre Cecilia di alcol e penicillina?
Dove si dirige il pullman? A Villa Gigli? Dalla madre di Gianna?
Verso Medanales, meta del fuggiasco ribelle nell'Argentina del regime Videla?
Un viaggio fittizio nei malfatti di ognuno, nei rimpianti di ciascuno, nei ricordi di tutti. Verso mete ambite, anelate, bramate. Diventare finalmente, ad esempio, un gran poeta? Pubblicare poesiole e sentirsi liberi da tradimenti per riaffermarsi nella società? Tornare da vere regine in Sicilia e non da puttane? Sperare in un'informazione piu' corretta, libera da infiltrazioni politiche? Cancellare gli abusi subiti dalla cara mamma. Dimenticare un presente di orribili costrizioni?
Un viaggio.
Reale.
Una strada interrotta. Una deviazione. Un traghetto per attraversare il fiume. Rosso. Per il tramonto? Visioni di buste in plastica, scarpe Dolce & Gabbana, corpi...
Perché Luigi, unico punto di congiunzione, vede dissolvere l'insieme? Poi si ritrova a camminare per una landa irta, buia che sbuca all'inferno ove - nella speranza di ammazzare l'infinito tempo - i condannati combattono per arraffare libri d'ogni specie. Metafora del viaggio come vita, quindi morte; forse espiazione.
Un destino da affrontare e una meta da raggiungere traghettati da quel ghignante autista che è Caronte.
Chi sarà l'unico superstite, il fortunato vincitore testimone dell'ultima sorprendente fermata?
Ispirandosi e rimaneggiando il Sommo Dante, maestra del colpo di scena, Giovanna Mulas in Dannati conduce in varie città che in realtà sono la medesima.
In tempi diversi, che in realtà rappresentano lo stesso tempo.
Prefazione di Giuliana Dal Piaz, direttore dell'Istituto italiano di Cultura di Buenos Aires
Postfazione di Leonardo Omar Onida, scrittore, critico letterario
Iris4 Edizioni di Noa Bonetti, Roma
N.B. – Giovanna Mulas sarà presente al “Teranova Festival” di Roma
i prossimi 28 e 29 ottobre (in calce correlazione al Programma).