L'Alto commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay. ha affermato che «affossare la legge contro l'omofobia è stato un passo indietro per l'Italia». Non sarebbe una bella occasione per la Chiesa di fare un passo avanti? Di fare un gesto simbolico a favore degli omosessuali? Potrebbe dichiarare pubblicamente che dal Catechismo della Chiesa Cattolica saranno cancellati definitivamente i pessimi articoli che li riguardano.
Ne riporto alcuni passi: «La Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale» (cf 2357). Ecco: qui la Chiesa si affida alla Tradizione (non al vangelo) e rinuncia alla ragione. Bisognerebbe, infatti, non solo dimostrare che cosa è intrinsecamente ordinato e che cosa non lo è in tutti gli atti che gli uomini compiono ogni giorno, ma anche dimostrare che “disordine” sia uguale a peccato. Il celibato contrasta col comando del Signore: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gn 1,28), però non è peccato. Astenersi dall'amplesso nei periodi fecondi, metodo consigliato dalla Chiesa agli sposi, è un atto contrario alla legge naturale, però non è peccato. Mangiare una bella pizza quando abbiamo già cenato e non ne abbiamo punto bisogno... Si potrebbe continuare all'infinito.
Un altro passo del Catechismo: «Gli omosessuali devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza» (cf 2358). Che bontà! Significa: gli omosessuali sono dei poveri disgraziati, ma non dovete bruciarli nei forni crematori, non dovete impiccarli picchiarli bastonarli; la Chiesa che è Madre e Maestra, vi dice: abbiate compassione di loro! Ancora: «Le persone omosessuali sono chiamate alla castità» (2359). Il che significa: cari omosessuali, poiché ogni atto di omosessualità è peccato, per tutta la vita dovete astenervi anche dal dare un bacio alla persona amata.
Renato Pierri