Le primarie son tali in un sistema politico in cui l'elettorato attivo di un determinato territorio sceglie direttamente chi poi parteciperà a rappresentarlo nelle istituzioni. Questo non è il caso della mobilitazione di domani, ma abbiamo deciso di partecipare comunque anche per l'amicizia che ci lega da anni a Ignazio Marino, malgrado il Pd ci avesse negato la tessera perché iscritti al Partito Radicale.
Parteciperemo alla mobilitazione degli amici del Partito democratico sostenendo la candidatura del Senatore Ignazio Marino, col quale in Senato ci troviamo quasi sempre d'accordo nell'espressione dei voti.
Crediamo che Marino sia riuscito ad articolare, in modo partecipativo, una serie di proposte che vanno dal collegio uninominale maggioritario alla separazione netta tra Stato e Chiesa, dall'affermazione dei diritti civili alla libertà della ricerca scientifica fino alla depenalizzazione delle “droghe leggere” e l'autocoltivazione della cannabis terapeutica - tutti temi che da decenni sono al centro della lotta politica, parlamentare e nonviolenta radicale.
Marino è persona tenace e siamo certi che, anche se non dovesse essere eletto, riuscirà a trovare il tempo e il modo per proseguire il suo impegno politico anche su quelle questioni.
I bizantinismi dello statuto del Pd prevedono che se nessuno dei tre domani supererà il 50% dei voti sarà l'assemblea nazionale che con un eventuale voto segreto avrà l'ultima parola. Da cui la proposta di Eugenio Scalfari di rivedere le regole in corso d'opera proponendo che chi prende un solo voto in più alle primarie deve essere il segretario evitando il ballottaggio all'assemblea nazionale.
Partecipiamo anche perché la realizzazione eventuale del “lodo Scalfari” ci vedrebbe coglionati in prima persona e quindi direttamente interessati nel ricordare ai compagni del Pd lo slogan con cui siamo stati candidati l'anno scorso “pacta sunt servanda”!
Donatella Poretti e Marco Perduca, senatori Radicali-Pd
Giancarlo Scheggi, segretario associazione radicale Andrea Tamburi di Firenze