Esce nella settimana decisiva per la scelta congressuale del Partito Democratico l'edizione di ottobre del Gazetin. È ormai chiaro che la scelta sia tra Ignazio Marino da un lato e gli altri due dall'altro. Bersani e Franceschini sono infatti un film già visto e nulla di significativamente diverso otterrebbero, gli elettori del 25 ottobre, scegliendo l'uno al posto dell'altro. Non è un caso che, contando sul responso degli iscritti e che questi possano rappresentare un campione rappresentativo degli elettori, già si siano accordati, in barba alle loro stesse regole ma con la benedizione del vate Scalfari, per una gestione comune che poi – per lo strano gioco delle parole in voga di questi tempi – chiamano “unitaria”.
Il giornale evidenzia l'incredibile opportunità offerta dall'appuntamento delle “Primarie” di domenica 25 ottobre. Un'opportunità per tutti, dentro e fuori i labili confini del PD, ancora alla ricerca di una sua fisionomia e di una sua politica. Un'opportunità che dovrebbe cogliere, a viso aperto come già fece con la vergognosamente perché illegittimamente negata candidatura, Beppe Grillo invitando i partecipanti al suo movimento d'opinione a partecipare massicciamente al voto. Che dovrebbero cogliere anche Marco Pannella ed Emma Bonino, superando le comprensibili prudenze presenti nella galassia radicale con uno slancio d'amore di cui sempre sono stati capaci, per esplicitare e rafforzare in tal modo la scelta delle “pre-firme” per le regionali. Un'opportunità per Antonio Di Pietro, che ancora prima e come premessa dei contenuti, contribuendo “senza rete” a far vincere Marino vedrebbe affermarsi un metodo, di trasparenza e di democrazia, anziché rincorrere il piccolo cabotaggio che gli vien offerto altrove. Una grande opportunità, certamente, anche per i Verdi che con Angelo Bonelli, giusto lo scorso fine settimana, già han compiuto un'importante scelta, non a caso per questo quasi completamente occultata dai media. Opportunità, infine e perché no, per liberali, libertiamo e socialisti attualmente accomodati nell'improbabile Pdl...
Un'opportunità cui 'l Gazetin dà un nome e un cognome: Ignazio Marino; e ben si capisce l'esito (“alla Obama”, per intenderci, con le debite proporzioni e sempre considerando le condizioni date) possibile – oggi improbabile, è vero, ma pur sempre possibile! – rispetto al tran-tran di quieto vivere (di quieto morire, diremmo piuttosto) che si aspettano gli stessi principali, predesignati, protagonisti.
Facciamoci, dunque, questa bella sorpresa!
Per la speciale occasione, e per rimarcarne ancora la straordinarietà, come 'lancio editoriale' del numero che esce oggi vi proponiamo la lettera di Luciano Canova, redattore del Gazetin e riferimento per la mozione Marino in Valtellina e Valchiavenna. Per gli altri contenuti dell'edizione rimandiamo invece al Sommario.
Morbegno, 18 ottobre 2009
la Direzione editoriale
CONGRESSO PD. L'APPUNTAMENTO
CON LE “PRIMARIE” DEL 25 OTTOBRE
Con Marino, per il cambiamento
Cari tutti,
mi permetto di scrivervi, ringraziando 'l Gazetin che mi consente di farlo in forma pubblica, per dirvi che non è proprio il momento di mollare. Questo congresso estenuante, con regole volute e imposte altrove ma che ci sono e vanno rispettate, entra nella fase clou per la mozione Marino. Quella delle primarie.
È qui che possiamo e dobbiamo fare le differenza. Ognuno secondo le proprie possibilità, ovviamente.
Purtroppo il rischio smottamento si traduce in un ragionamento che comincio a sentire in giro: poiché la partita è (sarebbe!) tra Franceschini e Bersani, sceglierò tra i due. La trovo una posizione sbagliata, anche se naturalmente ciascuno è libero di fare le proprie scelte. La partita non è tra due, ma tra tre modi di vedere il partito: due, almeno credo di parlare per tutti, sono ancorati a logiche di cooptazione e scelte calate dall'alto che ci hanno indotto, in questa prima fase, ad appoggiare Ignazio. Con slancio spontaneo.
Una è per una nuova democrazia di questo partito che non è ancora partito e che è ancora meno democratico. Per un'identità forte e precisa, con risposte e proposte nette su tutti i temi.
Qui non conta solo chi sarà segretario, ma quale partito uscirà da questo congresso. E per quello è importante che la mozione Marino esca con una percentuale forte dalle primarie. Per avere anche a livello locale peso e forza maggiori.
Tra l'altro è del tutto fittizia l'immagine di una mozione minoritaria ai limiti dell'inutilità. In Lombardia, siamo costantemente sopra il 15%. Sondrio è tra il 10% del nazionale e il 15% del regionale (percentuali che crescerebbero, se sanassimo lo 0 di Tirano sul nazionale). A Milano, i due circoli di zona centro hanno visto la mozione Marino uscire prima tra le tre. Si viaggia su una media nell'intera città del 23%. Sono numeri, questi, non da mozione minoritaria, ma da mozione che può e deve giocarsela fino in fondo.
Non è un caso che Franceschini abbia cominciato a parlare di laicità.
Siamo forti e siamo nuovi. Uso questo aggettivo con cognizione di causa: vi invito a crederci anche voi. E a non mollare proprio adesso. Perché, che vinca Bersani o vinca Franceschini, due persone stimabili per la loro storia (nessuno lo mette in dubbio), il risultato sarà lo stesso: un vecchio modo di fare politica, con scenari inquietanti di ricandidatura di Antonio Bassolino a sindaco di Napoli... Con la Binetti e Rutelli che imporranno il loro peso per una sciagurata alleanza con l'UDC (questa è una proposta bipartisan che vede d'accordo pure Bersani). Pur con le sfumature, per quanto sostanziali, di programmi diversi, Franceschini e Bersani rappresentano una medesima visione del partito. Stantia e che non fa presa tra la gente. E ancora, a livello locale, l'esito sarà che ci saranno sempre più casi Passamonti da digerire.
Io sono stanco. Voglio dire no al partito degli appartati, che non ha il coraggio di difendere ciò che pensa. Di proporre e di osare. Di cambiare questa società vivendo un radicamento che si fa semplicemente di politica attiva e comunicazione.
Il lavoro fatto dalla mozione Marino, fino ad oggi, è stato esaltante ed emozionante: persone in rete senza potentati alle spalle che hanno difeso un'idea solo con la propria passione. E sono riusciti ad aggirare i mille sgambetti e i mille ostacoli presenti sul percorso.
Ora dobbiamo fare un altro bel salto rivoluzionario alla Forlsbury: alziamo radicalmente il livello di questa politica. Non è banale e non è esagerato: è l'Italia che ce lo chiede. E se non ce lo chiede, dobbiamo cominciare a fornire alla Forlsbury, appunto, le risposte che creano le domande. Che fanno cultura. Col cuore oltre l'ostacolo. Dobbiamo modificare lo scenario volgare e svilente cui ogni giorno assistiamo. Dobbiamo promuovere la cultura del cambiamento. Vero, che passi per una classe dirigente fatta di persone altre.
Abbiamo gli strumenti e la passione per farlo. Forza!
Luciano Canova
(Sondrio per Marino)
Domenica 25 ottobre, per la scelta del segretario nazionale del Partito Democratico, potranno votare tutti gli interessati previa semplice iscrizione alle liste degli elettori e versamento di un contributo pari a 2 Euro.
Partecipa anche tu! Contribuisci al cambiamento,
vota per Ignazio MARINO!
(Solo se nessuno dei candidati supererà il 50% dei voti, la scelta finale verrà demandata all'Assemblea nazionale PD, che viene contestualmente eletta con liste collegate a ciascuno dei tre candidati.
Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini hanno recentemente dichiarato che, nell'ipotesi de mancato superamento del 50%, appoggeranno il candidato che ha conseguito la maggioranza relativa. Ovviamente, ciascuno dei due ritenendo sia, se non l'uno, l'altro...).
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