Sull’economia ci sono stati a Ferrara alcuni incontri interessantissimi. Uno è stato quello che ha raccontato dell’Islanda, Un paradiso in bancarotta a cui hanno partecipato Alda Sigmundsdottir giornalista e scrittrice e Andri Snaer Magnason scrittore impegnato contro lo sfruttamento intensivo, entrambe islandesi. Infine Rebecca Solnit, scrittrice statunitense e autrice di Un paradiso all’inferno (Fandango libri), una preziosa indagine sulla caparbietà delle donne e uomini vittime di calamità naturali. Ha condotto il dibattito la direttrice de l’Unità Concita De Gregorio. Il caso dell’Islanda è stato preso in esame perché è tipico dal punto di vista dell’essere ‘fuori dal mondo’ ma senza essere fuori dalle cose del mondo: dal rigore etico alla ricchezza diffusa, a nazione sull’orlo della bancarotta.
Economia, un anno dopo il crac. È il titolo del secondo appuntamento avvenuto al teatro comunale domenica 4 ottobre. Avevamo Tito Boeri consulente del FMI e della Banca Mondiale, Bill Emmott giornalista e scrittore britannico e Pierluigi Stefanini presidente della fondazione Unipolis e Ugf, società del gruppo bancario assicurativo Unipol anche sponsor della rassegna di Internazionale. L’altro incontro interessante è stato quello che ha riflettuto sull’Asia, la tigre e il dragone: India e Cina alla conquista del mondo. Con Pankaj Mishra scrittrice indiana, Karen Ma scrittrice e giornalista cinese e Bill Emmott autore del libro Asia contro Asia (Rizzoli). Infine l’ultimo appuntamento è stato quello con Roberto Saviano prima star sul tema Mafia Spa: gli affari ai tempi della crisi. Con Saviano c’era Mishna Glenny autore di McMafia (Mondadori), Loretta Napoleoni bravissima economista senza peli sulla lingua. Ha guidato il dibattito seguitissimo e affollatissimo il direttore de La Stampa Mario Calabresi che per la verità l’ho visto un poco sotto tono, sembrava stanco. La frase che più di tutte mi è rimasta impressa detta da Saviano è stata quella sull’effetto che la liquidità finanziaria delle mafie italiane e non solo – (pensiamo che l’Intelligence internazionale ha stilato un elenco delle più potenti mafie al mondo: tra le prime cinque ce ne sono tre italiane, mentre le altre due sono quella russa e quella cinese) – stanno investendo in aziende decotte specie banche dove poter avere il potere della gestione economico-finanziaria del prossimo futuro. Così domani, ha detto Saviano, «se usciremmo dalla crisi sarà grazie anche alle mafie di casa nostra!» Anche la Loretta è stata molto brava come sempre e molto severa con i nostri governanti internazionali che in realtà non stanno facendo quasi niente per gestire questa nostra vita e questa nostra terra al fine di difenderla dagli assalti della delinquenza organizzata, detta mafie, che sono oramai le vere potenze che comandano su molte realtà istituzionali attraverso il condizionamento a molti livelli.
Alla fine del pomeriggio, erano circa le 18 e 30 e alla conclusione c’è stato un battimani per Saviano che è durato 20 minuti! Crollava il teatro.
Mentre sul fronte dei conflitti si è parlato di Messico, la nuova frontiera del narcotraffico, dello Sri Lanka, del Medio Oriente e dell’Iran, la rivoluzione che verrà. Tutti momenti interessantissimi che potrebbero portare a far riflettere molto la gente. Dibattiti che dovremmo vedere sulle nostre reti televisive e non solo a Ferrara grazie a Internazionale! Così il grande pulpito di giovani, al 99% che ho visto e con cui ho condiviso questa iniziativa certamente porterà dentro il proprio cuore e la propria testa anche grandi sgomenti per la crudezza delle analisi spietate sui fronti più difficili del globo, ma ci auguriamo che possa sviluppare in loro una gran forza di reazione quando nella vita incontreranno esperienze difficili e dure oltre la legalità.
Piero Cappelli