Al Consiglio provinciale di Novara il presidente ha preannunciato la costituzione di una “Unità di crisi” presso il prefetto, per affrontare i problemi della disoccupazione e del lavoro in genere. Che c'entra il prefetto? e le “unità di crisi” non si convocano in occasione di sciagure ecc.? Il ministro Maroni, per essere un federalista mette in gran luce i prefetti, che sono storicamente l'espressione perfetta e l'espressione diretta del potere centrale: com'è? Il potere quando lo si esercita fa diminuire lo spirito critico? mah! Comunque siccome avevo presentato un documento sulla crisi in forma di odg, ho chiesto che fosse annesso all'unità di crisi in modo da potervi almeno prendere parte, sennò la rappresentanza democratica non trova posto. Tutta l'azione di questa giunta sembra rivolta a un trend che il presidente chiama partecipazione e di applicazione del principio di sussidiarietà (sembra che non sappia di che cosa parla), ma che invece ha un andamento presidenzialista, dove inutili e da “semplificare” sembrano le assemblee elette, a favore di presidenti e giunte che vanno in giro a parlare a cittadini sfusi e che non possono decidere niente. Già i consigli comunali sono quasi spogliati della possibilità di decidere alcunché tranne votare il bilancio: andare in quella direzione non mi piace. Nella discussione ho chiesto di acquisire il parere del ministro Calderoli, che appunto si occupa della semplificazione, ma non ho avuto soddisfazione. Tutta l'opposizione ci siamo astenuti, si vedrà.
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Obama sta rimontando dalle prime difficoltà, e ha ottenuto di avviare la riforma sanitaria contro le lobbies delle assicurazioni che sono potentissime. Gli è andata male con Chicago per le prossime Olimpiadi (speriamo che impari a non abusare della esposizione in Tv), e in modo dubbio con il Nobel per la pace.
Promesso che una volta racconterò la storia del Nobel e che presenterò un ragionamento sul fatto che della pace non vi è definizione giuridica positiva, sicché è ad oggi impossibile fondare un diritto internazionale sulla pace, vengo a dire perché secondo me il Comitato di Oslo lo ha nominato. E naturalmente ricordo che il Comitato di Oslo è espressione di un governo e di una dinastia e tiene conto delle compatibilità politiche.
Obama viene sostenuto per la sua posizione contro la proliferazione delle armi atomiche e questo va bene, anche se non sana la contraddizione stridente per cui custode del divieto di proliferazione è il paese che -unico- ha usato le atomiche. Non bisogna poi dimenticare che Obama è rappresentativo della borghesia nera degli USA e progressista quanto può esserlo uno così, dunque un roosveltiano e un keynesiano. Di più non è: ma nemmeno i reali di Norvegia, infine. Orbene egli ha detto più volte con prudenza e sommessamente e contro Nato e Pentagono che non si può vincere il terrorismo con le sole armi e che una “strategia di uscita” dal pasticcio sanguinoso dell'Afghanistan deve usare diversamente le armi e ridurre il danno e scegliere truppe armate, ma non combattenti che funzionino con la popolazione civile. Era la pratica che avremmo dovuto saper imporre al governo Prodi, ma non è stato possibile. Quello che invece non fa il ministro La Russa che sta con la Nato, non con Obama. E il movimento per la pace fa le pulci ad Obama e lascia tranquillo La Russa. Misteri del pacifismo! una volta o l'altra bisognerà pure parlarne, o no?
Lidia Menapace